sabato 1 giugno 2019

Mecenate





Il termine mecenate, in paesi come l'Italia e la Francia, indica una persona dotata di potere o risorse economiche,  che sostiene concretamente la produzione creativa di certi letterati e artisti. Più in generale, per estensione, si parla di mecenatismo anche per il sostegno ad attività come il restauro di monumenti o il sostegno ad attività sportive. Si usa inoltre il termine mecenate d'impresa per indicare un finanziatore di iniziative imprenditoriali con caratteristiche innovative e di rischio dalle quali non si aspetta un ritorno finanziario diretto (Wikipedia).

Ma da dove deriva il termine mecenate?
 Deriva dal nome di un antico romano, appartenente ad una ricca famiglia etrusca: Gaio Clinio Mecenate ( 68-8 a.C.), amico, consigliere e collaboratore di Cesare Augusto di cui fu anche vice reggente in varie occasioni.

Jalabert- Virgilio e Vario a casa di Mecenate


Mecenate, molto ricco di famiglia,  formò un circolo di intellettuali e poeti che protesse, incoraggiò e sostenne nella loro produzione artistica. Fra questi si possono annoverare Orazio, Virgilio e Properzio. Con questo suo atteggiamento egli diede un efficace sostegno al regime che Augusto stava imponendo: molte delle opere prodotte con il sostegno di Mecenate contribuirono ad illustrare l'immagine di Roma ed anche a sostenere alcune azioni della politica dell'imperatore.

Il circolo di Mecenate 1890


Quando Mecenate morì, lasciò tutte le sue ricchezze all'imperatore; gli imperatori successivi vollero continuare ad accumulare tesori e a patrocinare gli artisti, tanto che uno dei più importanti dipartimenti di corte – in effetti era quello del tesoro – divenne delle largitiones, letteralmente delle elargizioni, anche se la maggior parte delle spese avevano finalità più pragmatiche.
Bakalovic- Orazio declama poesie nel circolo di Mecenate

Per la sua munificenza, che rese il suo nome noto a tutti, ebbe la gratitudine degli scrittori, attestata anche dai ringraziamenti di scrittori di età successiva, come Marziale e Giovenale. Il suo patronato non fu una forma di vanità o di semplice dilettantismo letterario, ma fu interessato. Egli vide nella genialità dei poeti del tempo non solo un ornamento letterario, ma un modo di promuovere e onorare il nuovo ordine politico. Il cambiamento di toni e di intenti di Virgilio tra le Ecloghe e le Georgiche è proprio il risultato della direzione data da Mecenate al genio del poeta, così come alla luce dell'influsso di Mecenate va vista la differenza tra le prime odi di Orazio, nelle quali dichiara il suo epicureismo e la sua totale indifferenza per gli affari di stato, e le odi civili. Tentò anche di convogliare il femmineo genio di Properzio verso temi di interesse civile. Tuttavia ciò non minò l'affetto che provarono i suoi protetti per lui. Il fascino che esercitò sui letterati del suo circolo era cordiale e sincero. Egli, nella sua intimità, ammise sempre uomini di valore che trattò da eguali.
 Infatti da un lato Mecenate seppe trattare "da amici" i vari Orazio, Virgilio, Properzio, facendoli sentire non poeti di corte, ma indispensabili protagonisti di una nuova stagione della storia di Roma; dall'altro ebbe la sapiente accortezza di indirizzare i big del suo "circolo" letterario verso generi letterari diversi, evitando rivalità e gelosie che altrimenti avrebbero vanificato l'intero progetto.

Tiepolo-Mecenate presenta le arti ad Augusto

Sebbene le opinioni sulla persona Mecenate fossero contrastanti, unanimi erano le testimonianze sulla sua capacità amministrativa e diplomatica. Egli condivise il sogno di dare un nuovo ordinamento dell'impero, di conciliare le parti, di salvarlo dai pericoli. Soprattutto gli storici ritengono che, grazie alla sua influenza, la politica di Ottaviano fosse diventata più umana dopo la sua prima alleanza con Antonio e Lepido.


villa di Mecenate a Tivoli (Hackert)


L'atteggiamento assunto da Mecenate è divenuto un modello: numerosi sono i regimi che si sono avvalsi dell'opera di artisti e di intellettuali per migliorare la propria immagine politica. Un esempio di mecenatismo fu quello di Cosimo il Vecchio De' Medici(1389-1464) e di suo nipote Lorenzo il Magnifico (1449-1492), che raccolsero attorno a sé i più grandi talenti dell'epoca.



Le figure di mecenate nella storia sono state tantissime, tra le quali ricordiamo con una certa importanza quasi tutti i membri della famiglia Medici di Firenze, alcuni papi (quelli che abbellirono Roma) e in un certo senso anche i regimi dittatoriali europei tra prima e seconda guerra mondiale, che diedero un grande impulso all’arte di regime, finalizzata a consolidare il dominio politico.

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