martedì 30 aprile 2013

COMUNICAZIONE

Problema risolto






Mi pare di essere riuscita a ripristinare i commenti così come erano prima!! Wow!!!
Così, ragazzi, aspettiamo con ansia di sapere cosa ne pensate un po' su tutto....I commenti ci gasano e ci fanno capire se e dove migliorare! Grazie e ciao a tutti!

Le Rose di Igor Levashov



 
 
 
 
Nato e cresciuto nei pressi di Mosca nel 1964, Igor Levashov  ha frequentato dal 1979 al 1983 la Scuola per giovani pittori e, successivamente, il famoso Istituto Sourykoff  di Mosca dove si è diplomato nel '90.
Ha completato la  sua formazione presso l'Accademia Reale di Arte moderna dell'Aia dove si è diplomato nel 1996.
In questo periodo scoprì la sua grande passione per i fiori.
I suoi dipinti ad olio su tela sono stati esposti alla Galleria Nazionale di Stato in Russia, al Museo dell'Aia in Olanda e in altre numerose gallerie private.
Molti dei suoi dipinti sono stati pubblicati come Stampe Artistiche in Europa e in Nord America  e riprodotti su licenza su vari oggetti.
Attualmente Igor Levashov lavora  in Olanda dove vive con la moglie  e i figli.
 
Come si è detto i fiori sono il suo soggetto preferito e, poichè il mese di maggio è alle porte, ho scelto i dipinti che rappresentano le rose.
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 




 
 
 

 


 

 
 

 

 
 
 
 


 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


 


 


 


 

Rabindranath Tagore


Da Wikipedia:

Poeta, prosatore, drammaturgo e filosofo indiano di lingua bengalese, nacque a Calcutta nel 1861 e morì a Santi Neketan, nel Bolpur, nel 1941. Mentre Gandhi, con la disobbedienza civile, organizzò il nazionalismo indiano sino a ricacciare in mare gli inglesi, Tagore si propose di conciliare e integrare Oriente ed Occidente.
Opera difficile, cui egli era preparato dall'esempio di suo nonno che nel 1928, fondando il Sodalizio dei credenti in Dio, integrò il monoteismo cristiano ed il politeismo induista.

Figlio di un ricco bramino, studiò nel Regno Unito dove anglicizzò il proprio cognome (Thakhur).
Tornato con la convinzione che gli inglesi san ben proteggere un'India bisognosa di protezione, egli si dedicò all'amministrazione delle sue terre e ad ogni forma d'arte.

In liriche destinate al canto, che egli stesso musicò e tradusse in inglese (Offerta di canto, 1913), in lavori teatrali ricchi d'intermezzi lirici (La vendetta della natura, 1884), in romanzi (Il naufragio, 1906), in novelle, memorie, saggi e conferenze Tagore affermò il proprio amore per la natura e per Dio, le proprie aspirazioni di fratellanza umana, la propria passione (anche erotica), l'attrattiva della fanciullezza.
Dalla sua canzone Amar Shonar Bangla è stato tratto l'inno nazionale del Bangladesh.
Esercitò un enorme fascino anche sul mondo occidentale, che lo premiò col Premio Nobel per la letteratura nel 1913. Fu il primo nobel letterario non occidentale nella storia del premio. Creò una scuola d'arte e di vita, La Visva Bharati University, che portò avanti fino alla fine della sua vita. Tagore è stato tradotto praticamente in tutte le lingue europee risultando forse l'autore di origini bengalesi più noto in Occidente. Le sue opere sono state pure, quasi tutte, tradotte in italiano. Inoltre fece costruire strade, ospedali e anche una scuola, la quale è a tutt'oggi un'università.








L'uccello prigioniero nella gabbia,
l'uccello libero nella foresta:
quando venne il tempo s'incontrarono,
questo era il decreto del destino.
L'uccello libero grida al compagno:
... « Amore mio, voliamo nel bosco! »
L'uccello prigioniero gli sussurra:
« Vieni, viviamo entrambi nella gabbia ».
Dice l'uccello libero.- « Tra sbarre,
dove c'è spazio per stendere l'ali? »
Ahimé », grida l'uccello nella gabbia,
Non so dove appollaiarmi nel cielo ».

L'uccello libero grida:
« Amore mio, canta le canzoni delle foreste ».
L'uccello in gabbia dice:
« Siedi al mio fianco,
t'insegnerò il linguaggio dei sapienti ».
L'uccello libero grida: « No, oh no!
I canti non si possono insegnare ».
L'uccello nella gabbia dice: « Ahimé,
non conosco i canti delle foreste ».

Il loro amore è intenso e struggente,
ma non possono mai volare assieme.
Attraverso le sbarre della gabbia
si guardano e si guardano, ma è vano
il loro desiderio di conoscersi.
Scuotono ansiosamente le ali e cantano:
« Vieni vicino a me, amore mio! ».
L'uccello libero grida:
« E' impossibile, temo le porte chiuse della gabbia ».
L'uccello in gabbia sussurra.- « Ahimé,
le mie ali sono morte e impotenti."





