martedì 30 ottobre 2018

Tra storia e leggenda



Non è quel che si dice uno stinco di santo, eppure è simpatico a tutti per come l'abbiamo conosciuto nei libri, nei film, nei cartoni animati, con il suo inconfondibile cappello con la piuma, tanto simile a quello dei nostri alpini, con arco e frecce sempre a portata di mano e la predisposizione a difendere i deboli dai soprusi dei prepotenti.

A chi non piacerebbe incontrarlo? e chi è, o meglio, chi era davvero Robin Hood ? sempre che sia effettivamente esistito....






Nella cultura popolare i racconti di Robin Hood e della sua banda sono associati alla foresta di Sherwood nella Contea di Nottingham, e l'arciere è rappresentato come servo fedele e devoto al legittimo sovrano d'Inghilterra, Riccardo Cuor di Leone, il cui trono viene usurpato dal fratello, Giovanni Senza Terra. La sua figura si collocherebbe dunque entro la prima metà del Duecento, tuttavia mancano elementi concreti per provare la sua esistenza reale oltre ogni dubbio.
 
Del resto il mito di questo ladro gentiluomo, che combatte per contrastare i soprusi dei prepotenti contro i deboli, che preferisce  l'astuzia  alla violenza, che si mostra leale nei confronti del suo re, non ha bisogno di riscontri storici; vive, per così dire, di luce propria, sostenuto dalle ballate, dalle leggende, dai racconti che non hanno mai smesso di celebrarlo.
 
 
 
 

Verso la metà del XIV secolo, quando l'Inghilterra stava attraversando un periodo molto critico a causa del perdurare della Guerra dei cent'anni contro la Francia, iniziò ad apparire in alcuni manoscritti la citazione delle gesta di uno strano personaggio che viveva nella foresta di Sherwood, in compagnia di un certo Little John e di altri suoi compari. Giullari e menestrelli, com'era loro mestiere, le portarono in giro per il paese con le loro ballate dando origine al mito.
 
 
 

 
 
 
 
Le prime versioni stampate delle ballate su Robin Hood appaiono nella prima parte del XVI secolo, cioè subito dopo la comparsa della stampa in Inghilterra. All'inizio il nostro eroe viene rappresentato come mercante o contadino; solo più tardi diventerà un nobiluomo.
 
E' in questo periodo che accanto a Robin compare la sua innamorata, Lady Marion .
 
 
 
 
 
 
Anche in epoca moderna il personaggio di Robin Hood ha mantenuto la sua granitica popolarità, grazie alle canzoni, ai giochi, ai romanzi, ai musicals, ai films, alle serie tv, ai fumetti, ai cartoni animati.
 
Solo per citarne alcuni:
 
Nel 1908 appare per la prima volta sullo schermo nel film muto "Robin Hood and His Merry Men", nel 1922 in "Robin Hood" con Douglas Fairbanks e nel 1938 in "La leggenda di Robin Hood "con Errol Flynn.









Nel 1976 appare sugli schermi "Robin e Marian" interpretato da Sean Connery e Audrey Hepburn.












Sean Connery comparirà anche nel film del 1991, Robin Hoo


Sean Connery comparirà anche nel film del 1991, Robin Hood, principe dei ladri, ma questa volta nel ruolo del re, mentre il ruolo del nostro eroe sarà di Kevin Costner. 





Del 2010 è la versione di Robin Hood con Russel Crowe come protagonista , con la regia di Ridley Scott.







Insomma si può dire che tutti i "belli" di turno hanno in qualche modo contribuito ad alimentare il mito intramontabile di questo personaggio  nato dalla fantasia.






Nella versione a cartoni animati del 1973 la Disney presentò Robin Hood nelle vesti di una volpe, per sottolinearne l'astuzia e renderlo simpatico anche ai più piccoli.


