domenica 15 settembre 2019

L'anello da cocktail

Qualche articolo nel web ( per esempio su https://www.il-mondo-delle-gemme.juwelo.it/anelli-cocktail-cosa-sono-come-sono-fatti/, o su https://www.melonigioielli.it/anello-da-cocktail-storia-di-un-gioiello-che-fu-simbolo) ci racconta che cosa è un anello da cocktail e perchè si chiama così. Leggiamoli e facciamoci una cultura...non dobbiamo sfigurare, in società! Dico bene?


La caratteristica principale di questo anello è la sua gemma principale (a volte anche unica), che deve per forza avere grandi dimensioni. Se si tratta di una pietra unica – cioè senza pietre preziose di contorno o secondarie – dovrà essere sufficientemente imponente per giustificare il suo protagonismo.

Tutto avvenne all’epoca del proibizionismo negli USA degli anni 20.
Gli americani non solo continuarono a bere ma iniziarono a farlo divertendosi e riunendosi in feste clandestine, all’interno di locali mascherati da shops e case private lontane dai centri. Come nel libro culto di Fitzgerald (Il grande Gatsby) l’ostentazione e lo sfarzo si insinuavano quietamente nella composta e timorata vita quotidiana.


Negli unici locali clandestini, dove per via del contrabbando, si riusciva ad offrire alcol, le bevande erano di qualità così bassa che per berle si mischiavano con succhi di frutta e sciroppi vari con sapori (e colori) differenti. E così nacque il “cocktail”…





Le riunioni dove si bevevano questi infusi infernali furono battezzate “cocktail party”. Nell’epoca in cui le donne scoprivano la voglia di fumare, portare pantaloni, vestiti dalle linee sciolte e capelli tagliati “alla garçon”, era molto di moda bere “cocktail”. 




Portare un anello di grandi dimensioni era il simbolo di appartenenza a questa “fratellanza” e solo chi era dentro il circolo riusciva a capire il messaggio. In questi “cocktail party” la donna che alzava la mano per indicare che voleva un altro drink faceva anche vedere il suo enorme e vistoso anello.



Iniziarono così a diffondersi gli anelli da cocktail, gioielli dalle dimensioni notevoli che ornavano le mani affusolate delle signore allegre e emancipate quando, prendendo parte ai divertimenti stringevano calici di vino e bicchieri di nuovi liquori.




L’anello da cocktail che prendeva il nome dal gesto utilizzato per ordinare da bere serviva non solo ad attirare l’attenzione di altri amanti del lusso ma sicuramente anche quella di chi avrebbe dovuto servire il loro atteso cocktail, stabilendo una sorta di pubblica gerarchia.




Tuttavia, formalmente l’anello da cocktail non esisteva. Iniziò a divenire popolare, nonché ad essere liberamente indossato, solamente in seguito, attorno agli anni Cinquanta, quando con la fine delle restrizioni, le persone vollero manifestare apertamente il proprio desiderio di svago ed eleganza e i cocktail party divennero molto comuni ed apprezzati.




E oggi la moda è tornata a richiamare questi gioielli sulle mani delle signore.





























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