Suppongo che i giaggioli nominati da Mianna siano la stessa cosa degli iris.....mi sbaglio?
Nel linguaggio floreale, un mazzo di iris è un regalo significativo per esprimere simpatia (compleanno, anniversario) e ammirazione (socio o collega), confortare (ammalato), incoraggiare nell’affrontare la vita e il futuro dopo le difficoltà, augurando l’arrivo di tempi migliori, ma è il fiore più specifico per il laureando in quanto riflette la saggezza acquisita con gli anni di studio e la speranza che percorso di successi continuerà.
La denominazione del genere ‘iris’ deriva dal termine greco che significa ‘arcobaleno’; nella mitologia greca, era personificato dalla dea Iris, messaggera velocissima degli ordini celesti, soprattutto di Era (o Hera), che consegnava agli dei e agli uomini scendendo e risalendo gli arcobaleni dal Monte Olimpo a terra e nelle profondità terrestri e marine. Secondo alcune interpretazioni, l’arcobaleno stesso era invece tracciato dal cammino di Iris. Figlia del dio marino Taumante e della ninfa oceanina Elettra, sorella delle tre mostruose Arpie donne-uccello, Iris era raffigurata come una bella e radiosa giovane donna con o senza ali sulle spalle e ai piedi, con le vesti svolazzanti dalle evanescenti sfumature luminose dell'arcobaleno, mentre era di corsa o in volo, portando a volte in mano il caduceo (il ramo di ulivo che connotava gli araldi in attività). Questa dea greca accompagnava le anime delle donne defunte ai Campi Elisi, motivo per cui gli iris viola venivano posti dai greci sulle tombe delle loro famigliari.
Durante l’epoca medievale, l’iris stilizzato (‘fiore del giglio’ o, da questo periodo, ‘fiore di Luigi’) diventò l’emblema della monarchia francese. E’ leggendario che re Luigi VII (Luigi il Giovane) della dinastia dei Capetingi di Francia partì nel 1147 per la seconda sfortunata crociata recando una bandiera con un’immagine di iris, visto che lo aveva sognato viola. In precedenza, Clodoveo I, re dei Franchi della dinastia dei Merovingi, aveva adottato l’iris a simbolo del suo regno su bandiere, scudi, armature e arazzi, dopo avere ricevuto questo fiore in sogno – tramanda una leggenda – da un angelo per onorare l’evento della sua conversione al cristianesimo nel 496. Clodoveo aveva infatti promesso alla regina Clotilde, che era cristiana, di battezzarsi qualora avesse vinto in battaglia a Tolbiac, ricacciando gli Alemanni dall’alto Reno.
L’iris rosso stilizzato su sfondo bianco, stemma del libero Comune di Firenze, venne invertito nei colori dopo il 1251 in seguito alle lotte intestine tra Guelfi e GhibelliniIl significato associato a questo fiore è messaggio di buona novella.
Nessun commento:
Posta un commento