Uno dei miei ricordi cinematografici più vecchi è quello relativo al film Casa Ricordi, di cui oggi non ricordo altro che mi era piaciuto moltissimo e non ne capisco la ragione, dato che non sono oggi, nè tanto meno lo ero da bambina, un'amante della musica lirica.
Probabilmente la trama era intrigante perchè immagino che oltre la storia della famosa casa discografica, ci fossero anche le vicende sentimentali dei musicisti. Mah? Chi lo sa?
Copio dal blog di Angelo (https://amor436926.wordpress.com/) che probabilmente ha cercato come me nel web:
E’ la biografia di come è nata la “Ricordi” casa discografica. (film per amanti dell’opera)
Durante il periodo napoleonico, uno stampatore milanese, di nome Ricordi, i cui affari non sono molto prosperi, compera un nuovo torchio. Il comandante della piazza gli ordina di stampare alcuni manifesti e il Ricordi domanda ed ottiene, come ricompensa, la cessione dei vecchi spartiti musicali che marciscono nei magazzini della Scala. Egli incomincia a stampare spartiti musicali e dà inizio così all’attività della celebre Casa, che sarà continuata dal figlio, nato in quei giorni, e dai successori di questo. La storia dei Ricordi si unisce nel film a quella della lirica italiana del periodo aureo: tra i musicisti vengono presi in particolare considerazione: Rossini, Donizetti, Verdi e Puccini. Di questi si narrano le relazioni con Casa Ricordi, mentre vengono rievocati alcuni episodi della loro vita e vengono presentate scene e melodie delle opere più celebri. Ma la storia di Casa Ricordi non è giunta ad un punto fermo, essa continua tuttora: il film si chiude infatti con l’incontro con un nuovo musicista.
- Casa Ricordi
- Prima data di uscita: 1 dicembre 1954 (Italia)
- Durata: 110 minuti
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Copio dal blog di Angelo (https://amor436926.wordpress.com/) che probabilmente ha cercato come me nel web:
E’ la biografia di come è nata la “Ricordi” casa discografica. (film per amanti dell’opera)
Durante il periodo napoleonico, uno stampatore milanese, di nome Ricordi, i cui affari non sono molto prosperi, compera un nuovo torchio. Il comandante della piazza gli ordina di stampare alcuni manifesti e il Ricordi domanda ed ottiene, come ricompensa, la cessione dei vecchi spartiti musicali che marciscono nei magazzini della Scala. Egli incomincia a stampare spartiti musicali e dà inizio così all’attività della celebre Casa, che sarà continuata dal figlio, nato in quei giorni, e dai successori di questo. La storia dei Ricordi si unisce nel film a quella della lirica italiana del periodo aureo: tra i musicisti vengono presi in particolare considerazione: Rossini, Donizetti, Verdi e Puccini. Di questi si narrano le relazioni con Casa Ricordi, mentre vengono rievocati alcuni episodi della loro vita e vengono presentate scene e melodie delle opere più celebri. Ma la storia di Casa Ricordi non è giunta ad un punto fermo, essa continua tuttora: il film si chiude infatti con l’incontro con un nuovo musicista.
Sempre nel web, io ho trovato questa recensione:
kowalsky @ 30/03/2007 23:24:35
Con ben 100 film all'attivo, Gallone è stato fra i piu' prolifici autori di cinema italiano, affrontando tutti i generi piu' disparati... regista di regime negli anni trenta, autore di film d'opera e dei successi redditizi di Don Camillo e affini, ha avuto la capacità di rendere la Retorica (nella sua forma piu' intollerabile e devastante) una specie di Arte Minore.
Sontuoso e didascalico come molti altri suoi film, decisamente dispendioso per i tempi (non dimentichiamo che Gallone è stato l'autore di "scipione l'africano" uno dei film italiani piu' costosi di sempre) "Casa Ricordi" è un bel mix di stile edificante, ridondanza, prolissità ed enfasi, ma raggiunge quasi sempre una certa dignità.
Ideale per tutti gli appassionati della lirica e recitato da ottimi attori, è stato, col tempo, rivalutato.
Fedele piu' alle vicende romanzesche che alla realtà, ammicca di stereotipi e aneddoti, e probabilmente sarà tra i film della vita del signor Zeffirelli...
A me non è mai dispiaciuto piu' di tanto, sarà per quella sorta di epopea storico-musiva che gli attribuisco, sarà per la storia, credo possa considerarsi un classico "minore" della nostra filmografia nostrana.
Con ben 100 film all'attivo, Gallone è stato fra i piu' prolifici autori di cinema italiano, affrontando tutti i generi piu' disparati... regista di regime negli anni trenta, autore di film d'opera e dei successi redditizi di Don Camillo e affini, ha avuto la capacità di rendere la Retorica (nella sua forma piu' intollerabile e devastante) una specie di Arte Minore.
