domenica 31 marzo 2019

Una leggenda lettone

Turaida in lingua livoniana significa "giardino divino". E' una piccola località della Lettonia, situata sul lato opposto del fiume Gauja rispetto alla città di Sigulda.

Questo luogo è noto soprattutto per l'omonimo castello (Turaida Pils) edificato nel 1214 dal vescovo di Riga, Albrecht von Buxthoeven. La fortezza fu eretta sulle rovine di un antico forte livone, e in seguito fu ribattezzato in tedesco: Burg Treyden. L'edificio rimase abitato fino al 1776, quando un incendio lo distrusse completamente risparmiando la torre che si vede ancora oggi.





Il castello è famoso soprattutto per una leggenda che vi è ambientata: la Rosa di Turaida. Secondo il mito nel 1601 avvenne una battaglia ai piedi della fortezza. Al termine dello scontro lo scrivano del castello trovò una neonata tra le braccia della madre deceduta, e decise di portarla con sé. Allevò la bambina come se fosse figlia sua e le diede il nome di Maja Roze, Rosa di maggio, dal mese in cui l'aveva trovata; tutti  però iniziarono a soprannominarla Rosa di Turaida per via della sua grande bellezza. La giovane Maja si innamorò del giardiniere del castello, Viktor Heil.
I due giovani solevano incontrarsi nella grotta di Gutmana le cui acque si dice abbiano il potere di far ringiovanire.







 Il loro amore però non ebbe vita facile: il perfido Adam Jakubowsky, un nobile polacco, aveva messo gli occhi sulla Rosa di Turaida. Ingannò la giovane recapitandole una lettera falsa da parte di Viktor, in modo da incontrarla.

 Maja cercò di sottrarsi dalle avances del nobile offrendogli in cambio la sua sciarpa rossa, dono del suo fidanzato, dicendogli che aveva poteri magici e che lo avrebbe protetto da qualunque attacco. Per provargli che stesse dicendo la verità, lo convinse a colpirla con la sua spada. Jacubowsky, il quale inizialmente esitò, poi la colpì e la uccise. 
Per la disperazione Jacubowsky scappò nella foresta e si impiccò.
Quando Viktor seppe della tragedia seppellì l'amata e piantò un tiglio sulla sua tomba, partendosene per sempre dal paese. Perpetuando la leggenda, ancora oggi i giovani sposi si recano a Turaida a posare fiori sulla tomba della giovane bella.


Per molto tempo si credette che questa storia fosse una leggenda, ma a metà del XVIII secolo, tuttavia, negli archivi del tribunale fu ritrovata una trascrizione del caso di omicidio di Maija Roze, datata agosto 1620. Vero o no, di verificato non vi è nulla.






venerdì 29 marzo 2019

Colli di casa mia

Tutti conoscono la storia dei sette colli di Roma, ma in fatto di colli anche la mia città non è da meno e , guarda caso, ne ha proprio sette. Oggi forse è difficile identificarli a prima vista, per via delle strade, delle piazze, dei palazzi e delle chiese che sono state edificate nel corso dei secoli sui loro fianchi, eppure, se osservate il sinuoso profilo di Bergamo Alta, troverete conferma della loro presenza a distanza di millenni dalla fondazione della città intorno al 1800 a.C.






Sotto quella skyline sono ancora lì, da nord ovest a sud est, Colle Aperto, Colle S. Giovanni, Colle S. Salvatore, Colle Rosate, Colle Gromo, Colle S. Eufemia, Colle San Michele del Pozzo, nomi che poi ricorrono spesso nei paesi limitrofi alla città.

Oltre ai colli di città , ormai completamente inglobati, tutto il territorio settentrionale della Provincia è ricco di colline e di montagne che nella stagione estiva , in particolare, diventano apprezzate località turistiche.

