mercoledì 9 maggio 2012

principesse e felicità

Da bambine tutte volevamo essere belle, buone e sposare il principe azzurro, per vivere a lungo felici e contente. Come in ogni fiaba che si rispettassse. Ma dando un'occhiata alla realtà delle principesse, quelle vere, possiamo ritenerci fortunate di avere scampato  il pericolo della sorte dorata che sognavamo nella nostra beata ignoranza.
Ok, quello che sappiamo di loro è in linea di massima dovuto ai giornali di gossip, ma....proviamo un po' ad esaminare grosso modo la vita di alcune di loro.

Qualcuna ha avuto un destino decisamente tragico:
La prima che mi viene in mente è la principessa per antonomasia: 

ELISABETTA DI WITTELSBACH -DETTA SISSI- ( 1837-1898)


In realtà Elisabetta, che divenne imperatrice sposando Francesco Giuseppe, non aveva il bellissimo viso di Romy Schneider, che interpretò la sua vita sullo schermo e che come lei, ebbe una vita drammatica e sfortunata.
Sissi era così:


A quanto pare era ossessionata dalla propria bellezza, dedicava giornate intere alla cura della propria chioma, lunga fino alle caviglie e soffriva di anoressia. Insofferente della rigida etichetta della corte viennese, venne in contrasto con la potente suocera e si inimicò tutta l'aristocrazia. Soffrì per i continui tradimenti del marito, dovette affrontare il dolore per il suicidio del figlio Rodolfo e morì pugnalata da un anarchico italiano.




                            MAFALDA DI SAVOIA (1902-1944)


Dopo un'infanzia serena, sposò il langravio Filippo d'Assia. Visse nel periodo dell'ascesa fascista, che vedeva di buon occhio.
Nel settembre del 1943, alla firma dell'armistizio, Mafalda, che si trovava all'estero,  decise di rientrare a Roma per congiungersi con i figli e la famiglia. Benché fosse figlia del Re d'Italia, e legatissima alla sua famiglia di origine, era anche e soprattutto cittadina tedesca, principessa tedesca, moglie di un ufficiale tedesco, quindi sicura che i tedeschi l'avrebbero rispettata.
Il 23 settembre mattina, invece, venne chiamata al comando tedesco con  un tranello, venne  arrestata e imbarcata su un aereo con destinazione Monaco di Baviera;  fu trasferita poi a Berlino e infine deportata nel Lager di Buchenwald, dove venne rinchiusa  sotto falso nome (Frau von Weber).
Nell'agosto del 1944 gli anglo-americani bombardarono il lager; la baracca in cui era prigioniera la principessa fu distrutta e lei riportò gravi ustioni e contusioni varie su tutto il corpo. Fu ricoverata nell'infermeria della casa di tolleranza dei tedeschi del lager, ma senza cure le sue condizioni peggiorarono. Dopo quattro giorni di tormenti, a causa delle piaghe,  insorse la cancrena e le fu amputato un braccio. L'operazione ebbe una lunghissima, sconcertante durata. Ancora addormentata, Mafalda venne abbandonata in una stanza del postribolo, privata di ulteriori cure e lasciata a sé stessa. Morì dissanguata, senza aver ripreso conoscenza, nella notte del 28 agosto 1944



                            DIANA SPENCER (1961-1997)


Sposò il principe Carlo d'Inghilterra, il futuro re, che, a quanto pare, era innamorato di un'altra donna, che non aveva i requisiti per poterlo sposare. Diana non riuscì mai a farsi amare dal marito e, nonostante la nascita di due figli, il matrimonio si concluse con un divorzio.
Diana era amatissima dai sudditi inglesi, ma non era entrata nelle simpatie della regina, probabilmente perchè non aveva accettato il ruolo della moglie silenziosa che subiva il tradimento del marito, e aveva dato voce ad una propria relazione extraconiugale.
Morì in un incidente automobilistico insieme al compagno del momento Dodi Al Fayed, sicuramente inviso alla corona.
Al tempo ci fu una teoria del complotto secondo la quale l'incidente fu provocato ad arte, ma tale teoria non fu mai provata.

