domenica 16 ottobre 2016

Gli eroti

Nel preparare l'articolo sulla pianta del pothos ho scoperto qualcosa che, decisamente, non sapevo: c'è anche una famosissima statua con questo nome:




Il Pothos è una scultura di Skopas, databile al 330 a.C. circa e conosciuta da una serie di repliche marmoree dell'epoca romana.

Chi era Pothos? Figlio di Afrodite e Crono o, secondo alcuni scrittori classici tardivi, figlio di Zefiro(il vento di ponente) e Iris(l’arcobaleno), Pothos, rappresentando le passioni variegate dell’amore, è considerato uno degli dèi alati noti come Erotes.





Eros, l’ellenico dio dell’amore e del desiderio sessuale. Da alcuni mitografi venne considerato figlio di Afrodite e di Zeus, altri lo immaginarono nato dall’unione di Venere con Ares oppure con Ermes, altri ancora lo vollero nato dall’unione di Artemide con Ermes.

Nella mitologia più antica Eros è una delle prime forze della natura, figlio del Caos, personificazione dell'armonia e della potenza creativa dell'universo. In seguito venne immaginato inseparabile dalla madre, Afrodite, dea dell’amore

  
 Gli eroti sono, nella mitologia greca, un gruppo di divinità alate associate con l’amore e il sesso. Fanno parte del seguito di Afrodite.




Per gli antichi Greci l’amore (Eros) aveva 3 volti:





Anteros: ossia l’amore corrisposto.





 Racconta la leggenda che un giorno Afrodite si lamentò con la Dea Temi del fatto che il piccolo Eros non crescesse, così la saggia Temi le rispose che Eros non sarebbe mai cresciuto finché non avesse avuto l’amore di un fratello. Afrodite si unì ad Ares e generò Anteros e da quel momento i due fratelli crebbero insieme, ma ogni qualvolta Anteros si allontanava da Eros, quest’ultimo ritornava fanciullo. Questo grazioso mito insegna che l’amore (Eros) per crescere ha bisogno di essere corrisposto (Anteros).


Himeros: è la passione del momento, il desiderio fisico presente ed immediato che chiede di essere soddisfatto.




Pothos (che con una a al posto della o diventa pathos) è invece l'amore per qualcosa/qualcuno di irragiungibile, perfetto, l'anelito e la spinta continua ed incessante verso ciò che non si raggiunge mai.

Pothos, come volto di una dimensione amorosa, nostalgica, irragiungibile è quell’amore idealizzato che si esplica nel soffrire e nel cercare l’anima gemella.
Anteros e Himeros vivono nel presente, mentre Photos, la dimensione nostalgica, vive nel passato o nel futuro.

In realtà tutti noi siamo alla ricerca di Pothos, l’amore perfetto in cui annegare, la “metà di noi” andata perduta – come afferma Platone – al momento dell’incarnazione. 
L'amore perfetto è quello che unisce l'aspetto fisico, quello mentale e quello spirituale.


Un'altra nozione interessante che ho trovato qui: 
http://intenzionalita.blogspot.it/2012/07/amore-agape-philia-eros-anteros-himeros.html
 è questa:


Nel greco antico i termini utilizzati per definire i vari sensi con cui attualmente si usa la parola “amore” sono in maggior numero e perciò più precisi, rispetto alle molte lingue moderne.


Agape (αγάπη) è amore di ragione, incondizionato, anche non ricambiato, spesso con riferimenti religiosi: è la parola usata nei vangeli.-L'amore universale.

Philia (φιλία) è l’amore di affetto e piacere, di cui ci si aspetta un ritorno, ad esempio tra amici.

Eros (έρως) definisce l’amore sessuale.

Anteros (αντέρως) è l’amore corrisposto.

Himeros è la passione del momento, il desiderio fisico presente ed immediato che chiede di essere soddisfatto.

Pothos è il desiderio verso cui tendiamo, ciò che sogniamo.

Stοrge (στοργή) è l’amore d’appartenenza, ad esempio tra parenti e consanguinei.

Thelema (θέλημα) è il piacere di fare qualcosa, il desiderio voler fare.

Che ricchezza espressiva!
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