domenica 29 marzo 2020

Il pettirosso


Sarà per quell'insolito petto colorato, sarà perché lo si vede quando arriva l'inverno e magari anche la neve, il pettirosso è un uccellino che ispira tenerezza, anche se in realtà è tutt'altro che mansueto; solitario e in continuo movimento, nella stagione dell'accoppiamento mostra aggressività  nei confronti dei rivali nella lotta per la conquista delle femmine.





Emily  Dickinson lo cita in questa poesia:

"Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano.

Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido,
non avrò vissuto invano."

e Kalil Gibran ne esalta  le virtù :

" O pettirosso, canta,
che è nel canto il segreto dell'eternità!
Avrei voluto essere come sei tu
libero da prigioni e catene...
Avrei voluto essere come sei tu,
anima che si libra sulle valli
libando la luce come vino da ineffabili coppe.
Avrei voluto essere come sei tu,
innocente, pago e felice,
ignaro del futuro e immemore del passato.
Avrei voluto essere come sei tu,
per la tua bellezza, la tua leggiadria, la tua eleganza,
con le ali asperse della rugiada che regala il vento.
Avrei voluto essere come sei tu
un pensiero che fluttua sopra le terra ed effonde i miei canti
tra le foresta e il cielo.
O pettirosso, canta,
dissipa l'ansia ch'io sento!
Io odo la voce che è dentro la tua voce
e sussurra al mio orecchio segreto."






Il fatto è che sul pettirosso sono nate fin dalla notte dei tempi molte leggende, tutte volte ad esaltarne, appunto , i meriti; quella più nota racconta che in origine i pettirossi erano tutti grigi, fino  al giorno in cui uno di loro vide in cima a un colle un uomo crocifisso che in capo aveva una corona di spine; l'uccellino ne ebbe pena e cercò di togliere le spine, ma così facendo si macchiò con il suo sangue. Gesù, che era l'uomo in croce, volle che l'uccellino portasse sempre sul petto il segno della sua generosità.





Un'altra leggenda, sempre cristiana, si colloca invece più indietro nel tempo, quando Gesù era appena nato e dormiva nella stalla con i suoi genitori. Durante la notte Maria e Giuseppe furono presi da un sonno profondo e il focherello acceso per mitigare il gelo della notte stava per spegnersi. Allora un  pettirosso grigio che abitava nella stalla volò verso le braci e incominciò a sbattere le sue piccole ali per mantenere viva la fiamma,  scacciando così  il gelo. Gesù gliene fu grato e colorò il suo petto di rosso fuoco.






Benché nella mitologia celtica diffusa tra i popoli del nord,  il pettirosso fosse un simbolo del dio Thor, portatore di nuvole e tempesta, nella seconda metà dell'Ottocento, alcuni osservatori inglesi, notando il comportamento del pettirosso nel periodo riproduttivo, nel cuore dell'inverno e a ridosso del Natale, ne colsero l'aspetto più "romantico", creando un  nuovo tipo di icona che, dalla Gran Bretagna  si diffuse nel resto dell'Europa .
Ecco allora il pettirosso diventare il protagonista di biglietti augurali del Natale . 





































Forse per le sue piccole dimensioni, forse per il suo canto, forse per la simpatia che la sua immagine suscita nei più piccoli, il pettirosso ha trovato posto nelle immagini e nei testi della letteratura infantile.

Come dimenticare la tenerezza di questo libricino (Edito dalla Piccoli, con testo di Jolanda Colombini Monti e illustrazioni di Mariapia), che tanto tanto tempo fa ci ha insegnato che fare il bene porta sempre una ricompensa .











































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