E non stupisce il fatto che il mito vada oltre le sue gesta e racconti anche della sua morte, avvenuta presso l'antica canonica di Kirklees nel corso di un agguato favorito dalla delazione di un suo congiunto. Si dice che il suo ultimo desiderio fu quello di essere sepolto nel punto in cui si fosse conficcata l'ultima freccia scoccata dal suo arco. Non lontana dalla canonica c'è infatti un'antica tomba la cui lapide riporta il desiderio del nostro eroe, con una data nel calendario dell'epoca che dovrebbe corrispondere al 21 dicembre 1247. Tuttavia accurate prove strumentali hanno dimostrato che  quella tomba non ha mai ospitato resti umani.






Dalle storie trasmesse oralmente alle avventure rocambolesche dei videogames, il mito di Robin Hood è sopravvissuto per secoli: quale può essere  il motivo ? Forse perché ingiustizie e prepotenze continuano ad esistere e ci piace pensare che non sia impossibile sperare e credere in  un mondo migliore.















domenica 28 ottobre 2018

I ponti coperti

Non sono una prerogativa americana, anche se parlandone, la mente corre subito a film come I ponti di Madison County o I ragazzi venuti dal Brasile, dove se ne vedono di molto belli. Hanno una storia molto più antica di quella del continente americano e ogni paese ne annovera qualcuno, come ad esempio il Vietnam:





Per saperne di più vedi qui : 

Anche qui da noi ce ne sono, basti citare il Ponte di Bassano, quello di Pavia o Ponte Vecchio a Firenze





Ma gli americani hanno fatto dei loro ponti, molto più "ruspanti" e semplici di quelli del vecchio mondo, un'attrazione turistica. Costruiti nel XIX secolo, hanno la copertura perchè in quei paesi  il tempo è spesso inclemente e quello era un modo per proteggere dal gelo la strada, i viaggiatori e le merci.Hanno sempre rivestito funzioni aggiuntive; servono, o quantomeno sono serviti, ai pescatori per calare le loro lenze, ai bambini come trampolini di lancio per i loro tuffi, agli uccelli per nidificare in mezzo alle travi, ai cittadini per i loro balli collettivi. Insomma, fanno ormai parte della storia e della cultura degli States e immagino si possano considerare parte dell'archeologia degli Stati Uniti.

I più famosi sono quelli del New England, specialmente in Vermont, dove ne esistono un centinaio, particolarmente intorno a Bennington, ma ce ne sono un po' dovunque, come nell'Iowa ( Madison County) e nell'Oregon, dove dei circa 500 costruiti, ne rimangono una cinquantina.
Esteticamente non sempre sono belli, non c'è paragone con quelli vietnamiti o italiani, ma hanno un loro fascino rurale e hanno il pregio di avere un basso impatto ambientale e di non intaccare l'atmosfera campestre in cui sono situati.































E un paio di questi ponti li ho visti anche io, dal vivo, 3 anni fa, nel mio viaggio nel Maine:


venerdì 26 ottobre 2018

La zucca

 Chi afferma che l'autunno è triste non si rende conto di dire una sciocchezza: basta guardare i colori delle foglie per rendersi conto di quanta allegria c'è nella natura in questi mesi. E poi questa è anche  la stagione della zucca, la regina degli ortaggi autunnali che, con la varietà dei suoi colori  vivacizza perfino le lugubri feste di Halloween!




Con il termine zucca vengono identificati i frutti di diverse piante appartenenti alla famiglia delle Cucurbitaceae, in particolare alcune specie del genere Cucurbita, ma anche specie appartenenti ad altri generi come ad esempio la Legenaria vulgaris o zucca ornamentale. 


La zucca è comunemente usata nella cucina di diverse culture: oltre alla polpa di zucca, se ne mangiano anche i semi, opportunamente salati. La zucca è un ortaggio che si presta a mille ricette: si consuma cucinata al forno, al vapore, nel risotto o nelle minestre, fritta nella pastella. 




Particolarmente famosi sono i tortelli alla mantovana, ripieni appunto dell'omonima varietà di zucca.




 Dai semi si ottiene un olio rossiccio usato in cosmesi e cucina tradizionale. Anche della zucca si possono usare i fiori, solamente quelli maschili, quelli cioè con il gambo, che si chiama peduncolo, sottile, che dopo l'impollinazione sono destinati ad appassire, da friggere, dopo averli impanati, come quelli delle zucchine.