Vieni come sei, non indugiare a farti bella.
Se la treccia s'è sciolta dei capelli,
se la scriminatura non è dritta,
se i nastri del corsetto non sono allacciati,
non badarci.
...
Vieni come sei, non indugiare a farti bella.
Vieni sull'erba con passi veloci.
Se il rossetto si disfà per la rugiada,
se gli anelli che tintinnano ai tuoi piedi
si allentano, se le perle della tua collana
cadono, non badarci.
Vieni sull'erba con passi veloci.
Non vedi le nubi che coprono il cielo?
Stormi di gru si levano in volo
dall'altra riva del fiume
e improvvise raffiche di vento
passano veloci sulla brughiera.
Le greggi spaurite corrono agli ovili.
Non vedi le nubi che coprono il cielo?
Invano accendi la lampada della tua toilet -
la fiamma vacilla e si spegne nel vento.
Chi può accorgersi che le tue palpebre
non sono state tinte d'ombretto?
I tuoi occhi sono più neri delle nubi.
Invano accendi la lampada della tua toilet.
Vieni come sei, non indugiare a farti bella.
Se la ghirlanda non è stata intrecciata, che importa;
se il braccialetto non è chiuso. lascia fare.
Il cielo è coperto di nuvole - è tardi.
Vieni come sei; non indugiare a farti bella. 







 



 

lunedì 29 aprile 2013

Quang Ho

E' da un po' di tempo che trovo ( o loro trovano me??)immagini e articoli su pittori contemporanei. Forse mi sto raffinando un po'....Non sono mai andata prima ad una mostra d'arte o in musei famosi, anzi se proprio devo dirla tutta, quando sono stata all'Accademia Carrara, è stato solo perchè è qui a Bergamo ed è una delle migliori d'Italia, quindi pensavo fosse doveroso da parte mia andarci almeno una volta. C'era una mostra di impressionisti e ricordo che sono stata delusa, anche se non ne ricordo la ragione. Comunque mi sono abbastanza annoiata.
 Non farei mai una fila di ore per entrare in un museo, nemmeno per vedere la Gioconda, che, lo confesso anche se farò una figuraccia, a me sembra una bruttina insulsa....Cosa vuol dire essere ignoranti!!!Ma che ci volete fare? Dovrei fingere interesse ed entusiasmo? E per chi? O per cosa? Rimango quella che sono e i veri artisti possono benissimo fare a meno di me.
Però, appunto, è un po' di tempo che gironzolando nel web, mi fermo a vedere dei quadri e mi piacciono e li "salvo". Forse , essendo contemporanei, li sento più vicini; forse sto maturando, anche se decisamente in ritardo.Ma tant'è!
Il pittore di oggi è Quang Ho, vietnamita immigrato in America.


Quang Ho non vuole dipingere in un unico stile ben definito, preferisce la sperimentazione, vuole sorprendere. Questo può essere controproducente per lui, in quanto i galleristi normalmente preferiscono artisti ben definiti stilisticamente parlando. Ma Quang vuole essere libero e vuole che la sua arte cresca con lui perchè la reale essenza della pittura, secondo lui, è un dialogo continuo fra toni, colori, linee, margini e sagome. E nel dialogo ci si evolve, si cambia.





























































In effetti questa sembra una collettiva, piuttosto che la mostra di un solo artista. Molto affascinante!















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domenica 28 aprile 2013

CHIEDO SCUSA








A quelli che vorrebbero mettere un commento ai post e non ci riescono più.
Ho sottoscritto un'applicazione di google + senza capire  bene cosa fosse e ho scoperto che ora non tutti riescono a pubblicare il loro commento. Tra gli altri, non ci riesco più nemmeno io! Imbranata!
Sto cercando di "tornare indietro" e di ristabilire le cose come erano prima....non è facile! Spero di farcela....fate il tifo per me!!!

Moda anni '70



La minigonna continua a furoreggiare: ormai non passerà più di moda, per lo meno fino ad oggi. Negli anni 70, però, le si affianca la maxi gonna. Esplode lo stile hippie : abbigliamento zingaresco, fiorito, di protesta e rifiuto del classico, delle convenzioni  e del "vecchio". I giovani sono sempre più importanti, anche come consumatori e la moda pronta va incontro alle loro esigenze sia economiche, che di gusto.
L'alta moda resta dominio di poche signore; per tutte le altre ci sono i grandi magazzini.
  Ai piedi si calzano zatteroni con la zeppa, i capelli sono ancora molto gonfi, ma spesso lasciati in libertà selvaggia. Si usano bandane e fiori per imbrigliarli. I gioielli sono di tipo etnico.
I pantaloni si svasano sempre più verso il basso, nella linea a zampa d'elefante.
Per la sera nasce il pigiama-palazzo, in tessuto prezioso, come il pizzo.