Sontuoso e didascalico come molti altri suoi film, decisamente dispendioso per i tempi (non dimentichiamo che Gallone è stato l'autore di "scipione l'africano" uno dei film italiani piu' costosi di sempre) "Casa Ricordi" è un bel mix di stile edificante, ridondanza, prolissità ed enfasi, ma raggiunge quasi sempre una certa dignità.
Ideale per tutti gli appassionati della lirica e recitato da ottimi attori, è stato, col tempo, rivalutato.
Fedele piu' alle vicende romanzesche che alla realtà, ammicca di stereotipi e aneddoti, e probabilmente sarà tra i film della vita del signor Zeffirelli...
A me non è mai dispiaciuto piu' di tanto, sarà per quella sorta di epopea storico-musiva che gli attribuisco, sarà per la storia, credo possa considerarsi un classico "minore" della nostra filmografia nostrana.
Ed ecco un po' di storia della casa che ci ha accompagnato per anni, regalandoci i dischi della nostra gioventù. Da:
http://www.ricordi.it/cms/azienda/casa-ricordi-la-storia-
Giovanni Ricordi è un caratteristico esempio del realismo e dello spirito d'iniziativa della società milanese in epoca napoleonica. Inizia la sua attività con una copisteria musicale, lavorando per vari teatri della città. Dopo aver appreso a Lipsia le tecniche della calcografia musicale, apre una piccola tipografia, fondando così, nel 1808, quella che di lì a poco sarebbe diventata la principale casa editrice musicale italiana.
Nel 1814 Giovanni Ricordi pubblica il primo catalogo delle sue edizioni e si garantisce l'incarico di copiare i materiali d'orchestra e di canto del Teatro alla Scala, dove lavora anche come suggeritore. La casa editoriale è già proprietaria di quasi 800 partiture.
Nel 1825 Giovanni Ricordi riesce ad acquistare la proprietà di tutto l'archivio musicale del Teatro alla Scala e da lui dipende tutto il mondo degli impresari teatrali. Nel suo Gran Catalogo di questo stesso anno si presenta come "Editore dell'Imperial Regio Conservatorio, delle Opere complete ed originali di Rossini e [...] proprietario della musica degli Imperiali Regi teatri", sottolineando così il suo legame con un compositore di primissimo piano.
Nel 1839 la prima opera del giovane Giuseppe Verdi, Oberto conte di San Bonifacio, ottiene un discreto successo alla Scala e Giovanni Ricordi ne acquista la proprietà per 1.600 lire.
L’anno successivo, per proteggere gli autori e insieme il proprio diritto di editore, Giovanni Ricordi (che già riconosceva i diritti dei propri autori, versando loro quote stabilite per contratto) ottiene dal governo austriaco che venga promulgata una Convenzione con il Re di Sardegna, a cui subito dopo aderiranno anche gli altri stati italiani. Con ciò Ricordi pone le fondamenta di quel che diverrà il diritto d'autore, garantito in Italia e poi a livello internazionale.
Nel 1842 per iniziativa del figlio di Giovanni Ricordi, Tito I, viene fondata la più importante rivista musicale dell'Ottocento, la Gazzetta Musicale di Milano, che continuerà fino al 1902. Negli anni '40 Casa Ricordi diventa la più grande casa editrice musicale dell'Europa meridionale.
Nel 1864 viene aperta la prima succursale a Napoli, cui seguiranno Firenze (1865), Roma (1871), Londra (1878), Palermo e Parigi (1888).
Nel 1880, attuando un consiglio di Verdi, Tito I conclude l'importante contratto di assorbimento della Casa musicale milanese Lucca.
Alla morte di Tito I le consegne passano al figlio Giulio, con cui la famiglia Ricordi raggiunge il vertice delle sue vicende. A Giulio Ricordi è intimamente legata la carriera operistica di Giacomo Puccini, con il quale il tradizionale rapporto di solidarietà che legava la Casa agli autori si trasformò in un sodalizio psicologico e artistico che andava ben oltre un semplice rapporto di lavoro.
Il primo secolo di attività di Casa Ricordi viene solennemente celebrato a Milano nel 1908. A cento anni dalla fondazione le edizioni Ricordi avevano raggiunto il numero 112.446.
Nel 1912 muore Giulio Ricordi e Tito II, ancor più proteso del padre a un'espansione a largo raggio dell'attività commerciale e industriale della Casa, fa dell'azienda un solido organismo internazionale a diffusione mondiale. Questo slancio è però improvvisamente troncato dallo scoppio della prima guerra mondiale.
Nel 1880, attuando un consiglio di Verdi, Tito I conclude l'importante contratto di assorbimento della Casa musicale milanese Lucca.
