sabato 15 marzo 2014

Pubblicità

Vi ricordate quando la pubblicità rappresentava l'immagine ( magari disegnata a mano) del prodotto che voleva reclamizzare e metteva una frase in cui spiegava cosa era quel tale prodotto e a che cosa serviva? Bei tempi, vero? Non ci voleva una laurea in ermeneutica per capire che il paio di tette o il sedere rappresentato, seppur molto belli, sono da relazionare  al semplice misterioso nome che appare scritto in piccolo al di sotto e che è il nome di ...non so, un paio di scarpe, piuttosto che di un prodotto per la pulizia dei vetri o, che ne so?, di un chewing gum. Mi risultano misteriosi gli abbinamenti proposti e non credo che sia perchè, ormai anziana, non capisco il sex appeal delle immagini. Ho buona memoria, ma non capisco proprio cosa possa azzeccarci un sedere con i prodotti per la pulizia o altro.... E che mi dite della pubblicità televisiva dei profumi???? Tutta da ridere ( sempre per non piangere)!!! Quelle voci roche e sensuali che biascicano una frase quasi sempre incomprensibile in inglese o francese, dovrebbero significare che chi usa quel profumo diventa come un fiore per l'ape....?? Ma va... Dove è finito il senso del ridicolo? MISTERO!!!
Guardate, invece, cosa si faceva una volta. Queste sono immagini da calendario, credo, per reclamizzare automobili....chiaro, no?










































































































Queste illustrazioni , tutte relative  ad automobili variamente ambientate, le ho trovate sul solito blog di Herminia e sono attribuite a Harry Anderson. Di lui voglio parlare in un altro post, più vario di questo come immagini, perchè l'artista ha prodotto parecchio e sarebbe limitativo mostrarvi soltanto la sua abilità relativa alle automobili.

2 commenti:

  1. Hai ragione, non c'è confronto con le pietose pubblicità di oggi. Queste sono bellissime

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  2. le pubblicità moderne sono insulse a dir poco! specialmente quelle dei profumi....

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