sabato 1 ottobre 2016

La ragazza di fronte





Quando era bambino, arrivato a Torino dal Sud, Michele era rimasto incantato dalla bambina che leggeva, seduta sul terrazzino di fronte.
Quando era bambina, tormentata dai fratelli gemelli scatenati, Marta si rifugiava sul balcone per sognare le vite degli altri.
Come una folata di vento che scompigli la quiete del grande cortile che li separa, ora la vita ha rimescolato le carte. Marta è una donna adulta, indipendente e sola, con un solo motto – bastare a se stessi, come i gatti – e un solo piacere segreto: spiare da dietro le tende, al buio, la finestra di fronte. È andata lontano, ha viaggiato e da poco è tornata a casa, in un condominio simile a quello dell'infanzia. Anche Michele si è spinto dove nessuno avrebbe pensato, e ogni giorno per mestiere vede gente che fugge e che torna: guida i Frecciarossa attraverso l'Italia, e in poche ore solca la penisola per poi rientrare nel suo nuovo appartamento e affacciarsi ancora una volta su un cortile.
Fino a quando succede una cosa imprevista, anzi più d'una: di quelle che accelerano il corso dell'esistenza, che costringono a uscire dal guscio protettivo che ci costruiamo, a guardarsi negli occhi.
A quanti di noi è capitato di abitare in un grande caseggiato, di quelli con un ampio cortile di giorno popolato di voci e la sera di luci che rivelano le vite degli altri? Margherita Oggero intesse con sapienza l'invisibile rete di sguardi e traiettorie, di significati e desideri nati tra quelle finestre e destinati a unire, separare, far danzare i suoi personaggi tra le quinte reali eppure poetiche della sua Torino.
Queste pagine sono percorse da una sorta di "leggerezza dolente", da un'ironia che non è mai disgiunta dall'umanissima partecipazione alle sorti di persone autenticamente impegnate a trovare un senso ai propri giorni.
La ragazza di fronte è uno splendido spaccato della storia sociale di una grande città italiana negli ultimi cinquant'anni e insieme una storia d'amore bellissima, veloce, sorprendente.

Questo libro mi era proprio sfuggito! Uscito a maggio 2015, l'ho visto, per caso, al supermercato. La Oggero è una scrittrice che compero sempre a scatola chiusa, perchè finora non mi ha mai deluso. Ci voleva proprio, dopo le insulsaggini che ho letto di recente!
Amo come scrive Margherita, in modo discorsivo, semplice, ma  colto. Amo i sentimenti che descrive: sentimenti normali, che può provare chiunque, ma mai, assolutamente mai banali.
La storia è raccontata in maniera poco lineare, si passa da lui a lei, dal presente al passato, ma, magia della scrittrice, non ci si confonde, si sa sempre dove ci si trova. I personaggi sono tutti persone gradevoli, simpatici, ben raccontati. Specialmente il nonno di Michele: un grande! E il lieto fine a me dà sempre quel tocco in più, quella soddisfazione intima, che mi dice che le cose possono anche andar bene!

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