Come vi avevo raccontato, ho comprato i libri di Tracy Chevalier che mi erano sfuggiti, perchè leggendone le recensioni avevo trovato chi entusiasta di un titolo, chi entusiasta di un altro e allora, tanto per non sbagliare, come dice Pozzetto in uno spot televisivo, li ho presi tutti per farmene un'idea mia.
Il primo che ho letto è stato Strane creature:
La storia è ambientata agli inizi del 1800 e racconta in modo particolare di Elizabeth, la più grande delle sorelle Philpot, costrette dalla poca avvenenza e dalle non floride risorse economiche, a ritirarsi in un paesino della costa per lasciare la dimora londinese al fratello e alla cognata.
Elizabeth non ha voglia di comportarsi come una sfortunata zitella e preferisce muoversi in maniera libera e seguire il proprio interesse per quegli strani oggetti, ossa e conchiglie, che si trovano sulla spiaggia del paese. In queste sue ricerche diventa amica di Mary Anning, anch'essa persona abbastanza strana, per quei tempi, forse per il fatto di essere sopravvissuta dopo essere stata colpita da un fulmine quando era in fasce. Le due donne trovano il cranio di un animale sconosciuto e piombano in una grossa polemica: i fossili di animali che non esistono più implicano la loro estinzione e questa teoria è contraria a quella dell'immutabilità e della perfezione del creato.
E' un libro che denuncia la ristrettezza mentale dell'epoca che avrebbe voluto bloccare la strada del progresso della conoscenza. E' anche una denuncia della condizione femminile nell'800: le donne erano considerate nullità, si dovevano sacrificare per il bene dei fratelli maschi, non potevano esprimere pubblicamente le proprie idee, non potevano andare in giro da sole e quant'altro. In poche parole erano utili solo a far figli. Le protagoniste di questo romanzo, invece, non se ne stanno ai margini della vita, solo a guardare, ma lottano per quello in cui credono e si fanno valere in un mondo prettamente maschile, fino ad ottenere il dovuto rispetto per la loro intelligenza.
Un libro scorrevole, interessante per l'argomento insolito, di piacevolissima lettura.
Il secondo libro che ho letto è La vergine azzurra, in effetti il romanzo d'esordio della Chevalier:
Le storie narrate in questo romanzo sono due: una che si svolge negli ultimi anni del 1500, all'epoca delle guerre di religione tra cattolici e ugonotti e una che si svolge ai giorni nostri.
C'è un perfetto parallelismo tra le vicende di Isabelle vissuta nei secoli passati e quelle di Ella, la sua discendente moderna, anche se la vita della prima è molto più drammatica e difficile di quella della seconda. Entrambe le donne sono vittime delle chiacchiere della gente, entrambe annullano la propria vita in favore del marito ed entrambe anelano alla libertà e la ottengono.
Questo libro mi è piaciuto moltissimo; era da molto che non leggevo una storia che non si lascia abbandonare nemmeno per un minuto.
Certo i parallelismi sono a volte tirati per i capelli, non tutto è perfettamente credibile, ma il difetto è lieve e perdonabile perchè la scrittura semplice ma efficace, rende la lettura piacevolissima.
Questo libro me ne ha ricordato uno letto molti anni fa, di Wilbur Smith, dove accadeva qualcosa del genere: una sovrapposizione quasi completa del personaggio moderno, col suo antenato. Quel libro si svolgeva in Egitto e questo in Francia, ma il tipo di narrazione è lo stesso. Posso dire che sia Smith che la Chevalier sanno come tenere legato il lettore alle pagine del romanzo, dall'inizio alla fine!
Il primo l'ho letto e mi è piaciuto, il secondo no...e allora provvederò :o) Grazie
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