martedì 5 febbraio 2019

anello chevalier






Tra gli anelli, subito dopo la fede matrimoniale e l'anello di fidanzamento, merita importanza il pinky ring o anello a sigillo,  quello che solitamente si indossa al mignolo e che in passato era chiaro simbolo di appartenenza ad un casato o ad una famiglia. 

 E' interessante leggere qui: https://www.il-mondo-delle-gemme.juwelo.it/anello-chevalier-o-pinky-ring-storia-e-significato/ la storia degli anelli a sigillo, che hanno origini lontanissime.

I primi a creare una sorta di anello Chevalier furono gli egizi, infatti l’anello a sigillo ornava le dita di faraoni o componenti dell’alta società ed era emblema di potere.





Ma fu nel Medioevo che questo gioiello si caricò ancor più di significato. Infatti in questa epoca smise di rappresentare il “potere dell’io”, ma l’intera famiglia di appartenenza. Chi lo indossava mostrava a tutti la potenza e l’importanza della propria casata; un po’ come lo stemma araldico sullo scudo dei cavalieri, l’anello chevalier divenne un mezzo per identificare la provenienza di colui che lo indossava.














Altro scopo dell’anello chevalier era quello di convalidare i documenti importanti che venivano bollati imprimendo lo stemma riportato sull’anello sulla ceralacca bollente (da qui proviene il nome “anello sigillo”).






Inizialmente questi anelli erano talmente personali, che venivano distrutti alla morte del possessore, poi negli anni successivi si diede il via alla tradizione di tramandarlo di generazione in generazione.













È proprio grazie a questa tradizione che ancora oggi abbiamo la fortuna di ammirare il pregio della fattura di questi gioielli, le incisioni degli stemmi e soprattutto abbiamo la fortuna di poter fantasticare o, in alcuni casi di conoscere, la storia che quegli anelli raccontano.












Un tempo questo anello era esclusiva degli uomini, poi fortunatamente è divenuto anche un oggetto “da donne”. È l’anello perfetto per essere indossato al mignolo e soprattutto ci permette di poter giocare con forme, materiali e gemme preziose, lo stemma di famiglia ha lasciato il posto alle iniziali del proprio nome o al proprio logo, a composizioni con pietre, cammei o forme animali (Cartier lo ha proposto con la sua classica pantera); la fascia dell’anello rimane comunque sottile nella parte posteriore e si allarga man mano che si sale verso la parte frontale.

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