sabato 18 maggio 2019

Haiku


Un haiku –
poche pennellate
con il quadro dentro


Toni Piccini





Che cosa è un Haiku? Volgarmente si potrebbe dire: una poesia brevissima che dice molto. Ma la cosa è molto più complessa e qui:https://it.wikipedia.org/wiki/Haiku si può andare a leggere tutto quello che comporta la nascita di una tale opera d'arte.
 Brevemente riporto la definizione di haiku, ma leggere tutta la pagina di wikipedia è molto interessante.

Lo haiku ha origini molto incerte: sembra derivare dal genere di poesia classica giapponese chiamato waka 和歌 (letteralmente, "poesia giapponese"), poi ribattezzata tanka 短歌 ("poesia breve") da Masaoka Shiki, ma molto probabilmente trae origine dalla prima strofa (lo hokku) di un renga, il componimento poetico a più mani. 

 Per la sua immediatezza e apparente semplicità, lo haiku fu per secoli una forma di poesia "popolare" trasversalmente diffusa tra tutte le classi sociali in contrasto alle costruzioni retoriche dei waka e solamente nel XVII secolo venne riconosciuto come una vera e propria forma d'arte grazie ad alcune opere di famosi scrittori.

 Lo haiku è una poesia dai toni semplici, senza alcun titolo, che elimina fronzoli lessicali e retorici, traendo la sua forza dalle suggestioni della natura nelle diverse stagioni. 
La composizione richiede una grande sintesi di pensiero e d'immagine in quanto il soggetto dell'haiku è spesso una scena rapida ed intensa che descrive la natura e ne cristallizza i particolari nell'attimo presente. L'estrema concisione dei versi lascia spazio ad un vuoto ricco di suggestioni, come una traccia che sta al lettore completare. 




Non possiede parole l'albero
ma se sente parole d'amore
porge più foglie al soffio di vento.

Ko Un


Il tetto s'è bruciato –
ora
posso vedere la luna.

Masahide


Le nubi di tanto in tanto
ci danno riposo
mentre guardiamo la luna.

Matsuo Basho


Mondo di sofferenza:
eppure i ciliegi
sono in fiore.

Kobayashi Issa


Ciliegi in fiore sul far della sera
anche quest’oggi
è diventato ieri.

Kobayashi Issa




Verrà quest’anno la neve
che insieme a te
contemplai?

Matsuo Basho


Non scordare:
noi camminiamo sopra l’inferno,
guardando i fiori.

Kobayashi Issa


Vieni, andiamo,
guardiamo la neve
fino a restarne sepolti.

Matsuo Basho


Erba d’estate
ciò che resta dei sogni
di tanti guerrieri

Matsuo Basho


Io parto
tu resti –
due autunni

Masaoka Shiki, 







Fredda più della neve
è sui capelli bianchi
in inverno la luna

Naito Joso




Ad ogni cancello
la primavera comincia
dal fango sui sandali


Kobayashi Issa



Cadono i fiori di ciliegio
sugli specchi d’acqua della risaia:
stelle,
al chiarore di una notte senza luna


Yosa Buson




Nella mia stanza pesto
il pettine che fu di mia moglie –
nella mia carne, un morso

Yosa Buson






L’apparizione di questi volti nella folla;
Petali su un umido, nero ramo.

Ezra Pound,


Balaustrata di brezza
per appoggiare stasera
la mia malinconia

Giuseppe Ungaretti




Avrei pensato che anche questa poesia di Ungaretti potesse essere considerata un haiku:

Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie

Invece no. Per esserlo avrebbe dovuto essere espressa così:

Soldati –
foglie sugli alberi
in autunno



E anche questa poesia di Quasimodo, che personalmente avrei considerata haiku:

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di Sole:
ed è subito sera.


Per esserlo a tutti gli effetti dovrebbe essere  così:

Solo
trafitto da un raggio di sole
e subito sera




Nessun commento:

Posta un commento