Alla morte di Tito I le consegne passano al figlio Giulio, con cui la famiglia Ricordi raggiunge il vertice delle sue vicende. A Giulio Ricordi è intimamente legata la carriera operistica di Giacomo Puccini, con il quale il tradizionale rapporto di solidarietà che legava la Casa agli autori si trasformò in un sodalizio psicologico e artistico che andava ben oltre un semplice rapporto di lavoro.
Il primo secolo di attività di Casa Ricordi viene solennemente celebrato a Milano nel 1908. A cento anni dalla fondazione le edizioni Ricordi avevano raggiunto il numero 112.446.
Nel 1912 muore Giulio Ricordi e Tito II, ancor più proteso del padre a un'espansione a largo raggio dell'attività commerciale e industriale della Casa, fa dell'azienda un solido organismo internazionale a diffusione mondiale. Questo slancio è però improvvisamente troncato dallo scoppio della prima guerra mondiale.
Nel 1919 Tito II si dimette dalla gerenza della Casa, che da allora non sarà più gestita direttamente dalla famiglia, e gli subentrano Renzo Valcarenghi, già direttore commerciale dell’azienda e Carlo Clausetti, della nota famiglia di editori napoletani. L'indirizzo editoriale si trasforma e si rinnova, dando forte spinta alla didattica musicale. Continua anche la tradizionale attività della Casa, di sostegno alla musica italiana nel campo teatrale, e ora anche in quello strumentale e sinfonico. Con le due rappresentazioni postume di Nerone di Boito e Turandot di Puccini, Casa Ricordi conclude solennemente il periodo tardoromantico del melodramma italiano e dà l'avvio all'affermazione della scuola italiana di Montemezzi, Alfano, Zandonai, Pizzetti. Ma insieme, con la nuova collezione di partiture sinfoniche di piccolo formato, crea e diffonde il gusto per la nuova letteratura sinfonica italiana (Busoni, Casella, Catalani, Falla, Ghedini, Malipiero, Pizzetti, Ponchielli, Poulenc, Respighi, Varèse, Wolf-Ferrari, Zandonai, Zemlinsky).
Nel 1943 le due sedi milanesi della società vengono colpite dalle bombe e lo stabilimento è quasi totalmente distrutto. I danni furono enormi anche se si salvarono i preziosi autografi, gli atti e i documenti di proprietà, trasferiti per tempo altrove. Con un paziente lavoro, il patrimonio editoriale e di materiali a noleggio poté essere ricostituito e Casa Ricordi riprese l'attività.
Nel 1944 si costituisce una triplice gerenza, composta da Alfredo Colombo, procuratore della società già dal 1905, Eugenio Clausetti, figlio di Carlo, e Camillo Ricordi, nipote di Tito II, con il compito di porre mano alla faticosa opera di ricostruzione seguita alle distruzioni della seconda guerra mondiale.
I vari settori della Casa vengono riorganizzati secondo le esigenze di una situazione culturale, di un pubblico e di un mercato in vertiginosa trasformazione: nel 1949 le Officine Grafiche Ricordi si costituiscono in Società per azioni, nel 1950 viene inaugurato il negozio di vendita al pubblico di via Berchet a Milano e nel 1952 la ditta si trasforma da Società per accomandita semplice a società a responsabilità limitata, presieduta da Alfredo Colombo con amministratori delegati Guido Valcarenghi (fondatore, nel 1924 della succursale di Buenos Aires della ditta, poi Ricordi Americana) ed Eugenio Clausetti, per poi diventare finalmente una società per azioni nel 1956.
Mentre si rinnovano le sedi italiane e si aprono nuovi sbocchi all’estero, una nuova trasformazione di indirizzo viene impressa all’azienda: si inaugura infatti nel 1957 a Milano il nuovo reparto dell’Ufficio Distribuzione Dischi, al quale viene affidato il commercio all’ingrosso dei dischi. E nella stessa sede inizia la sua attività l’Ufficio Produzione Dischi, diretto da Carlo Emanuele Ricordi, della quinta generazione di Ricordi dopo quella di Giovanni. A inaugurare la serie delle incisioni è l’opera Medea di Cherubini, realizzata in collaborazione con il Teatro alla Scala e interpretata da Maria Callas. Dal consolidamento di questo Ufficio nasce nel 1962 la Dischi Ricordi S.p.A.: negli stessi anni nasce la così detta canzone d’autore italiana, di cui la Dischi Ricordi diventa un fondamentale punto di riferimento, pubblicando tra gli altri le canzoni di Paoli, Tenco, Gaber , Battisti .
Dindi qui mi sembra ci sia il film che stai parlando. Non so se è quello e se è intero... Fammi sapere.. http://m.youtube.com/watch?v=3fmNhslVL4U
RispondiEliminasì, Claudia, il film è quello. Solo che a vederlo sul pc....non mi va!
RispondiEliminaGrazie