mercoledì 23 luglio 2014

vacanze:la storia

Estate: epoca tradizionale di vacanze, perlomeno in Italia, dove di solito, il mese di agosto tutto è chiuso per ferie. Questa è una prassi piuttosto fastidiosa e anche abbastanza stupida che, a quanto pare, gli italiani non riescono a scrollarsi di dosso; così finiscono tutti in vacanza nello stesso periodo, si ammucchiano, sono mal serviti e spendono di più. Chissà come mai non riusciamo a fare come tutti gli altri, che vanno in vacanza a rotazione, lasciando esercizi e città sempre aperti ?





Non so come si regolassero gli antichi romani per le vacanze, ma immagino che i più ricchi avessero ville sulla costa tirrenica o, come l'imperatore, addirittura a Capri, ma non so come e quanto stessero in vacanza. Per i poveri credo non esistesse nemmeno la parola; chi doveva lavorare, lo faceva 365 giorni all'anno e sempre nel posto dove viveva.
Nel Medio evo penso che le cose stessero nello stesso modo, con la variante che, qualche volta, forse, anche i poveri potevano andare in pellegrinaggio  in qualche luogo santo. Viaggiare non era comunque un "riposo" dalle fatiche lavorative, si viaggiava in gruppo e a piedi, i più fortunati a cavallo.







I ricchi, invece, hanno sempre potuto fare quello che preferivano e quando viaggiavano, lo facevano con tutte le comodità che l'epoca offriva.
Il concetto di vacanza, così come lo intendiamo oggi, nasce come risposta all'industrializzazione dell 'ottocento e alla conseguente grande urbanizzazione. I nuovi ricchi industriali copiano dalla nobiltà l'idea di trascorrere le vacanze in campagna, fuori città, in villa. Da qui il termine villeggiatura. Ricordate Goldoni? Con le "Smanie per la villeggiatura" e le commedie seguenti? Fin da allora si desiderava andare in vacanza, non solo per giusto desiderio di riposo, ma anche per dimostrare al mondo il proprio benessere economico.





I nobili e i ricchi di antica data, avevano sempre avuto castelli di caccia e tenute di campagna dove ricevere amici e parenti per lunghi periodi e, soprattutto, avevano già intrapreso l'abitudine ai viaggi di formazione culturale.  



Il Grand Tour si svolgeva principalmente in Italia e in Grecia, dove i beni storici e culturali erano un richiamo  per chi amava l'arte e la musica.




Una meta, invece, di vacanza-riposo-cura, erano le terme: in molti paesi d'Europa sorgevano luoghi deputati a "passare le acque", dove rigenerarsi il corpo e lo spirito e, quando alle terme erano abbinate le case da gioco,anche dove liberarsi dei propri beni terreni.





Nel 1822 nacque il primo stabilimento balneare, a Dieppe, in Francia e, con lo sviluppo della ferrovia, sempre più persone danarose poterono intraprendere il viaggio verso la costa, dove respirare la benefica aria marina.






Le vacanze in montagna non vengono ancora considerate fino verso la metà dell'ottocento, quando viene fondato l'Alpine club, con l'obiettivo di scalare le alte montagne asiatiche. I primi in questo campo furono gli inglesi, seguiti poi da tutti gli altri, che scoprirono anche la bellezza delle nostre Alpi: non così alte come l'Everest, ma più a portata di mano e pure ricche di fascino.




 All'inizio del ventesimo secolo, comunque, il luogo per eccellenza deputato alle vacanze e ai ritrovi dell'alta nobiltà, è la Costa Azzurra con i suoi grandi alberghi, le sue ville immerse nel verde, i suoi club esclusivi. I nobili, i ricchi, i russi che fuggono dalla rivoluzione, si ritrovano tutti lì in estate, dopo aver passato l'inverno a Parigi o a Londra.





L'automobile, che è appena nata ed è subito adottata da chi può, permette di andare in vacanza in posti più lontani; nascono le prime guide con indicazioni di alberghi, ristoranti, officine: la Michelin è la capostipite di questo genere editoriale.
Fino allora, comunque, la vacanza è appannaggio solo di nobili e ricchi; il popolo rimane in città e lavora tutti i mesi dell'anno. Non esiste il concetto di vacanza rigenerante, c'è solo l'idea di oziosità per chi può. 






E' negli anni trenta del novecento che il diritto alle ferie retribuite viene riconosciuto nei contratti di lavoro. Si comprende che la vacanza non è una perdita di tempo, ma  una necessità per tutti, per riprendersi, riposarsi e poter affrontare ricaricati il nuovo periodo di lavoro. Nascono le colonie estive, dove anche i lavoratori poveri possono mandare i loro figli con poca spesa, per cambiare aria. Sono gestite dai sindacati e dalle cooperative delle fabbriche, oppure da oratori o gruppi religiosi.
I più ricchi abbandonano le località di villeggiatura dove può andare chiunque e si danno ai viaggi esotici, alternando le vacanze estive a quelle invernali, in montagna.




Negli anni sessanta, con il boom economico, finalmente tutti possono comprarsi una macchina e andare in vacanza, d'estate. Nascono, nel frattempo, anche i primi giganteschi ingorghi sulle strade e nasce anche il week-end in quanto, mentre i mariti rimangono in città a lavorare dal lunedì al venerdì, il resto della famiglia rimane nella località di villeggiatura ad aspettare il capofamiglia che li raggiunge dal venerdì alla domenica sera.
Si moltiplicano le strutture turistiche e, per chi può, nascono anche le seconde case.
Negli anni settanta incominciano a spuntare i " villaggi" turistici, dove le famiglie trovano l'all inclusive: dormire, mangiare, ballare, divertirsi, fare sport e spettacolo, mentre gli addetti si occupano dei bambini, lasciando agli adulti la possibilità di riposare anche dalla genitorialità.




Oggi come stanno le cose? I voli low cost permettono a chiunque di andare a visitare  città lontane, rilanciando una nuova forma di turimo culturale. Nondimeno per chi ama spaparanzarsi al sole e non fare niente del tutto, è possibile raggiungere luoghi che una volta potevano solo essere sognati perchè i prezzi sono diventati più affrontabili: ci sono perfino dei prestiti-vacanze per poter affrontare una spesa altrimenti insostenibile. Gli amanti della natura hanno la possibilità di scegliere oasi e parchi naturali, mentre  il desiderio di benessere è assicurato dal rifiorire delle località termali, che erano state abbandonate per un lungo periodo. 
Insomma oggi la scelta è a tutto tondo, per tutti i gusti e per tutte le tasche: si può scegliere la propria vacanza su misura, personalizzata: mare, montagna, lago, collina, città, esotismo, sport, avventura, natura, relax, perfino stordimento...chi più ne ha...


( molte notizie trovate qui: http://economia.diariodelweb.it/economia/articolo/?nid=20080615_40807)








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