giovedì 3 aprile 2014

La vera storia di Romeo e Giulietta

Dopo aver letto il post di qualche giorno fa dedicato al mitico balcone di Giulietta a Verona, dal Friuli l'amica Raffaella chiede a gran voce che venga detta la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità sulla tragica storia d'amore di Romeo e Giulietta.



Che la triste vicenda dei due giovani innamorati raccontata da Shakespeare  non fosse tutta farina del suo sacco s'era già detto in quel post, nel quale si citava, tra le fonti più o meno remote, la novella di Luigi da Porto Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti , pubblicata nel 1530.

Luigi da Porto, scrittore e storiografo italiano vissuto a Vicenza tra il 1485 e il 1529, discendente di una nobile famiglia vicentina, venne educato molto presto alle armi e alle lettere presso un parente di Urbino. Ebbe una vita avventurosa di amori e spade, fino alla scaramuccia in Friuli con dei soldati tedeschi nel 1511 durante una scontro vicino al fiume Natisone. Letterato poco conosciuto scrisse delle Rime pubblicate nel 1539 e numerose Lettere storiche, sugli avvenimenti politici e bellici del suo tempo.

Da Porto scrisse la sua Historia nella pace della sua villa di Montorso Vicentino, convalescente per le ferite dell'anima e del corpo




e, con l'intento di inserire il tormentato amore di Romeus e Giulietta in una cornice verosimilmente storica, trasporta la vicenda  ai tempi di Bartolomeo della Scala, nel 1301-1304,e alla presunta  faida tra le famiglie dei Montecchi e Cappelletti a Verona, città che ai tempi di Da Porto era strategicamente importante per Venezia.


Ma ecco a questo punto farsi strada un nuova verità !!!

Secondo teorie più recenti e documentate, il racconto del Da Porto avrebbe un carattere più autobiografico, per cui dietro Romeo e Giulietta si celerebbero le figure di Luigi stesso e di sua cugina Lucina Savorgnan.

Luigi Da Porto, di madre friulana, oltre che uomo di lettere, è anche capitano d'armi e nel 1510 si trova in Friuli, a Cividale, per combattere al fianco dello zio Antonio Savorgnan, tra le fila dell'esercito veneziano contro lo schieramento imperiale asburgico,in lotta per la spartizione del Friuli.

La sera del 26 febbraio 1511, in occasione di un ballo in maschera nel Palazzo Savorgnan di Udine, il ventiseienne Luigi si innamora della  quindicenne cugina Lucina ed è ricambiato.
L'indomani 27 febbraio, Giovedi Grasso, scoppia a Udine un memorabile tumulto ed una strage sanguinosa nota come "Zobbia grassa", che coinvolgerà le famiglie della nobiltà locale, schierate su fronti opposti.







Luigi e Lucina non possono professare apertamente il loro amore, poichè i rami delle rispettive famiglie di appartenenza, i Savorgnan Del Torre e i Savorgnan Del Monte, sono in lotta. Si fanno in segreto una promessa di matrimonio e consumano questa unione.

Nel giugno del 1511, in uno scontro con dei cavalleggeri imperiali, Luigi è ferito da una punta di lancia al collo,che gli lede il midollo spinale e lo lascia per sempre paralizzato sul fianco sinistro: in un sol colpo tutto è perduto per lui, salute, carriera militare ed un futuro con Lucina.

Quando Venezia decide di sanare la faida che divide i due rami della famiglia Savorgnan e di comporre il conflitto patrimoniale del casato, Lucina Savorgnan Del Monte, orfana di padre, viene promessa in sposa a Francesco Savorgnan Del Torre, e le nozze saranno celebrate nel 1517.

Appresa la notizia di questo matrimonio, il povero Luigi decide di sublimare in una novella lo strazio di un amore finito. Il manoscritto più antico dell'opera riporta una dedica all'amata, ma per ragioni di riservatezza Da porto decide di ambientare la vicenda nel luogo e nei tempi in cui Romeo e Giulietta saranno universalmente ricordati.



Con questa integrazione spero di aver soddisfatto la richiesta di Raffaella e di tutti gli amici friulani che rivendicano la paternità di questa storia d'amore.


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