martedì 15 marzo 2016

Liz



Dame Elizabeth Rosemond Taylor, nota anche come Liz Taylor ( Hampstead Garden Suburn 27 febbraio 1932- West Hollywood, 23 marzo 2011), è stata un'attrice, filantropa e stilista britannica naturalizzata statunitense, considerata l'ultima grande diva dell'era d'oro di Hollywood per le sue doti recitative e una delle più singolari bellezze cinematografiche.

Vinse due volte il Premio Oscar alla migliore attrice: nel 1961 per Venere in visone e nel 1967 per Chi ha paura di Virginia Woolf?.

 Suo padre commerciava arte e sua madre era un'ex-attrice famosa col nome d'arte di Sara Sothern, ritiratasi dalle scene quando si sposò nel 1926 a New York.





La madre ebbe una grande influenza su Liz, obbligandola a proseguire la carriera artistica quando, da ragazza, avrebbe voluto una normale vita da adolescente, con le scuola e tutto quello che fa parte della vita di una ragazzina.



Il primo film che le diede notorietà fu Torna a casa Lassie, del 1943. 





Dopo un paio di pellicole di poca importanza, recitò in Gran Premio.




 Questo film ebbe un successo strepitoso e la incoronò come bambina prodigio. Al contrario di molti bambini prodigio, Elizabeth Taylor non vide scolorire la sua stella con l'età adulta. Fin da adolescente seppe sostenere ruoli che avrebbero richiesto una maggiore maturità. Il suo primo successo in un ruolo adulto fu Il padre della sposa, con Spencer Tracy, del 1951. 




Seguì Un posto al sole ( Una tragedia americana), con l'amico Montgomery Clift, girato nel 49, ma distribuito nel 51. In questa pellicola la Taylor, bellissima, esprime una sensualità incredibile in una diciassettenne.




Seguirono anni in cui le venivano offerti ruoli decisamente insoddisfacenti per le sue capacità, poi, nel 56, arrivò una parte ne Il gigante, accanto a Rock Hudson e James Dean.




 Finalmente arrivarono ruoli all'altezza dell'attrice: L'albero della vita, la gatta sul tetto che scotta, Improvvisamente l'estate scorsa, Venere in visone, per cui vinse l'Oscar.







Liz per tutta la vita dovette lottare contro le malattie: due volte fu in fin di vita per una polmonite, ebbe vari infortuni alla schiena, un tumore benigno al cervello, un cancro della pelle, insufficienza cardiaca. La sua splendente bellezza non ne fu mai intaccata.
Nel 60 girò Cleopatra, film durante le cui riprese conobbe Richard Burton : i due attori si innamorarono e lo scandalo fu grande perchè entrambi erano sposati ( Liz era al quarto matrimonio).




 Iniziò il loro sodalizio di vita reale e cinematografico. Insieme girarono diversi film, tra cui Chi ha paura di Virginia Wolf?, in cui Liz non ebbe paura di invecchiarsi e imbruttirsi e che le fruttò il secondo Oscar.



Seguirono per la Taylor altri film, lavori per la tv e per il teatro.
Oltre all'interesse per la recitazione, Elizabeth Taylor era una grande appassionata di gioielli: ne possedette di famosi, come il diamante a goccia di 69,42 carati che le regalò Burton. Questa passione le permise di costituire una società con Jack e Monty Abramov della "Mirabelle Luxury Concepts" di Los Angeles per presentare la gioielleria "House of Taylor Jewelry".
Si occupò personalmente anche della creazione e del lancio di tre profumi col suo nome, "Passion," "White Diamonds" e "Black Pearls".
La Taylor ha impegnato molto tempo e molte energie nella lotta all'AIDS, attraverso manifestazioni e raccolte fondi. Dopo la morte del suo collega ed amico Rock Hudson è stata tra le fondatrici della "American Foundation for AIDS Research" (AMFAR). Ha anche dato vita ad una propria fondazione. Fino al 1999, ha contribuito a raccogliere circa 50 milioni di dollari per la lotta alla malattia. Fu grande amica del cantante Michael Jackson che conobbe nel 1985. Da quel momento unirono spesso il loro nome in diverse iniziative benefiche (tra cui appunto la lotta contro l'AIDS).
Elizabeth Taylor è stata definita dal biografo William J. Mann la «più grande stella cinematografica di sempre». Bambina prodigio all'età di dodici anni, fu presto lanciata dalla MGM di fronte all'opinione pubblica in una serie di film, oggi considerati grandi "classici". 

Nella vita reale fu considerata «una stella senza arie», nota Mann. La scrittrice Gloria Steinem similmente descrive la Taylor come «una regina del cinema senza ego… esperta in quello che fa, mai malevola nei suoi rapporti lavorativi con le altre attrici». Mike Nichols, che la diresse in Chi ha paura di Virginia Wolf? (1966), disse che tra tutti gli attori con cui lavorò, la Taylor era quella con «l'anima più democratica». Mann aggiunge che era solita trattare gli elettricisti e gli assistenti di scena «allo stesso modo di un Rothschild ad un gala di beneficenza». George Cuckor, celebre "regista delle donne", disse alla Taylor che possedeva «la più rara delle virtù: semplice gentilezza».

























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