sabato 10 gennaio 2015

L'Orangerie

"Orangerie" è uno di quei termini che ti rotolano in bocca come una caramella, soprattutto per via di quelle due erre alla francese, strategicamente poste una all'inizio e l'altra alla fine di una parola tutto sommato breve. E non solo....perchè orangerie evoca il profumo delle zagare e il sapore degli agrumi, la rugosità della buccia, la morbidezza della polpa, il tepore del sole attraverso il vetro; inoltre induce a pensare a grandi dimore, a giardini curati, a piante e fiori venuti da lontano.


L'Orangerie era una costruzione che non poteva mancare nelle residenze alla moda dalla fine del XVII secolo fino al XIX ed aveva in genere un struttura architettonica classicheggiante.

Il nome deriva direttamente dall'uso a cui l'edificio era destinato, ospitare cioè nella stagione fredda piante di agrumi, aranci e limoni principalmente, collocati in grandi vasi, in maniera più efficace rispetto al semplice muro di recinzione del giardino.Successivamente l'uso dell'orangerie fu esteso anche ad altre piante esotiche, soprattutto nei paesi del nord Europa caratterizzati da inverni particolarmente rigidi.



Le prime orangeries erano state costruite nei giardini rinascimentali in Italia, dove l'arte vetraria era all'avanguardia.La prima apparve a Padova nel 1545.
All'inizio prevaleva l'aspetto pratico e non quello ornamentale, ma dopo il 1648 divennero sempre più di moda, in Francia, in Germania, in Olanda dove i mercanti importavano sempre più spesso piante da frutto esotiche; allo stesso modo architetti e garden designers progettavano parchi e giardini ricchi di piante provenienti da paesi caldi e si adoperavano per creare armonia stilistica tra il palazzo e l'orangerie.



In breve, l'orangerie non fu più solo una serra, ma un simbolo di prestigio e di ricchezza e gli stessi proprietari presero l'abitudine di condurre i loro ospiti a visitarla per ammirare non solo i frutti, ma anche la sua architettura. Se ne costruirono di sempre più grandi, con fontane e grotte, e tali da poter intrattenere gli ospiti in caso di maltempo.




















Grazie alla luminosità dell'ambiente, alle temperature equilibrate e alle stupende prospettive sui giardini circostanti, oggi molte di queste orangeries sono state trasformate in ristoranti, sale da the, o luoghi di ritrovo,  dove è possibile trascorrere qualche ora in assoluta piacevolezza.






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