domenica 19 luglio 2020

La birra








Recentemente ho notato il proliferarsi di locali strettamente dedicati al consumo e alla produzione della birra artigianale. Ho fatto un po' di ricerca  e vedo che  evidentemente si sta cercando di tornare alle origini, quando la bevanda non era un prodotto industriale, ma un prodotto di nicchia.
Interessantissima la storia della birra, che forse è più antica del vino, la leggo su wikipedia. E' una copiatura piuttosto lunga, ma sinceramente non potrei riassumerla, meglio non omettere nulla:


La birra è una delle bevande più antiche prodotte dall'uomo, probabilmente databile al settimo millennio a.C., registrata nella storia scritta dell'antico Egitto e della MESOPOTAMIA. La prima testimonianza chimica nota è datata intorno al 3500-3100 a.C.. Poiché quasi qualsiasi sostanza contenente carboidrati, come ad esempio zucchero e amido, può andare naturalmente incontro a fermentazione, è probabile che bevande simili alla birra siano state inventate l'una indipendentemente dall'altra da diverse culture in ogni parte del mondo. È stato sostenuto che l'invenzione del pane e della birra sia stata responsabile della capacità dell'uomo di sviluppare tecnologie e di diventare sedentario, formando delle civiltà stabili. È verosimile che la diffusione della birra sia infatti coeva a quella del pane; poiché le materie prime erano le stesse per entrambi i prodotti, era solo "questione di proporzioni": se si metteva più farina che acqua e si lasciava fermentare si otteneva il pane; se invece si invertivano le quantità mettendo più acqua che farina, dopo la fermentazione si otteneva la birra.



Un birrificio del XVI secolo

Si hanno testimonianze di produzione della birra già presso i Sumeri. Proprio in Mesopotamia sembra sia nata la professione del birraio e testimonianze riportano che parte della retribuzione dei lavoratori veniva corrisposta in birra. Due erano i principali tipi prodotti nelle case della birra: una birra d'orzo chiamata sikaru (pane liquido) e un'altra di farro detta kurunnu. La più antica legge che regolamenta la produzione e la vendita di birra è il Codice di Hammurabi (1728-1686 a.C.) che condannava a morte chi non rispettava i criteri di fabbricazione indicati (ad esempio annacquava la birra) e chi apriva un locale di vendita senza autorizzazione. Nella cultura mesopotamica la birra aveva anche un significato religioso: veniva bevuta durante i funerali per celebrare il defunto ed offerta alle divinità per propiziarsele.




La birra aveva analoga importanza nell'Antico Egitto
, dove la popolazione la beveva fin dall'infanzia, considerandola anche un alimento ed una medicina. Addirittura una birra a bassa gradazione o diluita con acqua e miele veniva somministrata ai neonati quando le madri non avevano latte. Anche per gli Egizi la birra aveva un carattere mistico, tuttavia c'era una grossa differenza rispetto ai Babilonesi: la produzione della birra non era più artigianale, ma era divenuta una vera e propria industria, con i faraoni che possedevano persino delle fabbriche.







Si parla di birra anche nella Bibbia e negli altri libri sacri del popolo ebraico come il Talmud; nel Deuteronomio si racconta che durante la festa degli Azzimi si mangiava per sette giorni il pane senza lievito e si beveva birra. Lo stesso avviene durante la festività del Purim.




La Grecia, più orientata sul vino, non produceva birra ma ne consumava molta, soprattutto per le feste in onore di Demetra e durante i giochi olimpici durante i quali era vietato il consumo del vino. La bevanda arrivava in Grecia tramite i commercianti fenici.

Anche gli Etruschi e i Romanipreferivano di gran lunga il vino, tuttavia ci furono personaggi famosi che divennero sostenitori della birra, come ad esempio Agricola, governatore della Britannia, che una volta tornato aRoma nell' 83 d.C.portò con sé tre mastri birrai da Glevum (l'odierna Gloucester) e fece aprire il primo pub nella penisola italiana.




Molti non riconoscerebbero come "birra" ciò che bevevano i primi abitanti dell'Europa in quanto le prime birre contenevano ancora al loro interno i prodotti da cui proveniva l'amido (frutta, miele, piante, spezie).
 Il luppolo come ingrediente della birra fu menzionato per la prima volta solo nell'822 da un abate carolingio e di nuovo nel 1067 dalla badessa Ildegarda di Bingen. 



Fu proprio merito dei monasteri durante il Medioevo il salto di qualità nella produzione della bevanda. Persino le suore avevano tra i loro compiti quello di produrre la birra, che in parte era destinata ai malati e ai pellegrini.



 Anche in Gran Bretagna la birra prodotta dalle massaie veniva messa a disposizione delle feste parrocchiali ed utilizzata per scopi umanitari. In Inghilterra in particolare, la birra divenne bevanda nazionale in quanto l'acqua usata per la sua produzione veniva bollita e quindi sterilizzata.

La birra prodotta prima della rivoluzione industriale era principalmente fatta e venduta su scala domestica, nonostante già dal settimo secolo d.C. venisse prodotta e messa in vendita da monasteri europei. Durante la rivoluzione industriale, la produzione di birra passò da una dimensione artigianale ad una prettamente industriale e la manifattura domestica cessò di essere significativa a livello commerciale dalla fine del XIX secolo. 
Lo sviluppo di densimetri e termometri cambiò la fabbricazione della birra, permettendo al birraio più controlli sul processo e maggiori nozioni sul risultato finale. Inoltre, sempre nello stesso periodo, furono eseguiti studi specifici sul lievito, che permisero di produrre la birra a bassa fermentazione, di gran lunga la più diffusa nel mondo.


Tipi di birra, a quanto pare, ne esistono centinaia...io saprei riconoscere soltanto la differenza visiva tra birra chiara e birra scura.
Da:https://www.innaturale.com/differenza-tra-birra-chiara-e-birra-scura/

Nonostante, come si possa intuire, la principale differenza tra birra chiara e birra scura riguardi il colore le distanze tra queste tipologie di birra non si fermano qui. Si tratta di bevande con punti in comune ma anche con diverse caratteristiche e occasioni di consumo.





Per chiarire la differenza tra birra chiara e birra scura è necessario premettere che queste due macro categorie non sono sempre facili da inquadrare. Generalmente con birra chiara ci si riferisce alle birre bionde – pils e lager – e le birre bianche. Prodotti piuttosto leggeri, sia dal punto di vista organolettico che per gradazione alcolica. Si tratta di birre generalmente non particolarmente complesse, votate a un consumo poco impegnativo, ideali nella stagione più calda. Con il loro gusto rotondo e delicato sono eccellenti per abbinamenti con i sapori delicati ma anche per accostamenti più genuini, come la pizza o la carne alla griglia.






Con birra scura si fa riferimento a tutti i prodotti con una colorazione più decisa, dalle birre rosse fino alle stout. Si tratta di birre più complesse e – generalmente – più alcoliche, adatte per un consumo più contemplativo. Apprezzate per profili aromatici più articolati e per la maggiore intensità si prestano a essere bevute come accompagnamento a piatti dal sapore deciso o dopo cena, prendendosi il tempo per apprezzare appieno tutte le loro caratteristiche.

Va specificato che a dispetto della mera differenza tra birra chiara e birra scura, all’interno delle due categorie è racchiuso un vasto universo, sfaccettato e affascinante. Quindi parlare di birra scura (ma anche di birra chiara) rischia, talvolta, di risultare riduttivo ai fini di una conoscenza più approfondita del prodotto.

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