venerdì 19 gennaio 2018

Alcune cose su Cleopatra

Celebrata dall'arte e dal cinema, chiacchierata dalle malelingue per 2000 anni, Cleopatra era molto diversa da come la Storia ce l'ha consegnata. Per rendere giustizia a questo carismatico personaggio, ecco alcuni fatti meno un po' meno noti, e forse inaspettati, sulla sua vita pubblica e privata. 




Non era egizia, ma macedone, come tutta la sua famiglia. Discendeva infatti da uno dei diadochi, i generali di Alessandro Magno che alla morte del condottiero si erano spartiti il suo regno. Era nata nel 69 a.C. da una concubina del faraone Tolomeo XII, e apparteneva quindi alla dinastia dei Tolomei. Fu l'ultima sovrana dell'età ellenistica e forse l'unica della famiglia dotata di vere capacità politiche, tanto che salì al potere a 18 anni e vi rimase per circa un ventennio.




Era bruttina. L'immagine di fatalona le è stata cucita addosso nel Rinascimento (all'epoca fu persino immaginata bionda come una svedese). Ma Plutarco, lo storico greco che ne traccia il ritratto più fedele, non ne descrive tanto la bellezza, quanto l'intelligenza e la simpatia.
Dal padre aveva preso il naso aquilino, e anche l'acconciatura con cui viene ritratta nelle monete non era bellissima.
Inoltre era solita vestire da uomo, in segno di potere nella tradizione delle donne faraone. (Nella foto, Cleopatra in un bassorilievo del Tempio di Hathor a Dendera, Egitto).







Sapeva come "fare un'entrata" d'effetto ed usava spesso strategie per rafforzare l'idea della propria divinità. E' famoso il modo in cui si fece presentare a Cesare ad Alessandria, avvolta in un tappeto ( o in un sacco di lino) riuscendo a stupire ed affascinare il generale.
Allo stesso modo, quando incontrò Marco Antonio a Tarso, arrivò su una chiatta dorata, adornata con vele purpuree e spinta da remi d'argento. Cleopatra si presentava come Afrodite, circondata da piccoli cupidi, in una nuvola d'incenso. Antonio, che si riteneva una incarnazione di Dionisio, fu immediatamente incantato.





 Cleopatra era una persona molto curiosa e colta: cresciuta a tragedie e commedie greche, conosceva le basi dell'astronomia, della geometria, dell'aritmetica e della medicina. Era abilissima nella retorica, e soprattutto poliglotta: per Plutarco conosceva almeno otto lingue, incluso il copto, naturalmente il greco (sua lingua madre) e l'egizio, che aveva voluto studiare alla perfezione, in controtendenza rispetto alla sua famiglia. Così poté presentarsi ai sudditi come rappresentazione in terra della dea Iside. (Nella foto, Cleopatra prova il veleno sui condannati, in un dipinto di Alexandre Cabanel del 1887). 







Cleopatra era una scrittrice: scrisse un trattato medico intitolato "Cosmetica",  ma non trattava di cosmesi; era un testo medico e farmacologico che parlava di diversi rimedi tra cui quelli per evitare la perdita dei capelli e la forfora.






Discendeva da una stirpe di assassini. Nella lotta per il potere, Cleopatra fece uccidere dalle truppe dell'amato Cesare il giovane fratello-sposo Tolomeo XIII.
Ma non fu l'unica fratricida di casa. Suo padre, Tolomeo XII, aveva fatto giustiziare la figlia Berenice IV che aveva provato a prendere il potere; suo zio aveva fatto eliminare la moglie dopo appena 19 giorni di nozze, e il bisnonno Tolomeo VIII si era sbarazzato del nipote pur di salire al trono. (Qui una scultura di Cleopatra con il figlio Cesarione, avuto da Cesare). 








