lunedì 24 settembre 2012

Come ho conosciuto le fate dei fiori

 
Mentre cercavo in internet notizie per fare il post su Cicely Barker, mi sono imbattuta in un libro che non ho potuto fare a meno di comperare, perchè mi pareva fatto con la tecnica che oggi è molto di moda e si chiama scrap booking e che a me piace moltissimo. Ho anche scoperto che lo scrap booking non è una cosa nuova, ma si usava anche nel passato. Eccone un esempio:

 
Si tratta di album che raccolgono insieme fotografie, pagine di diario, piccoli oggetti incollati, ricordi, ritagli di giornale, eccetera.
Questo libro pare che sia la riproduzione del diario di Cicely Barker.
In controcopertina c'è la copia di una lettera con cui la disegnatrice affida questo diario alla Società britannica di mitologia popolare perchè lo conservi con cura. Queste pagine sono state scritte e disegnate nell'estate del 1920, quando Cicely si sentiva particolarmente ispirata.
C'è anche una sua fotografia:
 
 
 
Incomincia il 3 aprile: Che meraviglia essere di nuovo a Barton! Oasi di pace e silenzio, luogo ideale per dedicarsi alla pittura e alla contemplazione:
 
 
questo acquarello mi piace in modo particolare: lo trovo armonico e rasserenante.
Il diario prosegue col racconto di piccole impronte trovate da Cicely in giardino. C'è una cartolina speditale dalla nonna e, sotto di essa, una fotografia della nonna.
 
 
Seguono pagine con disegni di fiori e di bimbi-fatina, col resoconto della scoperta delle fatine dei fiori, che si manifestano con un suono tintinnante, di campanella.
Attaccati: la tessera della biblioteca, biglietti del treno, la mappa del Sussex, ritagli di giornale con le abitudini delle fate e appunti sui luoghi dove esse amano abitare.
 
 
 
La descrizione delle fate dei fiori:
 
 
 
luoghi abitati dalle fate:
 
 
Le fate si nascondono sotto un velo magico e Cicely insegna i modi per dissolvere questo velo, in modo di poterle vedere.
Ma chissà se le fate volano come le farfalle?
 
 
Ecco le fatine dei salici, che amano l'acqua:
 
 
e le fatine dei faggi, che vivono nel bosco:
 
 
C'è una festa in paese, e Cicely prepara la marmellata di more per contribuire. Nel cogliere i frutti, si ferisce una mano. Mette un po' di marmellata in piccoli vasetti, come dono per le fate.
 Durante la notte fa un sogno strano, sente un buon profumo e la mattina, la mano è guarita e la marmellata per le fate non c'è più!!
 
 
 
Dopo la festa del paese, Cicely ricorda che anche le fate amano organizzare molte feste, quindi si documenta:
 
 
 
Il diario prosegue fino al momento di lasciare Storrington e, come ultimo regalo, nella controcopertina finale, c'è una busta che contiene  un cannochiale speciale, perchè anche i lettori del libro possano vedere le fate dei fiori.
 
 
 
 
 
Mi domando se questo diario sia autentico e sia veramente stato scritto da Cicely Barker, oppure se sia una trovata editoriale per raccogliere un po' dei suoi disegni e venderli sotto una veste nuova.
Ho paura che la mia curiosità rimarrà insoddisfatta. Il libro, comunque, è delizioso e sono contenta di averlo acquistato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

3 commenti:

  1. Deve essere bello vivere in un'atmosfera così fatata, chissà come se la cavava Cicely con la materialità della vita quotidiana.... magari era lei stessa una fata...

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  2. Mio figlio e famiglia a Luglio sono stati a Londra, mi ha portato 2 stampe della Barker, le vendono ancora con la stampa "Original Antique Print 1930" (non ci credo).
    Sicuramente è suo il diario e vedo che pure la traduzione Italiana hanno cercato di farla come nello scritto originale.
    Non è per niente male, è un buon acquisto.
    Angelo

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