Dopo le fiabe e i libricini illustrati da Mariapia e dagli altri illustratori degli anni 50, è arrivato Piccole donne. Il mio è un'edizione C.E.L.I., tradotto da Marsilio Bacci e illustrato da Luigi Spighi. Poche illustrazioni, per lo più in bianco e nero, con qualche fuori testo a colori tipo questa:
L'ho letto e riletto e riletto ancora. Non so come mai questo libro mi abbia affascinato così tanto....Altri libri della stessa scrittrice non mi sono piaciuti allo stesso modo. Volevo assomigliare a Jo. Ho letto una volta un articolo della Yourcenar in cui raccontava che anche lei, da bambina, voleva essere come Jo. Allora mi sono rincuorata, perchè se una donna di tale "peso" amava Jo, allora anche io potevo imitarla! Jo era quella più vivace delle quattro sorelle, quella che voleva l'indipendenza, che voleva usare la sua testa. Era un maschiaccio e anche io volevo esserlo. Poi, crescendo, sono diventata piuttosto una Meg....
Comunque è con quel libro che mi sono attaccata alla lettura, che ho imparato a rileggere una storia che mi era piaciuta molto e a ricercare gli altri libri dello stesso autore.
Questa è una cosa che faccio anche adesso: se trovo lo scrittore che mi piace, compro tutta la sua produzione. A volte fino al momento della saturazione o alla delusione, quando comincia a "tirarci dentro" con la scrittura. A volte con amore imperituro....
Anche Mariapia ha illustrato Piccole donne e piccole donne crescono:
Ma il "mio" rimane quello tutto sciupato e rilegato che tenevo in mano a sette anni!
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