giovedì 8 marzo 2012

ancora su cappuccetto rosso

Paola mi scive che condivide la mia opinione su cappuccetto rosso. E per dimostrarlo mi allega un articolo che ha scritto tempo fa nella sua rubrica "fuori sacco" pubblicata sul settimanale Emmaus.
Quindi anche l'intento di Perrault, nel mettere per iscritto questa storia, che si tramandava oralmente da chissà quanto tempo, era educativo. Ricordiamo che nella versione originale la fiaba finiva senza che arrivasse alcun cacciatore a salvare bimba e nonna.
Le versioni posteriori, poicon l'intervento del cacciatore, o con quello della fatina, danno a Cappuccetto la possibilità di imparare la lezione e di dar retta ai consigli della mamma ,da quel momento in poi. Anzi c'è addirittura una versione che racconta di un secondo viaggio di Cappuccetto e di un secondo incontro in cui la bambina si destreggia benissimo, raggiungendo la casa della nonna e aiutandola ad architettare  una brutta fine per il lupo. Che è sempre visto come il predatore e non certo come il povero animale che conosciamo noi. Allora, cari animalisti, facciamo pace? Carla, riesco a cancellare il tuo odio? Lo spero perchè questa è la mia fiaba preferita....e ho una bella collezione di libri che la illustrano.

Aggiungi didascalia
PS per Paola: mi dici che cosa è "Fuori sacco"?, come nasce questo nome così insolito?
Illustrazione F.Tolomelli e C.Bassi

Nessun commento:

Posta un commento