sabato 14 aprile 2012

matrioske

Giorgio ha lavorato per molti anni nei vari stati dell'ex Unione Sovietica e ogni volta che ci andava, poi, mi portava a casa dei souvenir folcloristici. Uno dei regali che apprezzavo maggiormente sono le matrioske, di cui ho ormai una collezioncina:


 Ce ne sono di vari tipi e colori e so che alcune sono preziosissime perchè dipinte a mano, anche con oro zecchino. Io, naturalmente, preferisco le più semplici e ruspanti: sono più vicine al mio modo di essere.
 Quando sono stata a Praga, però, ne ho viste in vendita anche di orribili, col viso di personaggi politici o di calciatori.... Mi pare che con lo spirito della matrioska non c'entrassero minimamente.

Ecco cosa trovo in wikipedia al riguardo:
La nascita della matrioška viene convenzionalmente identificata negli anni a cavallo fra XIX e XX secolo. A idearla fu Savva Mamontov (1841 - 1918), fondatore del circolo artistico Abramzevskii.
Facoltoso industriale, collezionista d'arte e mecenate, Mamontov aveva allestito nella propria tenuta di campagna dei laboratori artistici riunendo attorno a sé pittori e artigiani dell'arte tradizionale dei contadini russi. Il suo intento era quello di far rifiorire e sviluppare questo genere artistico, e in tale opera era coadiuvato dal fratello Anatolij (1839 - 1905), anch'egli imprenditore, editore e collezionista di opere pittoriche russe.
Mamontov allestì contestualmente anche un laboratorio-negozio ("L'educazione infantile") in cui venivano creati dei giocattoli per bambini, in particolare bambole etnografiche (almeno come tali verrebbero definite oggi) ovvero vestite con i costumi tradizionali regionali, ognuno diverso a seconda del villaggio di provenienza.
Mamontov importò anche molti giocattoli da ogni parte del mondo. A colpirlo fu un pezzo in legno importato dall'isola giapponese di Honsu e raffigurante un personaggio del buddhismo il vecchio saggio Fukurokuju. Tale figura conteneva al suo interno altre quattro figurine.
I giapponesi sostenevano che la prima di quelle figure era stata fatta da un monaco russo. Fu questo fatto, pare, a suggerire l'idea della realizzazione della prima matrioska. Il prototipo giapponese della matrioška potrebbe a sua volta derivare dalla tradizione delle scatole cinesi.

 Tra le mie, la più preziosa credo che sia questa azzurra:


perchè è stata fatta in occasione del centenario della nascita della chiesa ortodossa.
Molto bella è anche quella bianca:


i colori sono delicati, ma vivaci. Raffinata.
Le mie preferite sono quelle rosse:




più vivaci e allegre. E probabilmente molto più vicine, come idea, a quelle commerciali, di buon comando, che si trovano in tutti i negoziacci di souvenir:



 a me piacciono anche queste!! Come pure mi piacciono quelle bamboline piatte da appendere all'albero di Natale che forse non sono proprio russe...io le ho comprate su un banchetto dei polacchi, al mercatino di Milano:



e le ho appese in cucina perchè mi spiaceva utilizzarle soltanto pochi giorni all'anno.



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