Nei paesi anglosassoni la zucca è utilizzata per la costruzione della Jack-o'-lantern caratteristica lanterna rudimentale utilizzata durante la festa di Halloween per scacciare Spiriti maligni che secondo la leggenda vagano sperduti sulla terra e si dice che se una persona o un animale posseduto da uno di questi spiriti si avvicini alla casa in cui è presente una zucca, quest'ultima si illumini di un azzurro intenso e lo spirito che tenta di entrarvi viene intrappolato nella fiamma della zucca.


La zucca è stata importata in Europa dai coloni spagnoli dall'America nel XVI secolo.

La zucca è un ortaggio davvero miracoloso: non fa ingrassare, migliora la circolazione e il transito intestinale, aiuta contro la ritenzione idrica e i parassiti, sconfigge ansia e insonnia...cosa si può chiedere di più ad un ortaggio?



Inutile copiare qui le ricette di piatti con la zucca, perchè se ne trovano a bizzeffe  nel web. Interessante, invece, riconoscere gli errori cgìhe facciamo spesso e che invece dovremmo evitare.



1. Credere che le zucche siano tutte uguali

No, le zucche non sono tutte uguali. Dalla classica mantovana, utilizzata per i suddetti tortelli, fino alla cucurbita maxima, ideale nella preparazione delle classiche pie americane (torte) e che raggiunge anche i 500 kg di peso, esistono decine e decine di varietà di zucca, ognuna con le proprie forme e caratteristiche.
Sui libri o sul web trovate elenchi dettagliati con relative immagini per capire cosa state acquistando e valorizzarne al massimo l’impiego.




2. Gettare i semi della zucca

I semi di zucca sono buoni e nutrienti.
Tostati in forno, con o senza sale, possono essere una ghiotta alternativa agli snack confezionati che sgranocchiate nervosamente la sera davanti agli episodi già visti e rivisti ma che vi piacciono ancora di qualche serie tv.
Poveri di calorie sono invece ricchi di vitamine, amminoacidi, minerali e acidi grassi insaturi, aiutano a mantenere basso il livello di colesterolo, sano il cuore, la prostata, aiutano i problemi di acidità e soprattutto combattono i sintomi depressivi.


3. Non conservare la zucca per l’inverno e la primavera

La zucca ha una conservabilità eccellente e questo la rende un ottimo ingrediente per piatti autunnali, invernali e anche primaverili. Alcune varietà vengono raccolte ancora immature per le loro peculiarità mentre altre aumentano il loro tenore zuccherino solo successivamente alla raccolta.
Per avere sempre una scorta di questo delizioso ortaggio basta riporlo integro in un ambiente fresco e asciutto. In alternativa potete tagliarlo a fette, a cubetti o come più piace a voi e congelarlo in attesa dell’occasione giusta per mostrare le vostre doti culinarie.

4. Non sapere quanto è buona la zucca cruda

Di norma la zucca si consuma cotta. Fritta, a vapore, lessata, al forno o passata in padella. Può essere protagonista assoluta della ricetta o parte di ricette gourmet, ingrediente di panificazione e addirittura utilizzata nella cosmesi.
Ma nessuno vi vieta di consumarla cruda, condita con olio e limone o addirittura spremuta con un estrattore di succhi e trasformata in golosa bevanda rinfrescante e salutare.


 5. Non inserire la zucca nella dieta quotidiana

Concludiamo con un argomento più serio e importante. Molte persone hanno l’errata convinzione che la zucca sia altamente calorica per via del sapore dolce. Niente di più sbagliato.
Con una percentuale pari al 94% di acqua e solo 180 kcal per kg. la zucca si inserisce nella lista degli alimenti ipocalorici; a questo aggiungiamo la naturale ricchezza di minerali, caroteni, fosforo, ferro, magnesio, potassio e vitamine b e c ed ecco un salutare, gustoso e multiforme alleato nella vita di tutti i giorni.