domenica 12 maggio 2019

Costumi croati

Non ho potuto fare a meno di copiare pari pari l'articolo trovato qui:
https://feeds.croatia.hr/it/il-ritorno-alla-tradizione-babbucce-ricamate-in-filo-doro-e-fiori-in-abbondanza/?utm_campaign=IT_FB_pps-1_culture_2019&utm_medium=cpc&utm_source=Facebook&utm_content=la3_image-


La bellezza delle fotografie e dei costumi andava fermata e condivisa con chi mi segue. Non ho ragione?
La Croazia è un paese bellissimo, come del resto la vicina Slovenia.
Anche le loro tradizioni sono da conoscere.






Che cosa potrebbe indossare per festeggiare uno degli eroi del Campionato mondiale di ritorno a casa dopo aver giocato la partita più importante della sua carriera di calciatore, ossia la finale della Coppa del mondo FIFA svoltasi a Mosca la scorsa estate? Domagoj Vida ha deciso di entrare nella sua città natale, Donji Miholjac, su un calesse trainato da due cavalli bianchi e, per l’occasione, ha scelto d’indossare il tipico costume della tradizione locale, composto da una camicia bianca, un gilet nero e un cappello nero di forma circolare cinto da un nastrino con i colori della bandiera croata: il rosso, il bianco e il blu. Quella in onore di Domagoj Vida, ne siamo certi, è stata la festa più autentica tra tutte quelle organizzate per accogliere gli eroi croati di ritorno dalla Russia.




Quella di Donji Miholjac è stata una festa indimenticabile, ma anche l’occasione ideale per mettere in mostra la Slavonia, una delle regioni più tradizionali della Croazia, dove ogni paesino ha le proprie consuetudini e la sua gente indossa fieramente il costume della tradizione per ogni occasione di festa. I costumi della Slavonia, nota come una delle regioni più ospitali d’Europa, spiccano per il loro stile e la grande varietà.






Bizovac, ad esempio, vanta uno dei costumi femminili più famosi e caratteristici, i cui dettagli rossi e gialli danno una nota di colore a questo vestito dalla foggia molto complessa. La gonna di panno a strati è un po’ più corta del solito, svelando le calze di lana e un paio di babbucce ricamate con filo d’oro, mentre il cappellino rivela lo stato sociale della donna che lo indossa. L’ornamento principale sono le coroncine di fiori fatte con gigli e boccioli di rosa finti.





Il corteo delle regine che si svolge ogni primavera a Gorjani (Đakovo), consuetudine che nel 2009 è stata inserita dall’UNESCO nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, è l’occasione giusta per ammirare in processione questi costumi colorati e fioriti. Le regine, note come Ljelje, sfilano intonando i canti popolari e danzando con le spade. I re, brandendo anch’essi una sciabola, indossano cappelli con decorazioni floreali, mentre le regine hanno il capo cinto da coroncine bianche, come fossero delle spose in procinto di convolare a giuste nozze. Questa consuetudine affonda le proprie radici nel lontano passato, quando i Turchi deportarono tutti i maschi della regione. Le donne, allora, decisero di vestirsi in modo da attirare l’attenzione degli invasori i quali, spaventati dal loro aspetto un po’ spettrale, non si accorsero che i prigionieri erano riusciti a fuggire.




I tradizionali costumi delle regioni del Međimurje e dello Zagorje subiscono, invece, l’influenza dell’Europa centrale, com’è ben visibile nel prevalere d’indumenti di colore bianco solitamente coperti da accessori come grandi fazzoletti, foulard, grembiuli e gioie variopinti, più spesso di colore rosso. La cura nelle cuciture e nei ricami con filo d’oro è tipica dei costumi femminili, come grande è anche l’attenzione che viene prestata ai copricapi maschili che variano dal tipico cappello nero a forma di cupola della tradizione pannonica, al cappello di feltro nero decorato con una fascetta che richiama il tricolore della bandiera croata.

Il costume della Lika è molto semplice. L’accessorio più noto, tra quelli indossati tradizionalmente in questa regione, è probabilmente il cappellino rosso da uomo dotato d’una tesa nera molto spessa. Il costume maschile è completato da una camicia bianca, un gilet rosso e un paio di calzoni neri, mentre la versione femminile prevede un grembiule rosso riccamente decorato con motivi variopinti, in contrasto con la semplicità del fazzoletto bianco che avvolge il capo.




Uno degli accessori d’abbigliamento della tradizione croata è anche il maggior contributo del nostro Paese alla moda internazionale è la cravatta. Quest’immancabile accessorio della moda maschile risale al XVII secolo, quando le donne dei soldati croati che facevano parte dell’esercito francese erano solite legare una striscia di stoffa al collo dei loro amati per poterli distinguere durante la battaglia. Luigi XIII rimase affascinato da quest’accessorio e il mondo della moda maschile, da quel momento, non sarebbe stato più lo stesso.




I costumi della tradizione popolare della Croazia continentale sono spesso abbelliti con vari gioielli e ornamenti; su tutti spiccano, tuttavia, i ricami con filo d’oro, i fiori e i ducati. Spesso semplici, i gioielli riflettevano ciò che era a disposizione della povera gente di campagna. Uno degli ornamenti più importanti era senz’altro il merletto di Lepoglava, i cui complessi motivi erano realizzati con tanta cura e fatica dalle donne di quel piccolo centro dello Zagorje. Il merletto di Lepoglava, insieme con quello delle isole di Hvar e Pag, fa parte della tradizione del merletto croato che è stata inserita dall’UNESCO nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.



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