domenica 20 gennaio 2013

L'Avvocato

Il prossimo 24 gennaio ricorre il decimo anniversario della scomparsa di Gianni Agnelli, per tutti l'Avvocato.






E' stato la figura più importante e prestigiosa dell'economia italiana nella seconda metà del XX secolo.
Era un uomo colto, raffinato e dotato di un sottile senso dell'umorismo. Molto conosciuto anche all'estero, intrattenne rapporti d'affari e di amicizia con personaggi di spicco del mondo finanziario e politico a livello internazionale.


con il nonno

Nato a Torino il 12 marzo 1921, è il secondo dei sette figli nati dal matrimonio di Edoardo Agnelli con la principessa Virginia Bourbon del Monte.
A 14 anni perde il padre, morto tragicamente in un incidente aereo, e il nonno, di cui porta il nome, il senatore Giovanni Agnelli, diventa la sua figura di riferimento.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Gianni Agnelli interrompe gli studi per arruolarsi nel 1° Reggimento "Nizza Cavalleria" con cui verrà avviato sul fronte russo prima e successivamente su quello nord-africano.
Nel novembre del 1945 perde anche la madre , coinvolta in un incidente automobilistico.  








 
 Dopo la parentesi bellica completa il corso di laurea in giurisprudenza e inizia ad occuparsi delle numerose attività di famiglia. Tuttavia, ricordando i suggerimenti del nonno - " Prenditi qualche anno di libertà prima di immergerti nelle preoccupazioni dell'azienda" - viaggia in continuazione in tutto il mondo, frequentando i luoghi più mondani d'Europa e le persone più famose del jet-set internazionale: attrici, principi,magnati, uomini politici.
Nel 1953 sposa la principessa Marella Caracciolo di Castagneto, appartenente ad un'antica nobile famiglia di origini napoletane. Dal matrimonio nasceranno due figli, Edoardo e Margherita.  






Insediatosi al timone della Fiat all'età di 45 anni, dopo avervi svolto praticamente solo ruoli di rappresentanza, Gianni Agnelli procederà alla sua trasformazione in società multinazionale, sviluppando le sue attività anche in nuovi campi fino ad assumere l'assetto di holding operante in ben undici settori dell'industria meccanica.





 






 
 
 
Nel 1969 la Ferrari cede alla Fiat il controllo della sua casa di auto sportive, anche se il reparto corse resterà gestito per molti anni ancora dall'ing.Ferrari.

La figura di Gianni Agnelli fu anche intimamente legata alla storia della Juventus, la squadra di calcio del capoluogo piemontese di cui era stato nominato Presidente già nel 1947. Le sue quotidiane telefonate delle 6 del mattino al celebre capitano della squadra prima e Presidente poi, Giampiero Boniperti,effettuate da dovunque fosse, sono quantomeno leggendarie.   







 
Gianni Agnelli è stato un grande amante dello sport in genere, dalla barca a vela allo sci.
 

 
 
ma al tempo stesso anche grande appassionato d'arte e nel 2002 lasciò alla città di Torino un importante patrimonio in quadri, devolvendo la sua straordinaria pinacoteca alla fruizione dei cittadini.
 
La vita è stata indubbiamente generosa con Gianni Agnelli, quantomeno gli ha offerto opportunità che restano inaccessibili ai più. Tuttavia, oltre alla perdita precoce dei genitori, non gli è stato risparmiato nemmeno quello che ritengo sia il dolore più grande per un genitore: la perdita di un figlio
 
 
 
 Edoardo, morto suicida nel 2000.
 
Come scrive Oscar Bartoli nel suo blog:
" Amato e odiato in maniera viscerale da milioni di italiani, Gianni Agnelli si imponeva per il fascino che derivava da una solida educazione e da uno stile inimitabile. Ed anche il fatto che fosse un play boy gli conferiva un tocco di aristocratico, ben distante da certi comportamenti di pescicani arricchiti.
Si potrà giudicare il suo operato come imprenditore in maniera negativa, ma resta il fatto che Agnelli era un simbolo all'estero di un grande stile italiano."
 
 

 
 
 
 
 

 




 










 




 

 

 
 
 
 
 

1 commento:

  1. alla sua morte lascia un patrimonio nascosto all'estero di 1500 miliardi...! complimenti

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