Altre principesse non ebbero vita così drammatica, ma  certamente  non vissero "felici e contente":


                                    FAWZIA D'EGITTO (1921)


Sorella di Faruq, erede al trono egiziano, andò sposa a Mohammad Reza Pahlavi, principe ereditario dell'Iran, per divenire, due anni dopo, regina, moglie dell'imperatore..
Donna bellissima, incarnò per il mondo la bellezza orientale.
Il matrimonio con lo scià non fu felice
 Dopo la nascita di una figlia femmina, la regina Fawzia ottenne la separazione legale dal marito da parte del governo egiziano nel 1945, e in seguito tornò al Cairo. Questa separazione non venne riconosciuta dal governo iraniano, ma infine, il divorzio venne ottenuto e accettato anche in Iran il 17 novembre del 1948, e con la sua rinuncia alla corona iraniana, Fawzia riprese il suo titolo di principessa reale d'Egitto.
Nel 49 la principessa si risposò e nel 52, a seguito del crollo della monarchia in Egitto, dovette fuggire e rifugiarsi in Svizzera


 SORAYA ESFANDIARI (1932-2001)  


Seconda moglie dello Scià di Persia.Anch'ella donna bellissima, molto somigliante all'attrice Ava Gardner.
Fu ripudiata dal marito dopo sette anni di matrimonio felice, quando non ci furono più speranze che potesse dare all'imperatore un erede.
Nonostante il matrimonio combinato fosse sfociato in una grande passione, come ammise la stessa Soraya nell'autobiografia Il palazzo della solitudine (scritta nel 1991), la sua vita a palazzo era molto difficile e faticosa, a partire dalla lontananza continua del marito, fino alla generale condizione che soffriva in quanto donna. La principessa era vittima di una discriminazione ben lontana dallo stile di vita che aveva vissuto in Europa, dove aveva sognato di fare l'attrice. A complicare la situazione, vi era la notevole pressione che subiva dalla famiglia reale, ansiosa di veder assicurato un erede al trono.
Dopo la separazione, lavorò come attrice, senza grande successo.


FARAH DIBA (1938)



Fu la terza moglie dell scià di Persia, al quale diede quattro figli.
Sicuramente ebbe meno occasioni delle altre di essere infelice, benchè immagino che la storia d'amore del marito con Soraya dovesse darle ombra.
Ebbe il titolo di imperatrice, ma dopo pochi anni la
 rivoluzione islamica ebbe l'effetto desiderato dagli ayatollah, abbattendo la monarchia che era la forma istituzionale che governava l'Iran ormai da quasi 2000 anni ininterrottamente. L'imperatrice accompagnò il marito, seguendolo in esilio il 16 gennaio del 1979. Visse in Egitto fino alla morte dell'ex scià e poi si trasferì in America, dove vivono i suoi figli.


                     FABIOLA DE MORA Y ARAGON (1928)


Nobile spagnola, è stata regina dei Belgi come consorte di Baldovino I. Dopo la morte del marito nel 1993, il suo titolo è "Sua Maestà la Regina Fabiola del Belgio", avendo passato il titolo di "regina dei belgi" alla cognata Paola Ruffo di Calabria consorte di Alberto II del Belgio.
Di questa regina si può dire che l'infelicità le fu data dal fatto che non ebbe figli, mentre ne desiderava moltissimo, sia per questioni dinastiche, che per inclinazione d'animo. Con il marito
divenne famosa per la  profonda fede cattolica, fu adepta del movimento religioso Rinnovamento carismatico.
I reali trascorsero la loro vita in modo molto semplice, senza sfarzi, nel castello di Laeken. Con il matrimonio, Fabiola ottenne il privilegio del bianco, cioè la facoltà di indossare un abito bianco, al posto del protocollare nero, nelle udienze papali.


PAOLA RUFFO DI CALABRIA (1937)


A seguito dell'ascesa al trono di Alberto II nell'agosto del 1993, all'età di 56 anni Paola divenne regina dei Belgi.
Rappresentante dell'alta aristocrazia italiana, Paola Ruffo fu il centro della dolce vita degli anni 60. Nella sua vita, il continuo confronto con la perfezione della cognata Fabiola, dovette avere un grosso peso. Giovane, bella e piena di vita, prima di diventare regina, mal si adattava alle regole della vita di corte. Si parlò anche di una grave crisi coniugale, poi superata.



