Ogni anno a Parigi, a novembre inoltrato,si tiene una grande Esposizione intitolata Crèations e Savoir Faire, per tutti gli amanti del Fai da Te.
All'interno dell'area dedicata agli espositori, c'è una zona riservata a tutte quelle attività basate sull'utilizzo di tessuti, quindi cucito,patchwork, ricamo - point de croix in particolare, molto diffuso e amato in Francia. Lì si possono ammirare pregevoli lavori realizzati da mani esperte, ma si possono anche acquistare libri, riviste, schemi,filati,tessuti,passamanerie, spesso introvabili nei nostri negozi.
E secondo voi, dopo aver visitato tutte le mostre di punto croce della pianura padana da est a ovest, poteva Dindi ignorare un simile evento? Naturalmente no. E siccome, oltre che di pensiero, la mia cara nipotina è anche donna d'azione, in quattro e quattr'otto organizza la spedizione.
Per il trasferimento non ci sono problemi: per nostra fortuna dall'Areoporto di Orio al Serio, praticamente dietro l'angolo, partono ogni giorno per Parigi i voli low cost di Ryanair.
Per il soggiorno la questione è più delicata, occorrono idee chiare:
1) Partecipanti : di sesso femminile, poche e scelte. (Gestire grandi quantitativi di brodeuses assatanate può essere complicato)
2) Profilo : a) appassionate di punto croce ma non fanaticamente pignole. (Chi se ne importa se il rovescio del ricamo non è perfetto come il diritto, tanto non lo vede nessuno) b) stoiche. (Anche se i piedi sono gonfi come prosciutti e lo stomaco brontola per la fame, niente lamentele)
3) Albergo : piccolo ma confortevole con prezzi ragionevoli e in posizione strategica.
4) Camere: rigorosamente singole (Si può arrivare ad odiare una compagna di stanza che russa)
5) Durata : almeno tre giorni, di cui uno dedicato all'Esposizione. ( Ottimizzazione del rapporto costi/benefici)
6) Tempo libero: secondo l'ispirazione. (Non siamo a Parigi in gita turistica tradizionale, perciò niente monumenti, musei, chiese, ecc.)
Vi assicuro che per tre anni consecutivi il programma ha funzionato e quei soggiorni a Parigi sono rimasti nel ricordo come brevi ma piacevolissime vacanze.
La visita all'Esposizione occupava in genere un'intera giornata ed esauriva tutte le nostre energie psicofisiche, mentre per gli altri giorni si sceglievano itinerari più o meno improvvisati. La nostra era una ricerca di atmosfere ed emozioni:
una vecchia fontana
un piccolo albergo da ricordare per una prossima visita alla città
l'eleganza dei palazzi
la scoperta di negozietti, piccole mercerie, botteghe d'antiquari,grandi magazzini
e poi l'atmosfera natalizia della grande metropoli
Al rientro in albergo era rilassante ritrovarsi in camera (singola!) per riposare un po', guardarsi intorno per apprezzare ancora una volta la semplicità raffinata degli arredi, fare una telefonata a casa (ok è tutto a posto...divertiti!), riguardare gli acquisti della giornata (quelli giusti e ahimè quelli sbagliati), leggere qualche pagina del libro messo in valigia e poi ritrovarsi con le amiche nella hall, scegliere insieme il locale dove cenare, cercare nel menu qualcosa di speciale, una zuppa di cipolle, una tarte tatin, e tante chiacchiere, commenti, progetti per concludere che davvero ne era valsa la pena.....
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