QUASI AMICI La mia……. recensione
E’ bello andare al cinema e uscendo pensare : “Adesso telefono ai miei amici e dico a tutti di vedere Quasi amici, perché ne vale la pena”
Ed è un’occasione da non perdere perché “Quasi amici “(orrenda traduzione del titolo francese “Intouchables” ),secondo me, è un bellissimo film, commovente, ma non sdolcinato, che fa ridere e sorridere pur parlando di un tetraplegico, assolutamente immobile a seguito di un incidente con il parapendio, e di un senegalese che vive in una banlieu parigina.
Da questo incontro del tutto casuale nasce una collaborazione ,che definirei armata, tra due persone diversissime sotto il profilo sociale, psicologico, generazionale. Collaborazione armata perché sia Philippe, il ricco e raffinato tetraplegico, che Driss ,l’arrogante e sensibile senegalese, ognuno per suo verso, propongono all’altro il proprio stile di vita e la propria cultura. Ho trovato indovinatissima la splendida colonna sonora, curata da Ludovico Einaudi , che unisce Vivaldi ai Wind&Fire e fa da contrappunto ad ogni frase e ad ogni fotogramma.
Per non dire dei due ottimi protagonisti, François Cluzet e Omar Sy, diretti benissimo da Toledano e Nakache. E poi c’è lo scoppiettio irresistibile di battute ( una per tutte:”Siamo qui se serve,non ci muoviamo..soprattutto lui “) e di situazioni incredibili …e ci si trova a ridere insieme a un disabile sulla sua disabilità.
Al termine viene da esclamare….”Che bella favola!! “ ma si scopre nell’ultima inquadratura che favola non è perché si tratta di vita vera.
Al termine viene da esclamare….”Che bella favola!! “ ma si scopre nell’ultima inquadratura che favola non è perché si tratta di vita vera.
Da vedere e da discutere insieme per cambiare .
paola
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