martedì 8 marzo 2016

La rosa bianca

Tutti quanti abbiamo imparato a conoscere attraverso le pagine toccanti del suo diario le drammatiche vicende di Anna Frank, l'adolescente ebrea nata a Francoforte e rifugiatasi  ad Amterdam, costretta a vivere in clandestinità dal 1942 con la famiglia per sfuggire alle persecuzioni e ai campi di sterminio nazisti, dove comunque sarà destinata a morire nei primi mesi del '45.
Anni di terrore, di inspiegabile follia. Eppure in quegli stessi anni proprio là dove il terrore e la follia avevano messo radici, la storia ha scritto pagine che testimoniano come la passione per la vita e per i suoi più nobili ideali non può essere soffocata dal terrore e dalla violenza.


Questo libro racconta brevemente la storia di un gruppo ristretto di ragazzi tedeschi che diedero vita a un movimento di opposizione al nazismo chiamato la Rosa Bianca.
Quando Hitler prese il potere, i fratelli Hans e Sophie Scholl avevano rispettivamente quindici e dodici anni. Sentivano parlare molto di patria, di cameratismo e di amore per la propria terra e sentivano dire ovunque che Hitler si sarebbe adoperato per rendere questa patria grande, felice e prospera; per questo entrarono con entusiasmo nei ranghi della Gioventù Hitleriana. Con il passare del tempo però si resero conto che la loro libertà veniva progressivamente limitata: non si potevano più cantare le canzoni straniere e non si potevano più leggere gli autori preferiti, non esistevano né vita, né prosperità, nè felicità in questa nuova patria trasformata in un'enorme prigione.






Quando la guerra scoppiò Hans aveva già iniziato a frequentare la facoltà di Medicina a Monaco e poco dopo venne arruolato come soldato di sanità nella campagna di Francia. Era metà soldato e metà studente. Sempre più spesso e da fonti clandestine si apprendeva che i malati di mente ricoverati nelle case di cura sparivano, portati via dalla Gestapo e si scopriva l'orrore dei campi di concentramento.
Era arrivato il momento di prendere coscienza di quanto stava accadendo e di dare la sveglia a una popolazione che si adeguava passivamente al regime. Tra i compagni di facoltà, i professori , gli intellettuali Hans trova chi è disposto a condividere le sue idee, fondate sui principi cristiani di tolleranza e giustizia.





Sophie raggiunge il fratello a Monaco per completare i suoi studi, perchè sa che davanti a lui non si fermerà alla superficialità delle cose, e conosce i suoi amici. La Rosa Bianca è innanzi tutto una storia di amicizia , di condivisione di interessi, di idee e ideali, che si palesano nei " volantini della Rosa Bianca".




A partire dal giugno del 1942 i primi cinque volantini
 circolano nelle città dell'Austria e della Baviera e poi  arrivano nelle sedi delle università.Nel febbraio del 1943 dopo la sanguinosa battaglia di Leningrado arriva il momento di divulgare il sesto a Monaco. Hans e Sophie si offrono volontari. Quella mattina del 18 febbraio centinaia di volantini di denuncia contro i crimini nazisti vengono distribuiti clandestinamente nei corridoi dell'ateneo. Sophie commette un'imprudenza, sale in cima alle scale dell'atrio e lancia da lì gli ultimi volantini sugli studenti sottostanti. Un bidello nazista la blocca e la consegna con il fratello alla polizia di stato. Durante gli interrogatori i due Scholl cercheranno con coraggio e determinazione di assumersi tutta la responsabilità degli scritti, sperando di tutelare gli altri membri del movimento.
In soli cinque giorni Hans e Sophie verranno interrogati, processati, condannati e ghigliottinati.
Nei mesi successivi anche gli altri membri del gruppo verranno individuati, processati e condannati.




La storia della Rosa Bianca e dei fratelli Scholl era già stata portata sullo schermo da due registi tedeschi negli anni 80, ma la versione di Rothemund apparsa nel 2005 favorita dal ritrovamento di documenti inediti resi pubblici solo nel 1991, pone in primo piano lo spirito civico ed etico di Sophie e di suo fratello, maturato nella famiglia in cui sono cresciuti.

Sul muro della cella Hans lascerà scritta una frase citata dal padre ogni mattina davanti allo specchio : "Vivere a dispetto di ogni male" inizio di una poesia di Goethe.


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