mercoledì 1 giugno 2016

Rinasce il giardino di Emily Dickinson



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Morì da reclusa e quasi sconosciuta ma oggi, 130 anni dopo, Emily Dickinson è la poetessa più amata d’America. Ma se in molti ricordano i suoi versi, pochi invece sanno che la Dickinson univa alla sua poesia una forte passione per fiori e piante, che coltivava con grande amore nel giardino e nella serra di Homstead, la sua casa ad Amherst, cittadina del New England. “La casa e il giardino erano il suo laboratorio poetico”, ha detto la direttrice del museo Jane Wald. E ora che la casa della Dickinson è diventato un museo, quel giardino sta tornando in vita ripartendo dal frutteto, dove sono stati ripiantati meli – malus ‘Baldwin’, ‘Westfield Seek-No-Further’ – e peri – pyrus ‘Winter Nelis’ – delle varietà che lei amava. L’idea è ripopolare quel giardino con i fiori che la poetessa coltivava in vita: per farlo, è in atto un  scavo “archeo-botanico” nel terreno circostante la casa per recuperare semi “d’epoca” in grado di germinare di nuovo: i fiori di Emily.
Emily Dickinson coltivava rose, gigli, garofanini, narcisi, fritillarie, malvoni, anemoni, piselli odorosi, dalie, Aster, digitali, salvie e melograni con cui, a testimonianza della sua grande passione per la botanica, aveva composto un erbario, conservato ora nella Biblioteca di Harvard, in cui aveva raccolto oltre 400 varietà di piante e fiori. Non solo.
E’ vivo nelle opere della poetessa quel giardino: nelle 1.789 poesie rimaste – tutte tranne sei inedite al momento della morte – Emily fa riferimento all’elemento vegetale quasi 600 volte e nomina oltre 60 varietà. Le citazioni di fiori sono 350, soprattutto rose ma anche specie più umili come le margherite e il trifoglio: entrambi simboli di lei stessa nelle lettere e in versi. E l’affinità che Emily Dickinson provava verso fiori e piante sta nelle parole che al mondo vegetale la poetessa dedicò: “La carriera dei fiori differisce dalle nostre nel solo fatto che non si fanno sentire” e ai suoi versi più floreali, quelli di Bloom — is Result — to meet a Flower:

“Bloom — is Result — to meet a Flower
  And casually glance
Would scarcely cause one to suspect
 The minor Circumstance

Assisting in the Bright Affair
 So intricately done
 Then offered as a Butterfly
 To the Meridian

To pack the Bud — oppose the Worm 
 Obtain its right of Dew
Adjust the Heat — elude the Wind
 Escape the prowling Bee

Great Nature not to disappoint  
Awaiting Her that Day 
 To be a Flower, is profound
Responsibility ”

All'articolo sopra riportato, diffuso qualche giorno fa, aggiungo la traduzione dei versi citati, a beneficio di tutti gli estimatori di Emily Dickinson, e sono parecchi, presenti nel nostro paese. 

Fiorire - è il fine- chi passa un fiore
con uno sguardo distratto 
stenterà a sospettare
le minime circostanze -

coinvolte in quel luminoso fenomeno
costruito in modo così intricato
poi offerto come una farfalla
al mezzogiorno -

Colmare il bocciolo- combattere il verme -
ottenere quanta rugiada gli spetta - 
regolare il calore - eludere il vento -
sfuggire all'ape ladruncola -

non deludere la natura grande 
che l'attende proprio quel giorno -
essere un fiore, è profonda
responsabilità -

A me fa molto piacere sapere di questo rinnovato interesse per un giardino così amato, così come mi piace l'idea della ricerca di semi e fiori perduti nel tempo.
Sono certa che la notizia piacerà anche ad Adele Cavalli che ha dedicato a Emily Dickinson una sezione del suo libro "Scrittrici in giardino" di cui ho scritto in alcuni post lo scorso anno.



Michael Medeiros/Emily Dickinson Museum; Amherst College Archives and Special Collections


 






















In questa cornice di rinnovato interesse per questa poetessa americana si colloca anche il film "A quiet passion", presentato al Festival internazionale del cinema di Berlino nello scorso febbraio.





Il film di produzione inglese, che racconta la biografia della Dickinson dai primi anni di scuola al volontario isolamento dell'età matura, è stato girato in Belgio e nei Paesi Bassi per gli esterni e nella sua casa di Amhearst nel New England.


Al momento non so quando verrà distribuito in Italia, ma quando lo sarà non mi lascerò sfuggire l'occasione di andarlo a vedere.

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