venerdì 24 aprile 2020

Lo specchio





Specchiarsi è un'attività molto importante per l'uomo: all'inizio serve per conoscersi, per sviluppare l'idea della propria identità. Il bambino si guarda, dapprima stupito, poi divertito dal fatto di vedere se stesso e impara a conoscere la propria fisionomia. 




In un secondo momento specchiarsi serve come rassicurazione, come conferma che tutto sia a posto e che si possa uscire nel mondo in ordine e piacevoli a vedersi.

A volte lo specchio diventa un incubo, ma non è qui che vogliamo approfondire la psicologia dello specchio.





I primissimi metodi per osservare la propria immagine sfruttavano l’acqua: una pozzanghera, un corso d’acqua, un laghetto, permettevano di vedere un riflesso mosso del proprio volto e del proprio corpo. 






I primissimi archetipi di specchi risalgono agli antichi Egizi, alla IV dinastia della storia dell’Antico Egitto, tra il 2620 a.C. e il 2500 a.C., anche se altre fonti vogliono ricondurre al prototipo di specchi alcune pietre levigate rinvenute in Anatolia e risalenti addirittura al 6000 avanti Cristo.

La storia dello specchio nasce secondo gli studi storico-archeologici in Egitto mentre la mitologia greca assegna il primato dell’invenzione degli specchi al dio fabbro Efesto. 
I più antichi specchi conosciuti sono dunque quelli egizi: simboleggiano il Sole, sono perciò sacri e parte dell’abbigliamento femminile nei riti religiosi. Esemplari di specchi, circolari (appunto a forma di sole) o più allungati sono stati rinvenuti già nella tombe della IV e della V dinastia. Lo specchio, solitamente di bronzo, si diffonderà poi durante il medio impero, a cui risalgono anche esemplari d’argento o dorati.




Presso gli etruschi, famosi nell’arte della lavorazione del bronzo, la produzione di specchi era molto fiorente, dalla metà del VI secolo fino all’inizio del II avanti Cristo.

All’epoca romana (tarda età imperiale, II-III secolo d.C.) risalgono pure i primi specchi di vetro incolore unito a una foglia di piombo o stagno, anche se il più antico esemplare conosciuto di questo tipo di specchio risale a una statua egiziana in posizione seduta di età Tolemaica.


 

Nel Medioevo cominciano a essere realizzati con più successo specchi di vetro foderati di metallo, inizialmente di piccole dimensioni, come dimostrano alcuni esemplari di epoca bizantina ritrovati ad Antinopoli con cornici di gesso colorito o con montatura e manico di piombo decorati. La produzione di specchi metallici, quasi sempre circolari e “tascabili” proseguirà poi fino al Rinascimento. Questi specchi venivano portati addosso, come si porterebbe un orologio da taschino, in custodie di legno più o meno pregiato, di avorio o di metallo, anche prezioso.






Una eccellenza del made in Italy artigiano sono certamente gli specchi e i vetri veneziani. La prima produzione di specchi di Murano risale al 1369. Si trattava di un procedimento molto oneroso, lo specchio rimarrà ancora a lungo un oggetto di lusso. Fu intorno al 1540 che il veneziano Vincenzo Redor a Murano mise a punto la tecnica dello spianamento delle lastre di vetro, creando un tipo di vetro limpidissimo (il cristallo) all’origine della produzione di specchi di alto pregio che presto sarebbero diventati famosi in tutto il mondo.

Grazie al processo di argentatura (seconda metà del 1800) la storia dello specchio entra nell’età moderna: con una soluzione di nitrato di argento, ammoniaca e acido tartarico vengono fissate al vetro particelle quasi invisibili di argento ricoperte di gommalacca.

Con tale metodo di produzione il prezzo degli specchi calerà drasticamente e diventeranno accessibili a tutti. 


Riferite tutte queste notizie, trovate nel web, concludo dicendo che lo specchio ha diversi utilizzi importanti, per esempio in ottica o per la sicurezza, ma il suo uso indispensabile e più amato è quello riferito alla cosmesi e alla bellezza. Come potremmo farne a meno??? Senza arrivare a finire come Narciso...


veramente ci è indispensabile e quando non abbiamo uno specchietto in borsetta, dobbiamo arrangiarci come capita..









































e non solo noi umani!




Nessun commento:

Posta un commento