Entrambi i miei genitori amavano la musica. Mio padre aveva addirittura intrapreso lo studio del violoncello. Pare che con un paio di amici, l'uno pianista, l'altro violinista, animasse le serate mondane con dei brevi concerti da camera.
Quando il numero dei suicidi aumentò in misura esponenziale, pensò che forse era arrivato il momento di appendere l'archetto al chiodo. Si narra anche che la vera causa del suo abbandono dipendesse dai pianti disperati di mia sorella Annamaria che mal sopportava i suoi esercizi di solfeggio, altrimenti noti come "Purghe di Maria Teresa".
Come siano andate veramente le cose non so dire, fortunatamente all'epoca io non ero ancora nata....
Mia madre invece adorava la lirica. Quando la tv non aveva ancora invaso le nostre case, la sera dopo cena ci si ritrovava intorno alla radio, per ascoltare commedie, radiodrammi,operette e soprattutto i classici del melodramma. Rannicchiata tra le braccia di mia madre, ascoltavo la musica e le chiedevo di raccontarmi le trame di vicende che mi apparivano alquanto bizzarre; poi piano piano scivolavo nel sonno appoggiata al suo seno, la cosa in assoluto più morbida che abbia mai conosciuto in vita mia.....
Col tempo con mia sorella Annamaria, che ha continuato a coltivare nel tempo l'amore per il melodramma, avevamo preso la consuetudine di riproporre i brani più famosi in teatrini improvvisati, avventurandoci in duetti o monologhi con spudorata audacia. L'elemento di scena fondamentale era un vecchio credenzino di legno dipinto d'azzurro, con sopra una bilancia a due piatti e relativa rastrelliera per i pesi.
Un colpo sapiente da mezzochilo sferrato in rapida successione prima sul retro del credenzino e poi sui piatti della bilancia nell'istante in cui l'eroe o l'eroina esalava l'ultimo respiro mandava in estasi il nostro pubblico.
Nella prima metà degli anni 50, quando ormai stavo per lasciarmi alle spalle l'infanzia, il mio riferimento musicale divenne mia sorella Nicoletta.
Ogni settimana acquistava il Radiocorriere e scorrendo velocemente l'elenco dei programmi, evidenziava con un personalissimo "baffo", quelli che assolutamente non si potevano perdere.
Oltre che alla radio però , sempre più frequentemente si ascoltava musica con i dischi a 78 giri.
La musica di Glenn Miller era ormai nota in tutta Europa.
Chi non ricorda In the Mood o Chattanooga Choo Choo?
Musica e danza insieme esprimevano in quel momento tutto il desiderio di ricominciare, lasciando alle spalle le sofferenze di una guerra tremenda.
Nelle sale cinematografiche venivano proiettati i film di Gene Kelly.
Io ricordo in particolare "Un americano a Parigi" e "Cantando sotto la pioggia"
Io ricordo in particolare "Un americano a Parigi" e "Cantando sotto la pioggia"
Nessun commento:
Posta un commento