sabato 5 ottobre 2013

Castagne

 
 
La castagna è il frutto commestibile del castagno; è un frutto secco protetto da un involucro spinoso denominato riccio.
Non si conoscono le esatte origini del castagno, ma, in base ad alcuni reperti fossili, l'albero dovrebbe derivare da un ceppo originatosi circa 10 milioni di anni fa e diffusosi poi in Asia , in Europa e nelle Americhe.




La castagna era conosciuta in Grecia fin dall'antichità.
Nel IV sec. a.C. Ippocrate scrive di un frutto chiamato "noci piatte", al quale, una volta maturo, attribuisce un grande valore nutritivo.

 
Le castagne erano conosciute anche nell'antica Roma; Virgilio nelle Bucoliche descrive il castagno come albero da frutto comune e la castagna come frutto pregiato.
Con la grande conquista di nuovi territori da parte di Roma, la coltura del castagno si diffuse in breve in tutta l'Europa centro-meridionale.



Nel Medioevo le castagne diventano frutti conosciuti e apprezzati su vasta scala come testimoniano i manoscritti di molti uomini del tempo e, soprattutto nei periodi di guerre o carestie, la farina di castagne diventa un alimento molto diffuso, compensando la carenza di cereali.


 
Nell'età moderna le castagne assumono un ruolo importante nella storia agraria del nostro Paese, diventando una voce costante nelle esportazioni verso altri Stati.
Molto simile al riso ed al frumento dal punto di vista nutrizionale, la castagna è stata definita " il cereale che cresce sull'albero" o più comunemente "il pane dei poveri".


 
Ciò ha fatto sì che si cercassero diversi modi di propagazione della pianta, cercando di affinarne le qualità, aumentarne le varietà e migliorarne il frutto, che può essere consumato fresco, secco o macinato.

 

 
Essendo la castagna un frutto molto popolare, è inevitabile che intorno ad esso siano nate molte leggende.
Eccone alcune:



 
Gli abitanti di un piccolo paese molto povero, non avendo da mangiare si rivolsero a Dio pregandolo di dar loro qualcosa con cui sfamarsi.
Sentite le loro preghiere, il buon Dio diede loro un albero da cui poter cogliere frutti gustosi e nutrienti, il castagno appunto.
Quando il Diavolo vide il dono che Dio aveva fatto a quegli uomini, nella sua grande cattiveria, avvolse i frutti del castagno in un guscio spinoso.
Gli abitanti del paese presi dallo sconforto tornarono a pregare Dio perché li aiutasse ed Egli, sceso in mezzo a loro fece il segno della croce e i gusci come per miracolo si aprirono liberando i frutti e da quel giorno, quando i frutti del castagno sono maturi, i ricci si aprono a croce.
 
 
 
 La leggenda di Sant'Antonio.
Centinaia di anni fa quando c'era molta povertà, in un piccolo paese viveva una povera donna con i figli. Il problema principale era trovare un po' di cibo per sfamare i suoi bambini. Un brutto giorno non riuscì a trovare proprio niente; così, vedendo la fame dei propri figli, non seppe far altro che prendere una pentola, riempirla di sassi e metterla sul fuoco, fingendo che fossero castagne. Mentre l'acqua bolliva, cercò di distrarre i bambini raccontando le storie più strane, sperando così di addormentarli , facendo loro dimenticare per una sera la cena. Ma la fame era davvero tanta e i bambini reclamavano il loro pasto. Ormai i sassi bollivano da tanto tempo e la povera donna rivolse in cuor suo una preghiera a Sant'Antonio perché le venisse in aiuto.
Tolse la pentola dal fuoco e con grande stupore vide che i sassi si erano tramutati in castagne. Così la poveretta, almeno per quel giorno, riuscì a sfamare i suoi piccoli.





Ed eccone un'altra, in una versione per i più piccoli :

Tanto tempo fa il castagno era un albero molto triste perché non aveva frutti da donare ai bambini. Un giorno chiese alla Fata Verde di poter avere anch'egli  dei frutti come gli altri alberi. Lei gli promise che li avrebbe avuti ma solo l'anno seguente.
Qualche giorno dopo il castagno fece nascondere tra i suoi rami una famigliola di ricci, la quale fuggiva da un branco di cani che voleva mangiarla.
Quando la Fata Verde lo venne a sapere, tornò dal castagno e lo ricompensò donandogli subito tanti frutti racchiusi in piccoli ricci verdi: le deliziose castagne.


Tutti sappiamo quanto possano essere gustose le castagne semplicemente lessate oppure abbrustolite sul fuoco, le mitiche caldarroste, ma nei libri di cucina si trovano tante ricette che le rendono ancora più sfiziose.

Ne ho scelta qualcuna:





Bocconcini al cioccolato
Ingredienti per 6 persone: gr.300 di passato di castagne, un po' di latte, due bicchierini di rum, gr.100 di zucchero a velo, 2 cucchiai di zucchero vanigliato, cioccolato grattugiato.

Aggiungere al passato il latte, il rum, lo zucchero a velo e quello vanigliato. Mescolare il tutto a fuoco lento e lasciare raffreddare. Fare dei bocconcini sferici, passarli nel cioccolato grattugiato e metterli per qualche minuto in forno caldo così che il cioccolato, fondendo, aderisca bene.


Risotto con le  castagne:

Ingredienti per 6 persone:
gr.500 di riso carnaroli
gr.400 di castagne cotte in acqua col rosmarino per 5 ore
olio extravergine, un cucchiaio di burro, 1/2 cipolla tagliata finemente, rosmarino, 1 confezione di panna da cucina, gr. 250 di salsiccia senza pelle sbriciolata, brodo vegetale, grana grattato.

Sbucciare le castagne lessate e fare una purea.
In una padella soffriggere la cipolla tritata con l'olio e un po' di burro.
Appena la cipolla prende colore, aggiungere la salsiccia e un bel po' di rosmarino e dopo qualche minuto mettere la purea di castagne e la panna. Salare e pepare, aggiungere il riso e coprire il tutto con il brodo, lasciando cuocere a fuoco lento.
Quando il riso sarà cotto, aggiungere il parmigiano grattato e servire dopo aver aggiunto un filo d'olio crudo.




Vellutata di castagne:
Ingredienti per 2 persone:
gr.100/150 a testa di castagne, una patata media , una carota, brodo vegetale, cubetti di pancetta e crostini per decorare.

Incidere con un coltellino le castagne e farle cuocere in forno caldo a 200°per 15 minuti circa. Togliere accuratamente sia la buccia che la pellicina. Mettere sul fuoco il brodo vegetale con la patata e la carota e a metà cottura degli ortaggi aggiungere le castagne. Lasciare cuocere per altri 20 minuti, aggiungendo altro brodo se il composto risulta troppo ristretto. Frullare con il frullatore ad immersione e aggiustare il sale. Scaldare in un padellino antiaderente i cubetti di pancetta da adagiare sopra la crema con dei crostini e un filo d'olio crudo.




 

 



 

 
 
 
 
 
 
 
 

















4 commenti:

  1. Ieri parlavo di castagne con Gianni: a me piacciono solo come caldarroste....

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  2. A me le castagne non piacciono, ma ho letto con molto interesse il post!

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    1. Mai dire mai..... forse un giorno imparerai ad apprezzarle!

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