martedì 21 gennaio 2020

Donne e aeroplani








Le donne pilota di aerei di linea sono statisticamente molte meno degli uomini, anche se la tendenza  ad assumere  "pilotesse" è in forte aumento, ma l'amore del genere femminile per i volivoli non è storia recente.

 DA:https://blog.vueling.com/it/aviazione/donne-pilota-oltre-i-soffitti-di-cristallo/

Thérèse Peltier, la prima donna a pilotare un aereo.

A lei dobbiamo il termine di "aviatrice", perché è stata la prima donna a far volare un manufatto più pesante dell'aria (senza considerare le mongolfiere, nel qual caso è Jeanne Geneviève Labrosse a vantare il primato femminile di averne "pilotato" uno nel 1799). Il primo volo di Thérèse Peltier atterrò a Torino nel 1908 e sebbene percorse appena 200 metri a un'altezza di 2,5 metri, fu considerato un autentico successo per questa parigina, nota anche per le sue notevoli sculture.







Raymonde de Laroche, la prima donna a ottenere la licenza di pilota.




(Ebbene sì, Thérèse Peltier aveva volato senza licenza, ma questo segreto resterà tra di noi). Fu precisamente un 8 marzo a Mourmelon (Francia) che Raymonde de Laroche ottenne la licenza di pilota dell'Aero-Club de France. Sarebbe stato un bel modo per commemorare la Giornata Internazionale della Donna, se non fosse che raggiunse questo traguardo nel 1910, mentre fu solo nel 1911 che questa data divenne un momento di riferimento per la lotta dei diritti delle donne.

Ruth Law, la donna che si batté perché ci fossero più donne pilota.



Innamorata dell'aviazione sin da giovanissima, a soli 21 anni Ruth Law acquistò il suo primo aereo. Si dice che durante la prima Guerra Mondiale, indossata un'uniforme militare maschile, si presentò davanti al Presidente Wilson per chiedere l'autorizzazione a unirsi alle truppe aeree. L'autorizzazione non le fu concessa, ma lei continuò a lottare perché le donne potessero pilotare gli aerei dell'esercito, arrivando anche a scrivere un articolo per la Air Travel Magazine dal titolo “Let Women Fly!”.

Amelia Earhart, l'aviatrice più mediatica.



Forse il suo nome è quello più noto grazie anche al film "Amelia earhart:L'ultimo viaggio" del 2009, che narra del suo incredibile giro del mondo in aereo, conclusosi purtroppo con la sua scomparsa nell'Oceano Pacifico nel 1937. La Earhart fu la prima donna ad attraversare l'Atlantico nel 1928 (altre 3 donne prima di lei avevano perso la vita nel tentativo di compiere questa impresa) e la prima persona a volare da sola da Honolulu (Hawaii) a Oakland (California, EE.UU.) nel 1935, senza dimenticare le tante altreavventure a testimoniaza della passioneche la indusse a sfidare limiti e pericoli. 

Geraldine "Jerrie", la prima aviatrice a fare il giro del mondo.



Portò a termine l'impresa che non era riuscita ad Amélia Earhart: nel 1964 completò il giro del mondo in solitaria a bordo del velivolo The Spirit of Columbus. Le ci vollero 29 giorni e 21 tappe per percorrere 36.800 chilometri. La cosa più curiosa è che la ragione che spinse Jerrie Mock a lanciarsi all'avventura fu soprattutto la noia! Dopo aver messo da parte la laurea in ingegneria aeronautica conseguita presso l'Università Statale dell'Ohio e aver trascorso 20 anni a fare la casalinga, decise di fuggire da convenzioni che non facevano per lei. E lo fece senza mezzi termini!

Hélène Dutrieu, l'aviatrice più polivalente.



Forse la conoscete come la Freccia Umana, un soprannome che la pilota belga si guadagnò grazie alle tante passioni legate alla guida: non si dedicò solo al volo, ma anche al ciclismo acrobatico, al motociclismo, alle corse automobilistiche e, durante la Prima Guerra Mondiale, a guidare le ambulanze. Fu anche la prima donna a decollare con un idrovolante e la prima a pilotare un aereo con un passeggero. E dato che voleva che tante altre donne seguissero il suo esempio, istituì la coppa Hélène Dutrieu-Mortier per aviatrici francesi e belghe dotandola di un premio di 200.000 franchi.

E ricordiamo le WASP. Da Wikipedia:

La Women Airforce Service Pilots (WASP, vespa in inglese) fu un'organizzazione pionieristica formata da donne pilota che, seppur civili, nel corso della seconda guerrra mondiale pilotavano serei militari sotto la direzione dell' United States Army Air Forces. Nacque il 5 agosto 1943 dall'unione della The Women's Flying Training Detachment (WFTD) e della Women's Auxiliary Ferrying Squadron (WAFS) organizzate separatamente nel settembre 1942. Le WASP volarono per oltre 60 milioni di miglia su ogni tipo di aerei militari ed arrivarono a contare 1.074 membri, lasciando altrettanti piloti uomini liberi per i ruoli di combattimento. 
Elizabeth L. Gardner

E anche la Russia si avvalse dell'aiuto delle donne pilota per fermare le armate naziste quando nel 1941 si  ritrovò schiacciata dall’avanzata tedesca, con l’Armata Rossa costretta a cedere terreno lasciando tanti, troppi villaggi in mano al nemico. Stalin fu costretto a dire sì a quella donna, Marina Raskova, che davanti alle sue obiezioni  sulle capacità delle donne di guidare aerei e bombardare il nemico  battè il pugno fiera e disse: «Ženščina možet vsë!», Una donna può tutto.




La prima donna italiana a guidare un aereo di linea è stata Fiorenza De Bernardi
che oggi ha 91 anni. Fiorentina, figlia dell’aviatore e colonnello dell’Aeronautica Mario, ottenne il primo dei tre brevetti di volo allora previsti nel 1951, volando per sport spesso in compagnia di Graziella Sartori. Iniziò a lavorare nella Aeralpi nel 1967. Fu la quarta o quinta pilota di linea nel mondo, non è mai stato chiarito. La prima fu, nel 1934, Helen Richey per la Central Airlines della Pennsylvania, negli Stati Uniti. Poi De Bernardi passò ad Aertirrena, dove divenne la prima comandante donna italiana. La pensione dovette anticiparla anni più tardi, dopo un giro del mondo e oltre 6.500 ore di volo, per un brutto incidente d’auto.



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