venerdì 15 agosto 2014

Bon Odori






Mentre noi occidentali ricordiamo i nostri defunti il 2 di novembre, i giapponesi lo fanno da oltre cinquecento anni,  in piena estate, tra luglio e agosto con la festa che si chiama Bon Odori e  che dura per tre giorni consecutivi. La data della ricorrenza non è la stessa in tutto il Giappone perchè nel medio evo, con l'introduzione del calendario gregoriano al posto di quello lunare, non tutte le zone recepirono il cambiamento allo stesso modo. Generalmente, comunque, lo si festeggia intorno al 15 agosto.
La festa di Obon è per onorare lo spirito degli antenati di famiglia, non è elencata nelle feste nazionali, ma normalmente le persone vengono lasciate libere dal lavoro, per festeggiare.  Col passare del tempo si è trasformata in una ricorrenza intima, dove ciascuno ritorna nei suoi luoghi di origine e va sulle tombe dei propri parenti per incontrarne lo spirito e per aiutarli ad uscire da un'eventuale sofferenza ( c'è un parallelo col nostro Purgatorio?).  La tradizione vuole che la festa si concluda con una danza, la Bon-Odori.



L'origine della festa è nella storia di Maha Maudgalayaya ( Mokuren), un discepolo di Buddha che utilizzò i propri poteri soprannaturali per vedere sua madre, morta tempo prima. Egli scoprì che sua madre era caduta nel reame dgli Spiriti arrabbiati e soffriva molto. Mokuren, molto dispiaciuto, chiese a Budddha come avrebbe potuto liberare sua madre e il saggio gli suggerì di fare offerte ai monaci, che avevano appena finito il loro ritiro estivo, nel quindicesimo giorno del settimo mese. Il discepolo seguì il suggerimento e così liberò sua madre. Iniziò anche  a rivedere il suo passato e a capire quali sacrifici la donna avesse fatto per lui. Felice  e grato per quanto era successo e quanto aveva capito, il discepolo danzò per la gioia. 





Questa danza di gioia, diede origine  al Bon Odori, la danza tradizionale che è arrivata fino ad oggi e che celebra la gratitudine dei vivi per quanto i defunti hanno fatto per loro. La danza e la musica non sono le stese in tutto il Giappone, ma ogni regione ha le proprie. Il significato, comunque, è sempre quello di dare il benvenuto agli spiriti.




Durante questa festa estiva i partecipanti indossano lo yukata, un kimono leggero, di cotone. Spesso i festeggiamenti comprendono grandi carnevalate, giochi, gare e si mangia un cibo  festivo dell'estate, come l'anguria.




Il festival termina con il Toro Nagashi, cioè con le lanterne galleggianti. Lanterne di carta vengono illuminate e fatte navigare lungo i fiumi simboleggiando gli spiriti defunti che tornano nel regno dei morti. Generalmente il culmine finale della festa prevede fuochi d'artificio.











1 commento:

  1. da te si imparano sempre un sacco di cose !!!
    mi piace questa festa ..... bello ricordare così i nostri cari !!!
    un abbraccio
    Patty

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