                MARIA BEATRICE DI SAVOIA (1943)


Andata in esilio coi genitori all'età di tre anni, rimase fino alla maggiore età presso il padre a Cascais. Due progetti di matrimonio con il cugino Amedeo di Savoia, V duca d'Aosta e successivamente col principe Carlo Ugo di Borbone-Parma, capo poi della casa ducale di Parma, non ebbero seguito.
Conosciuta alla cronaca come la principessa Titti, fece molto parlare di sè, per la propria irrequietezza, poi, dopo una chiaccheratissima storia d'amore con l'attore Maurizio Arena , sposò a Ciudad Juarez, Messico  Luis Reyna Corvalán y Dillon , che morì a Cuernavaca, Messico, nel 1999 in circostanze mai del tutto chiarite. I due si erano separati nel 1995.
Se non ricordo male, uno dei tre figli di Titti è morto suicida in America.


              MARGARET D'INGHILTERRA(1930-2002)


La principessa Margaret è sempre stata un membro controverso della Famiglia Reale britannica. Da giovane, costituiva un'icona di moda nella Gran Bretagna post-bellica e nel Commonwealth. La sua vita privata fu però travagliata da disavventure amorose, tra cui il suo amore per il capitano PeterTownsend, eroe della RAF durante la seconda guerra mondiale, ma con un divorzio alle spalle, e l'infelice matrimonio, con successivo divorzio segnato da accuse di adulterio con il fotografo  Antony Armstrong-Jones.




                     CAROLINA GRIMALDI DI MONACO (1957)


Nel 1978  sposa Philippe Junot, banchiere parigino, ma divorzia dopo soli due anni. Otterrà l'annullamento dalla Sacra Rota nel 1992.
Nel 1983 sposa Stefano Casiraghi campione sportivo, erede di una ricca famiglia lombarda dal quale avrà tre figli.
Il secondo matrimonio si concluderà tragicamente con la morte di Casiraghi in un incidente nautico nell' ottobre 1990.
Nel  1999 sposa Ernesto Augusto  principe di Hannover, duca di Brunswick e Lunenburg, principe di Gran Bretagna ed Irlanda, capo ed erede della casato di Hannover. Da questo matrimonio è nata una figlia.
Il principe di Hannover è noto per le sue scazzottate con i paparazzi e per le sue bevute.



             STEFANIA GRIMALDI DI MONACO (1963)


Nel 1982 ebbe delle gravi ferite, sopravvivendo all'incidente d'auto dove trovò la morte sua madre Grace Kelly. Molto presto delle voci infondate si divulgarono sulla stampa scandalistica accusando la giovane Stéphanie di avere provocato l'incidente essendo stata lei al volante.
Fu molto chiaccierata  nelle cronache per le sue storie d'amore e le varie attività a cui si dedicò, tra cui quella di cantante.
Si sposò con rito civile a Monaco nel 1995 con Daniel Ducruet da cui divorziò nel 1996. La coppia ha avuto due figli, Louis e Pauline.
Stefania avrà anche un'altra figlia, fuori dal matrimonio, nel 1998 e riconoscerà il padre come Jean Raymond Gottlieb, ex sua guardia del corpo.
Si sposerà successivamente nel  2003 in Svizzera con Adans Lopez Peres, un artista di circo portoghese da cui divorzierà nel 2004.
 Quest'ultimo matrimonio le diede molta soddisfazione nella sua attività come presidentessa del circo Internazionale di Monte Carlo.


                               VITTORIA DI SVEZIA (1977)



Da sempre sotto gli occhi dei media, la principessa è sempre riuscita a tenere un basso profilo, nonostante la posizione che occupa.
Due gli amori confermati: dalla seconda metà degli anni novanta al 2002 è stata fidanzata con Daniel Collert che l'ha seguita anche nel suo soggiorno americano.
Dal 2003 è fidanzata con l'imprenditore sportivo e suo personal trainer Daniel Westling, che ha sposato nel 2010.
Nel 1996 le è stata diagnosticata l'anoressia nervosa: per curarsi lontano dagli occhi dai media e dai doveri istituzionali, nel 1997 si trasferì negli Stati Uniti, ufficialmente per completare gli studi.
Ripresasi dalla malattia è da allora in prima linea come testimonial contro i disordini alimentari.


                                    MASAKO DEL GIAPPONE (1963)


Moglie del principe della corona Naruhito. Ha una sola figlia femmina.
La nascita, avvenuta otto anni dopo le nozze dei genitori, avviò un acceso dibattito in patria sull'eventuale modifica della legge che permette solo ai figli maschi di diventare imperatori.
Un gruppo di esperti, creato dal governo, inviò un documento il 25 ottobre 2005 dove si raccomandava di emendare la legge per permettere una successione alle figlie.
Secondo molti, l'immensa pressione psicologica su Masako per la generazione di un figlio maschio , potrebbe essere stata la causa del  forte stress di cui soffre la principessa.


