martedì 25 marzo 2014

La bella e la bestia


Le recensioni di Paola






La BELLA E LA BESTIA

Recensione

La favola è di Madame de Villeneuve, ma il film appare più ispirarsi alla versione di Jeanne Marie de Beaumont e appartiene al mondo dorato della corte di Versailles…circa il 1756, epoca in cui nacquero Cappuccetto Rosso (meravigliosa allegoria in difesa delle damigelle concupite dal re),Pelle d’asino e tantissime altre .

Tutte allegoriche, tutte piene di mistero, orchi e fate, principi e principesse…tutte belle e in, particolare, questa fiaba, molto intrigante, già altre volte portata sullo schermo.





Lo fece Jean Cocteau con una versione metafisica e straniante, poi Walt Dismey con tazze e bicchieri animati che danzano….e adesso ecco il francese Christopher Gans che prende il racconto, lo arricchisce di effetti speciali straordinari ( e costosissimi), introduce un principe seducente quant’altri mai ( Vincent Cassell e dico tutto), trasforma Lea Seydoux in una Bella carinella, ma inespressiva, nei suoi fluidi abitini stile impero napoleonico (??????), bei capelli, faccetta colorita e occhi a mandorla , alla fine, anima il tutto con gruppi di sciocchi e di cattivi… e voilà il gioco è fatto….



Bisogna ammettere che il castello della Bestia, arrampicato su un picco di montagna, in mezzo a giardini dove i fiori al passaggio di Bella selvaggiamente aprono corolle a comando, dove gli alberi si trasformano in giganti mostruosi, la neve cade fitta e poi all’improvviso torna il sole, è affascinante.



Come lo sono la tavola imbandita e gli abiti per Bella, pizzi e ricami, gioielli straordinari e il ballo dei due ormai già innamorati e inconsapevoli (sarà poi proprio così?) nell’immenso salone: chi non ha letto la fiaba cosa vuole capire di tutto questo romanticismo?



E con ciò termina il positivo perché il film benchè sostenuto all’incanto della favola , dal fascino di Cassel e dagli effetti speciali accusa una sceneggiatura zoppicante, con passaggi vuoti che lasciano perplesso lo spettatore ..ad esempio non si percepisce come mai Bella transiti velocissima dall’antipatia all’amore, se non si ricorre all’idea che ella, furbetta, abbia recepito il fascino della Bestia al di là delle fattezze.





La scena del tuffo della Bestia nella piscina risanatrice da cui il povero principe emerge del tutto simile ad un pulcino bagnato ottiene un effetto esilarante e la schiera dei segugi trasformati in strane bestiole uggiolanti rientra tra le stranezze di questo film.

La famiglia di Bella, capitanata dal buon padre, Andrè Dussolier, è del tutto inconsistente e senza senso, le sciocche sorelle ricordano forse delle figurine disneyane ???




In conclusione…uno spettacolo ricco di colore e anche poetico, a cui manca, purtroppo, una costruzione logica del racconto e in cui molto spesso si ricorre agli effetti speciali per riempire dei vuoti narrativi evidenti.

Se vogliamo per un poco staccarci da una realtà a volte troppo grigia questo film potrebbe aiutarci a sognare, forse………

paola



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