venerdì 23 maggio 2014

Poesie di Antonio Machado



Io non respiro più, nella tiepida aria d'estate,

i profumi del tuo corpo e dei tuoi capelli;

ma come una vampa segreta al fondo di un bruciore

il desiderio delle tue labbra è restato fra le mie labbra







Ogni amore è fantasia;

inventa l'anno, il giorno,

l'ora e la sua melodia;

inventa l'amante e anche

l'amata. Non è una prova

contro l'amore che l'amata

non sia mai esistita.







Dalla soglia di un sogno mi chiamarono...

Era la buona voce, amata voce.

- Dimmi: verrai con me a vedere l'anima?...

Una carezza mi raggiunse il cuore.

- Sempre con te... Ed avanzai nel sogno

per una lunga, spoglia galleria;

sentii sfiorarmi la sua veste pura

e il palpito soave della mano amica.







Io ho quasi un ritratto

del mio caro padre, nel tempo,

ma il tempo se lo porta via...

Mio padre nel giardino di casa nostra

mio padre tra i suoi libri, che lavora.

Gli occhi grandi, l'alta fronte

il viso scarno, i baffi lisci.

Mio padre nel giardino della nostra casa

medita, sogna, soffre, parla forte.

Passeggia - Oh padre mio, ancora

sei lì e il tempo non ti ha cancellato!

Ormai sono più vecchio di te, padre mio,quando

mi baciavi.

Ma nel ricordo, sono anche il bimbo che tu

conducevi per mano.







Viandante, sono le tue orme
la strada, nient'altro;
Viandante, non sei su una strada,
la strada la fai tu andando.
Mentre vai, si fa la strada
e girandoti indietro
vedrai il sentiero che mai
più calpesterai.
Viandante, non hai una strada,
ma solo scie nel mare.







Era una notte d'estate.
Il balcone era aperto;
anche la porta di casa;
in casa la morte entrò.
Al suo letto s'avvicina;
passando non mi guardò;
poi con dita delicate
qualcosa di tenue ruppe.
Taciturna, senza sguardo,
la morte passò di nuovo
davanti a me. Che hai fatto?
La morte non mi rispose.
La mia bambina tranquilla,
restò dolente il mio cuore.
Ahi, quel che ha rotto la morte
era un filo tra noi due!

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