                       CHARLENE WITTSTOCK (1978)



Moglie del principe Alberto di Monaco

Sola e depressa: così viene dipinta la principessa Charlene di Monaco dal magazine Voici  e il motivo del suo crollo psicologico sarebbe legato al fatto di non riuscire a restare incinta e a dare così un erede legittimo al marito Alberto (che ha già tre figli, nati però fuori dal matrimonio, e che quindi non potranno mai ambire al trono del principato).
Altre voci riportano che la depressione della Wittstock non sarebbe tanto legata alla sua mancata maternità quanto, piuttosto, alla frustrazione per non poter tenere fede al patto che avrebbe stipulato con il Principe di Monaco due giorni prima delle nozze, celebrate a luglio dell'anno scorso, quando i funzionari del regno la riacchiapparono all'aeroporto di Nizza mentre stava scappando dopo aver scoperto l'esistenza di un terzo figlio illegittimo di Alberto, nato durante il fidanzamento: ovvero, un figlio in cambio della libertà.

Di qualche principessa si sente parlare molto poco e non per intemperanze sentimentali o problemi psicologici:


                                 ELENA DI BORBONE (1963) e
                   CRISTINA DI BORBONE (1965)




Le due sorelle, infante di Spagna.

La prima Elena:
Si è sposata il 18 marzo1995 a Siviglia con Don Jaime de Marichalar.
Il 13 novembre 2007 è stato annunciato che Elena di Borbone-Spagna e Don Jaime de Marichalar si sono separati e il 9 febbraio2010 hanno divorziato ufficialmente.

La seconda Cristina:
Ha partecipato nella vela alle Olimpiadi di Seul 1988 in quell'occasione è stata anche portabandiera della rappresentativa spagnola durante la cerimonia di apertura dei giochi.
Si è sposata il 4 ottobre 1997 a Barcellona con Iñaki Urdangarin da cui ha avuto 4 figli nati tutti nella città catalana.



                                          PRINCIPESSE D'OLANDA


                            Maxima (1971), moglie del primo figlio della regina Beatrice, Guglielmo


Mabel (1968), moglie del secondogenito della regina, Giovanni



Petra (1966), moglie del terzogenito della regina, Costantino

Di queste principesse i giornali non parlano mai. Forse sono felici!



KATE MIDDLETON (1982)


Moglie del principe ereditario di Inghilterra William.
I giornali parlano sempre di lei, di quello che indossa, di quello che fa e che dice. Ha dovuto raccogliere il testimone della suocera Diana e la sua vita è un continuo paragone con la principessa defunta.
 Non c'è nulla che possa farci pensare se sia felice o meno.


RANIA DI GIORDANIA (1970)



Moglie del re di Giordania Abd Allah II- E' considerata la regina più bella del secolo. E' molto attiva per migliorare le condizioni del suo popolo e in genere la condizione femminile nei paesi arabi. Ha quattro figli.


                        CHARLOTTE CASIRAGHI (1986)


Figlia di Carolina di Monaco e Stefano Casiraghi. Non ha ancora dato modo di far parlare di sè, se non perchè pare abbia intrapreso la carriera di modella.


PAULINE DUCRUET (1994)



Figlia di Stafania di Monaco e Daniel Ducruet. E' tuffatrice professionista e questo è l'unico motivo per cui, finora, si è parlato di lei.


Una bella carrellata di principesse e regine...ne avrò dimenticate di sicuro altre....quelle di cui non si parla mai! In conclusione : si può dire che essere belle e principesse dia la felicità? Non è automatico. Anche loro, come tutte le ragazze del mondo, la felicità se la devono conquistare con impegno e tenacia.











                                           





    

                                      

2 commenti:

  1. Per quanto riguarda Farah Diba è stata ancora più sfortunata:
    Due figli si sono suicidati: nel 2001 la più piccola Leila, e il figlio maschio Alireza, terzogenito, nel 2011.

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  2. Farah Diba ha avuto, di certo, la vita più drammatica: La rivoluzione Khomeinista, il peregrinare per trovare dimora, l'umiliazione della non accettazione, tranne Sadat che diede alla famiglia imperiale una terra sulla quale giacere; infine la malattia del marito, morto in esilio e la tragedia dei due figli, Leila e Alì, morti suicidi.
    Un peregrinare incessante di un dolore infinito.

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