martedì 29 gennaio 2013

Garofano

Il garofano è un fiore che io associo al Festival di San Remo! Probabilmente perchè negli anni in cui lo seguivo erano quelli i fiori sul palcoscenico.
Non mi piacevano i garofani, mi sembravano fiori insulsi, senza personalità. Anzi, li trovavo pacchiani. Da un po' di tempo, invece, li sto rivalutando, soprattutto quelli piccoli, che si piantano nei vasi sul terrazzo .



 


  Nativo nell'emisfero orientale, a crescita spontanea nel bacino del Mediterraneo, ripreso nell’arte decorativa greca e romana, il garofano è forse la pianta da più tempo coltivata a uso ornamentale. Nell’antichità, era considerato sacro a Zeus dai Greci ed era noto come il ‘fiore di Giove’ tra gli antichi Romani. 
Il termine scientifico greco ‘Dianthus’ designava, infatti, il ‘garofano’ come ‘fiore degli dei’ o, quale ‘incoronazione’, le ‘corone’, cioè le ghirlande di garofani offerte nelle antiche cerimonie sacre greche.
 Altre interpretazioni suggeriscono la derivazione dal latino ‘carnis’ (genitivo di ‘caro’, ‘carne’) riferito al colore rosato del garofano originale o da ‘incarnatio’ (‘incarnazione’), personificazione di Dio fattosi carne.

 Introdotto in Europa durante il Medioevo, fu inteso come il ‘fiore di Dio’, il Suo occhio onnipresente al quale nulla può sfuggire. 



  La mitologia lega il garofano alla Dea della caccia, Diana; si tramanda infatti che un giovane pastore innamorato follemente della Dea, sia stato dalla stessa prima sedotto e poi crudelmente abbandonato; dalle lacrime versate del giovane che morì per la passione si narra nacquero dei bellissimi fiori: i garofani.


 
 Nel linguaggio dei fiori ha molti significati, diversi anche a seconda dei paesi. Rappresenta comunque il simbolo della dignità, della virtù e della nobiltà.

E' presente in tutta Europa da diversi secoli ed è uno dei fiori più ricchi di storia. Ad esempio in Francia Napoleone lo scelse per decorare i nastri della Legion d'Onore, mentre i nobili francesi che salivano alla ghigliottina lo portavano all'occhiello.





Nel linguaggio dei fiori vittoriano, il significato del garofano è paragonabile al ‘fiore dell’amore’ e dell’affetto, dei forti sentimenti e delle emozioni, dell’energia e della salute. 
 
 Il garofano rosso chiaro rappresenta ammirazione, mentre il rosso scuro denota profondo amore e affetto. 
I garofani bianchi rappresentano l'amore puro e buona fortuna, mentre quelli a strisce (variegati) simboleggiano il rammarico per un amore non condiviso. 
Il garofano color porpora indica capricciosità. In Francia invece è un fiore funerario tradizionale, offerto per la scomparsa di una persona cara.
 In Francia e e nei paesi francofoni, i garofani simboleggiano sfortuna. 





I garofani rosa hanno un significato simbolico e storico. Secondo una leggenda cristiana, la prima apparizione dei garofani sulla terra avvenne quando Gesù fu crocifisso. Le lacrime versate dalla Madonna fecere spuntare dei garofani. Così il garofano rosa divenne il simbolo dell'amore immortale di una madre. 
Il garofano è il fiore di coloro che nascono nel mese di gennaio

Il garofano rosso è simbolo di lutto in Giappone
 In Corea  i garofani rossi o rosa siano portati addosso nel giorno della ‘Festa dei Genitori’ (8 maggio) e nella ‘Festa degli Insegnanti’ (15 maggio). Per tradizione, gli studenti dell’Università inglese di Oxford, portano un garofano bianco addosso in occasione del primo esame, rosa negli esami intermedi e rosso al conclusivo.


Per tradizione, il garofano rosso è celebrativo del primo anniversario di matrimonio. A seconda dell’intensità di rosso, varia il significato dei garofani da simbolo di ammirazione, di rispetto e di affetto a quello di desiderio, di sentimento di amore più profondo e devoto o sofferto. 
Il garofano rosso viene indossato in occasione della giornata del ‘Primo Maggio’ come emblema del movimento operaio; è anche il simbolo della ‘Rivoluzione dei Garofani’ da quando, il 25 aprile 1974, un colpo di Stato militare di sinistra compiuto senza armi, marciando attraverso Lisbona portando garofani rossi, portò la democrazia in Portogallo e l'indipendenza alle colonie africane portoghesi.


 Nella pittura rinascimentale venivano ritratti gli sposi intenti a scambiarsi garofani bianchi durante il matrimonio come voto di fedeltà. I garofani bianchi sono rimasti tradizionali nei bouquet da sposa e negli addobbi nuziali a testimonianza dell’amore vero e devoto, come portafortuna augurante felicità mentre, nelle associazioni e nelle Confraternite, sono in segno di coraggio. Ma, in molte religioni, cuscinetti o corone di garofani bianchi hanno un uso ornamentale nei funerali come messaggio di pace e di tranquillità specialmente per l'anima innocente di un defunto giovanissimo. 


 Questo fiore – in particolare di colore rosa – è rimasto tradizionale per la ‘Festa della Mamma’ quale simbolo del suo amore eterno. Il garofano rosa è, infatti, un messaggio di amore materno, felicità, gratitudine, ricordo onnipresente, amicizia.




Il garofano giallo indica il provare rifiuto, disdegno, disprezzo, sconforto e delusione.
 Anche se di grande impatto estetico, i garofani viola sottolineano l’antipatia, la capricciosità, l’incostanza e l’inaffidabilità di chi li riceve; in Francia, sono tradizionali al funerale di una persona cara.

Fiori di garofano in tonalità non esistenti allo stato naturale forse erano già ottenuti dagli antichi Egizi immergendo lo stelo tagliato di fresco della varietà di colore bianco in acqua contenente coloranti alimentari.



 I garofani verdi così ottenuti assunsero una valenza sociale, nel corso dell’800 e del ‘900, come portafortuna – essendo il verde il colore della buona sorte per tradizione – o come simbolo delle preferenze omosessuali. Spesso venne appuntato sul bavero dallo scrittore, poeta e drammaturgo irlandese Oscar Wilde (1854-1900) proprio per alimentare i pettegolezzi.










Nessun commento:

Posta un commento