domenica 6 maggio 2012

Dal mio quaderno : Pablo Neruda



Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Scrivere, ad esempio:"La notte è stellata,
e tremolano, azzurri, gli astri, in lontananza".
Il vento della notte gira nel cielo e canta.
Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Io l'amai, e a volte anche lei mi amò.
Nelle notti come questa la tenni ftra le mie braccia.
La baciai tante volte sotto il cielo infinito.
Lei mi amò, a volte anche io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi
Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Pensare che non l'ho. Sentire che l'ho perduta.
Udire la notte immensa, più immensa senza lei.
E il verso cade sull'anima come sull'erba la rugiada.
Che importa che il  mio amore non potesse conservarla.
La notte è stellata e lei non è con me.
E' tutto. In lontananza qualcuno canta. In lontananza.
La mia anima non si accontenta di averla perduta.
Come per avvicinarla il mio sguardo la cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.



Non so come mai nel mio quaderno ho copiato moltissime poesie di Neruda. Il libro ce l'avevo....e di tutti gli altri libri di poesie che ci sono in libreria, non ho copiato altro. O quasi.
Evidentemente mi piaceva tanto tanto. Non per la sua vita avventurosa, che allora non conoscevo nemmeno, nè per le idee politiche o le sue disillusioni, di cui non mi sono mai interessata. Ma per il modo in cui parlava d'amore.....Avrei voluto saper ispirare anche io tali sentimenti, in un uomo così capace di esprimerli!




Un po' di invidia per queste donne tanto amate e cantate l'ho provata di sicuro!

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