martedì 6 marzo 2012

In difesa di Cappuccetto rosso




 
Carla,agguerrita animalista,mi scrive che odia la favola di cappuccetto rosso  perchè la trova diseducativa.Io non sono d'accordo perchè, secondo me, il lupo non è visto come "cattivo" in sè, da sconfiggere tagliandogli la pancia, ma come emblema del predatore. Probabilmente al tempo in cui la favola è nata, nell'Europa centrale non erano conosciuti altri animali pericolosi, mentre i branchi di lupi erano un pericolo concreto, quindi il lupo impersona il pericolo.La fiaba insegna a diffidare della troppa gentilezza di chi non si conosce e, purtroppo, questa è una cosa che i bambini devono imparare. Non solo per difendersi da eventuali aggressori sessuali, ma anche da persone che possono "violentare" la loro mente.In pratica devono imparare a pensare, decidere, giuducare. E ad ascotare i consigli di chi li ama.
 
 
 
 
 
 
In questo senso trovo questa fiaba molto più educativa di tante altre.Quanto meno non prepara le bambine ad affidarsi alla propria bellezza per trovare un principe azzurro che le salvi dalla miseria, dalla cattiveria e pensi per loro.Preparandole così, appena cresciute,a desiderare di diventare veline per accalappiare il calciatore di turno. O non insegna ai bambini come procurarsi ricchezze con la menzogna, l'imbroglio e anche l'assassinio ( vedi gatto con gli stivali o tredicino), utilizzando la "furbizia" invece dell'intelligenza.
 
 
Sbaglio? Comunque sono sicura che questa fiaba non è "contro" il lupo, nè un incitamento alla caccia

Illustrazioni: Mariapia, non lo so, Italo Orsi.


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