Non era una "mangia-uomini". Non ci sono note altre relazioni oltre a quelle con i due condottieri romani Giulio Cesare e Marco Antonio. Non sappiamo se con loro fu amore sincero: di certo Cleopatra seppe approfittare del proprio fascino per consolidare il potere politico. Cesare aveva più del doppio dei suoi anni (52, contro i 21 la regina), e con lui il calcolo politico fu più evidente. La regina se ne servì per riconquistare Alessandria e il potere usurpato dal fratello Tolomeo XIII.
Con Marco Antonio, da cui ebbe tre figli, fu probabilmente vero amore, anche se la regina fu accusata dagli avversari politici di Roma di averlo sedotto con filtri magici.







Vittima del gossip e di campagne diffamatorie. Come quella orchestrata dall'erede di Cesare, Ottaviano, per indebolire il rivale Marco Antonio, compagno di Cleopatra. In una minacciosa corrispondenza che precedette lo scontro diretto, Ottaviano accusava la regina di trascorrere il suo tempo a ubriacarsi e fare orge, e di aver sedotto Marco Antonio con la magia. Cleopatra non si scompose e approfittò delle chiacchiere di Ottaviano per mettere insieme una flotta e un potente esercito di terra per fronteggiare i romani (anche se poi fu sconfitta). 






Cleopatra era a Roma quando Giulio Cesare fu assassinato e la sua presenza in città aveva provocato disordini. Cesare non nascondeva che fosse la sua amante, che aveva avuto un figlio da lui e molti romani furono scandalizzati dal fatto che Cesare avesse fatto erigere una statua dorata con le sue sembianze nel tempio di Venere genitrice. Nonostante ciò, Cleopatra fu molto ammirata per il suo fascino esotico e molto imitata dalle donne romane.




Era gelosa. Cleopatra era molto possessiva e gelosa nei confronti di Antonio e il fatto che quest'ultimo fosse un donnaiolo non aiutava. Le cronache riportano che Antonio avesse chiesto un ritratto della figlia del re Erode, nota per la sua bellezza, mandando Cleopatra in escandescenze. Tornato a Roma, Antonio sposò la sorella del rivale Ottaviano per sancire formalmente la ripartizione dei territori romani dopo la morte di Cesare. E mentre la moglie era incinta tornò da Cleopatra, che per non farselo sfuggire di nuovo, lo sposò a sua volta, con rito egiziano.





Non si uccise per amore. Ma preferì morire da regina invece di finire in catene davanti al popolo romano, nel trionfo del nemico Ottaviano. Il suo suicidio fu un gesto di orgoglio, l'ultimo sussulto di libertà dopo aver provato, secondo alcune fonti, a sedurre anche Ottaviano, quando questi entrò ad Alessandria.
Questa versione sembra più credibile del suicidio per amore di Antonio il quale invece, credendo che la regina fosse morta, si tolse la vita gettandosi sulla propria spada.





Non fu un aspide a ucciderla. Anche le circostanze del suicidio di Cleopatra appaiono romanzate. Difficilmente la regina si uccise facendosi morsicare al seno da un aspide, portato in una cesta di fichi. Il vero aspide (Vipera aspis) infatti non è presente in Nord Africa. L'altro serpente plausibile, il cobra d'Egitto sacro ai faraoni (Naja haje) era troppo grande per stare in una cesta. Probabilmente Cleopatra morì morsa da un echide carenato (Echis carinatus), una vipera originaria del Medio Oriente, lunga meno di un metro e letale. 





Non si sa dove riposi. Prima di uccidersi, Cleopatra espresse il desiderio di essere sepolta accanto a Marco Antonio. Le cronache dicono che Ottaviano l'accontentò, ma la tomba dei due sposi non è mai stata trovata. Nel 2009, l'egittologo Zahi Hawass annunciò di aver scoperto il luogo dove i due riposavano, una camera nascosta al di sotto del tempio di Taposiris Magna, 50 km a ovest di Alessandria, dove sono state rinvenute 10 mummie appartenenti alla nobiltà del tempo. Gli scavi continuano ma l'attribuzione non è ancora stata confermata.(Nella foto, Hawass con una statua in alabastro della regina).

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