sabato 17 marzo 2012

Fiori in cattedra?

Ho letto recentemente un libro intitolato "Il linguaggio segreto dei fiori". Non è un manuale di paragiardinaggio, come potrebbe suggerire il titolo. E' un libro che racconta la storia di una ragazza, con grandi difficoltà a relazionarsi con il mondo che la circonda,che riesce a comunicare le sue emozioni solo attraverso il linguaggio dei fiori e, grazie a questo suo specialissimo dono, sa curare le anime delle persone.
Libro a parte, sono convinta che i fiori non abbiano solo una funzione estetica fine a sè stessa, o siano stati creati solo per incantare la nostra vista con i loro colori o soddisfare il nostro olfatto con i loro profumi. No , io credo che essi sappiano darci molto di più ed essere in qualche modo per noi maestri di vita. Esagerato? Forse..... però mi chiedo perchè in questi giorni sentiamo tanto l'urgenza di parlare di fiori, di osservarli, di raccontarli, di catturare la loro bellezza con le nostre macchine fotografiche? Forse perchè c'è nel risveglio della natura,che pure non ci coglie impreparati, tutta l'energia della vita stessa e del messaggio che ne deriva : il coraggio di accettare la nostra fragilità e tuttavia di lottare, e di ricominciare....
I fiori non hanno parole per trasmetterci il loro messaggio, tocca a  noi coglierlo.



Ad esempio, c'è un arbusto sempreverde originario della Cina e del Giappone, tipico dei giardini delle vecchie dimore lombarde, ma presente anche nei  giardini di città un po' vecchiotti,che io amo particolarmente, conosciuto con il nome di Osmanthus o Olea Fragrans. 
E' un arbusto di medie dimensioni che non si fa notare tra gli altri alberi del giardino. Per intenderci, non ha l'eleganza del pino, la solennità di una quercia nè la rilevanza simbolica di un ulivo o di un alloro. Eppure, sul finire dell'estate, dai suoi piccolissimi fiori bianchi, nascosti dal fogliame, si sprigiona un profumo intenso e gradevolissimo che ti sorprende e ti avvolge in un'atmosfera quasi incantata.
Secondo me questo arbusto ci insegna che , se vogliamo che la nostra presenza tra le persone che ci circondano sia lieve come un profumo e lasci una traccia duratura, non dobbiamo ostentare blasoni o vantare meriti, ma usare discrezione e tatto.
A volte i fiori sono semplicemente testimoni silenziosi di momenti particolari della nostra vita e per la proprietà transitiva assumono il significato dell'esperienza che da quei momenti abbiamo tratto.
A me, ad esempio, è successo con la Forsythia.


Quando frequentavo la prima elementare ( correva l'anno 1950 sigh!) in un istituto di suore, di cui non cito l'Ordine per carità cristiana, avevo un'insegnante che evidentemente aveva preso il velo per motivi completamente estranei a quella che comunemente viene definita vocazione.
Una mattina l'insegnante ci informò che il giorno seguente ci avrebbe fatto visita la Madre Superiora e poichè ricorreva il suo compleanno ci invitò a presentarci l'indomani con tanti fiori per festeggiarla.
Il mattino successivo mia madre si alzò di buonora e raccolse un grande mazzo di forsythia che portai a scuola tutta orgogliosa.
Nel 1950 non si nuotava nell'oro e forse il compleanno della Madre Superiora non era tra le priorità delle famiglie.Fatto sta che solo una delle mie compagne si presentò con dei fiori, un mazzo di garofani acquistati dal fioraio del paese (solo quello c'era allora) avvolti in un bel foglio di carta oleata. Quando la Madre Superiora si presentò, l'insegnante si precipitò a consegnarle il mazzo di garofani, ignorando completamente la mia forsythia. Non solo , ma quando nel corso della mattinata un alunno si comportò in modo particolarmente indisciplinato, la maestra afferrò un lungo tralcio di forsythia, strappò tutti i fiori gialli dal ramo, e bacchettò per punizione il malcapitato. 
Molti anni dopo, quando toccò a me sedere a una cattedra, la forsythia mi aiutò a ricordare quanta attenzione dobbiamo avere per la sensibilità dei bambini e quanto male  possano causare certi nostri gesti.


1 commento:

  1. anche io ho un brutto ricordo di una di quelle suore....l'unica sberla della mia vita l'ho presa da lei!
    Spiacente: non ho trovato niente di interessante sull'osmanths e nemmeno sulla forsythia....solo come coltivarli.

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