martedì 26 marzo 2013

Gli Inuit

Maxi mi ha mandato una notizia che pensa possa essere interessante anche per chi legge il nostro blog. In effetti questi sono argomenti che non conosciamo, quindi siamo contenti di saperne qualcosina di più.

Il primo aprile del 1999, il governo canadese creò una nuova provincia che si chiama "Nunavut" (vedi cartina) da una parte dei suoi "territori del nordovest". Se fosse un paese, anzichè una provincia, Nunavut sarebbe il quinto più grande del mondo. Ha una popolazione totale di 31.906, tutti inuit (esquimesi), tranne qualche funzionario del governo che trema dal freddo, maledicendo la sua sorte e domandandosi chi l'abbia spedito là, ma è più grande di tutta l'Europa Occidentale. Nessuna strada collega Nunavut col resto del paese. Allo stesso tempo, il nord del Quèbec fu rinominato Nunavik, e il nord di Terranuova Nunatsiavut, senza però diventar provincie. Suppongo quindi che Nuna- voglia dire "paese bestiale dove nessuno vuole andare". La piccola cittadina artica di Frobisher Bay, col nome di Martin Frobisher, che quasi ci rimise la pelle trovando questo posto infame nel 1576, mentre cercava il passaggio a nordovest, fu ribattezzata Iqualuit. I suoi 6700 abitanti sono "iqalummiuq", una tribù di inuit.











 Ma: chi sono gli inuit?



 Quel poco che ne so io, è per aver letto, tempo fa, Il senso di Smilla per la neve, un bel romanzo che si svolgeva tra Danimarca e Groenlandia, se non ricordo male. Davvero poco. Allora ho cercato su Wikipedia:

Inuit(ᐃᓄᐃᑦ in lingua inuktitut; singolare inuk o inuq) è il nome del popolo dell'Artico discendente dei Thule. Gli Inuit sono uno dei due gruppi principali nei quali sono divisi gli Eschimesi, insieme agli Yupik: il termine "eschimesi" (che secondo alcuni, significa "mangiatori di carne cruda", secondo altri "fabbricante di racchette da neve") fu usato dai nativi Americani Algonchini del Canada orientale per indicare questo popolo loro vicino, che si vestiva di pelli ed era costituito da esperti cacciatori. Il nome che gli Inuit usano per definirsi significa, invece, semplicemente “umanità”.
Gli Inuit sono gli originari abitanti delle regioni costiere artiche e subartiche dell'America settentrionale e della punta nord orientale della Siberia. Il loro territorio è principalmente composto dalla tundra, pianure basse e prive di alberi dove vi è perennemente uno strato di permafrost, salvo pochi centimetri in superficie durante la breve stagione estiva.




Durante la stagione invernale, prima degli anni '70, gli Inuit vivevano in case di ghiaccio chiamate igloo che avevano la forma di una cupola sferica a pianta circolare ed erano costruite con blocchi di ghiaccio incastrati perfettamente tra di loro a formare una volta. Vi si accedeva grazie ad un corridoio basso fatto anch'esso di neve e sulla parete di fronte a questo vi era una finestra, chiusa con una sottile lastra di ghiaccio o con pelli di foca. L'interno era foderato di pelli di renna e vi erano dei letti di pelliccia di renna che dovevano ospitare tutta la famiglia. Il riscaldamento, l'illuminazione e la cucina erano ottenuti grazie alla lampada alimentata a grasso di foca: gli Inuit, nonostante le leggende, amavano infatti cucinare tutte le loro bevande e cibo. D'estate vivevano in tende, con coperture di pelli di foca, di caribù o di altri animali sostenute da costole di balena o da legname.



Anche se alcuni gruppi vivono su fiumi pescosi ed altri cacciano caribù nelle zone interne, gli Inuit vivono tradizionalmente della caccia di mammiferi marini (foche, trichechi e balene), e la struttura e l'etica della loro cultura si sono sempre rivolte al mare. 



La capacità degli Inuit di adattamento a un ambiente freddo e difficile è legata alla loro particolare abilità nel costruire attrezzi e altri utili accorgimenti da ogni tipo di materiale. Vestiti di pelli, arpioni d'avorio o di corno, con lame di pietra, pattini di slitte fatti all'occorrenza con strisce di carne gelata sono esempi dell'adattamento indigeno ai materiali naturali. Usano il Kayak o imbarcazioni a motore per cacciare in mare oppure aspettano vicino alle aperture nella banchina di ghiaccio l'uscita delle foche.


 Durante le battute di caccia usano gli iglù come riparo di emergenza. Usano le pelli degli animali per fabbricarsi vestiti (es.anorak). Per spostarsi sulla neve usano slitte trainate dai cani anche se le motoslitte stanno largamente rimpiazzando questo modo di viaggiare. Usano materiali naturali: arpioni d'avorio o di corno, lame di pietra. 
 


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