Per tutelare e valorizzare l'ambiente naturale in armonia con la presenza umana, è stato istituito già dal 1977 il Parco dei Colli, un ente regionale che su un territorio fisicamente e morfologicamente eterogeneo, in cui sono presenti sia bellezze naturali che architetture di pregio, si adopera, anche attraverso iniziative specifiche a promuovere la conoscenza del territorio con l'indicazione di sentieri e percorsi , attraverso boschi, vallate, prati, castagneti , per favorire l'incontro tra storia, natura, cultura e tradizioni locali. 

La scorsa domenica, approfittando di una magnifica giornata di sole, ho deciso di sperimentare quello che viene identificato come il sentiero 805 , per conoscere più da vicino una collina che ha fatto da "sfondo" alla storia della mia vita.

Il sentiero 805 parte da Villa Bagnada  e attraverso un fitto bosco di castagni, gira intorno al Monte Gussa, per ritornare al punto di partenza. Tutto facile? Non proprio...perché Villa Bagnada è a metà della collina e per raggiungerla occorre salire lungo una vecchia mulattiera in parte in ciottolato, in parte in terra battuta, non particolarmente ripida, ma che richiede attenzione.















Nel primo tratta il sentiero costeggia la proprietà di Castello Presati, un antico castello medievale con pavimenti in cotto e soffitti in legno, circondato da un ampio giardino, oggi adibito a B&B, che dalle recensioni che trovo in rete sembra apprezzato dagli ospiti per la sua suggestiva atmosfera, il comfort, la pulizia e la gentilezza della proprietaria.







Gli alberi sono per lo più ancora spogli e lasciano intravvedere la pianura che poco a poco si allontana. Lungo il sentiero sono fiorite le prime violette per dare il benvenuto alla primavera.










Villa Bagnada sembra ancora lontana, ma dopo mesi di letargo invernale sto procedendo di buon passo.

La costruzione è un esempio di architettura neoclassica di fine '800 con pianta a U. Sembra che il nucleo centrale si fondi su mura medievali, ma sia per l'origine sia per la sua lunga storia ho trovato solo informazioni frammentarie; pare comunque che abbia avuti diversi proprietari, passando di mano probabilmente tra le famiglie altolocate della città di Bergamo.



  






Dopo un momento di sosta per ammirare il panorama, imbocco il sentiero 805, per aggirare la parte più alta del Monte Gussa. Non posso far a meno di chiedermi quante storie potrebbero raccontare questi alberi.


 





Il sentiero si inoltra nel bosco, fiancheggiato da alberi pressoché spogli vista la stagione, ma il tappetto di foglie secche che lo costeggia è una vera meraviglia: oltre alla viole e alle primule , spuntano piccoli fiori bianchi e azzurri dalle forme completamente nuove per me.


















Quasi al termine del sentiero si trova questa vecchia villa signorile che ospita nel suo giardino una quercia di oltre 300 anni.



 
 
 











Poco prima di raggiungere Villa Bagnada per chiudere il cerchio e ridiscendere al piano percorrendo la mulattiera, scopro, non senza soddisfazione, che in alternativa c'è una comoda strada asfaltata che mi porterà al parcheggio dove ho lasciato l'auto.
 
 



 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ai piedi della collina orti e giardini sono pronti ad accogliere la bella stagione. Le mie gambe sono un po' stanche ma se mi guardo intorno il cuore si riempie di gioia e di orgoglio per questa terra in cui sono cresciuta.

mercoledì 27 marzo 2019

Susan Ryder





Ormai si sarà capito quanto mi piacciono i quadri che rappresentano interni di case signorili o giardini e terrazzi delle suddette case. Si può immaginare quindi, la mia meraviglia e il mio piacere quando sono incappata in questa pittrice inglese, molto molto famosa, tanto da vedersi commissionato dal principe Carlo un ritratto di Diana in abito da sposa, che usa la tecnica impressionista, che io prediligo, e che, oltre alla ritrattistica, ama dipingere case e arredamenti.
Ho trovato moltissime immagini dei suoi quadri e trovo veramente difficile scartarne qualcuna. Il post, quindi, sarà molto lungo, ma spero che possa piacere a tutti.