domenica 12 novembre 2017

Curiosità linguistiche su Roma


Perché al momento di dividere il conto al ristorante, diciamo “pagare alla romana”? Oppure usiamo l’espressione “andare a Roma e non vedere il Papa”? Sono molte le curiosità linguistiche della città eterna. Eccone alcune:






Pagare alla romana. Letteralmente significa "spartire equamente fra amici una spesa comune". Secondo l’Accademia della Crusca questa espressione troverebbe giustificazione nelle scampagnate fuori porta, con annesse abbondanti merende, tipiche della tradizione popolare romana. Ma tale modo di dire potrebbe anche derivare dall'antica usanza delle trattorie romane che, per praticità e rapidità, facevano pagare il conto ai pellegrini dividendo il costo della tavolata in modo equo.





Colosseo. Secondo i dizionari etimologici, il grande anfiteatro Flavio si chiama così perché fu edificato nei pressi del Colosso di Nerone , una gigantesca statua di Nerone, alta pare 30 metri, che si trovava vicino all’anfiteatro e andata poi distrutta.  Alcuni ritengono però che il nome Colosseo - diffusosi durante il Medioevo - derivi invece dalla mole “colossale”. 
Sono queste le ipotesi più probabili. Anche se qualcun altro, come l’archeologo Costantino Corvisieri, riteneva che venisse invece da Collis Isaeum, “ da una vicina contrada cosi detta dell'Iseo sulle falde del colle Esquilino”.


Tutte le strade portano a Roma? I designer Benedikt Groß, Phillip Schmitt e Raphael Reimann nel 2015 hanno creato questa mappa grazie a un algoritmo che ha disegnato le strade più veloci per giungere a Roma da 486.713 punti di partenza diversi.



Tutte le strade portano a Roma. È un’espressione che usiamo di solito per dire, che a prescindere dalla direzione intrapresa, otterremo lo stesso risultato. Al tempo dell’espansione romana quando l’Impero occupava tutto il bacino mediterraneo e gran parte dell’Europa, la frase invece si usava fuor di metafora: il sistema stradale romano era infatti organizzato in modo che da tutte le grandi città e dalle fortezze legionarie si potesse giungere a Roma attraverso una delle tante strade imperiali, alcune delle quali sono ancora oggi percorribili.

Si legge nel Libro Tutte le strade portano a Roma - Storia, sviluppo e aneddoti sulle strade dell’Urbe, dalle Vie Consolari al G.R.A.: “…le vie romane furono le prime strade di grande comunicazione interamente pavimentate; esse furono costruite con criteri estremamente moderni (larghezza standard, accorgimenti per il deflusso delle acque, accurata segnalazione dei nomi e delle distanze sulle colonne miliari, presenza di stazioni di posta, etc.) e con una perfezione tecnica tale da garantirne una vita ultramillenaria. La rete viaria romana ebbe un'estensione vastissima ed una diffusione estremamente capillare, in modo da coprire ogni esigenza di comunicazione in Italia ed in tutte le province dello sconfinato Impero, interfacciandosi perfettamente - presso i principali porti - con l'altrettanto vasta rete delle comunicazioni marittime di Roma”.





Da dove arriva il nome Grande raccordo anulare? Perché l’autostrada che circonda ad anello la città di Roma si chiama Grande Raccordo Anulare (GRA) e non tangenziale come le analoghe autostrade nel resto d'Italia?  Una possibile spiegazione è legata al suo progettista, l'ingegnere  Eugenio Gra, che al tempo della costruzione era direttore generale dell'ANAS. Secondo alcune fonti, la dedizione di Gra per il suo progetto era tale che tutte le persone coinvolte nella sua costruzione si riferivano alla tangenziale come al "progetto di Gra" o - più informalmente - al "Gra". Per mantenere tale nomenclatura fu quindi studiato ad arte il nome Grande Raccordo Anulare in modo che l'acronimo corrispondesse al cognome dell'ingegnere.




Andare a Roma e non vedere il Papa. Sinonimo di "Trascurare cose importanti nel luogo (e al momento) opportuno", deriva dalla consuetudine dei pellegrini che, nel Medioevo, affrontavano lunghi e scomodi viaggi per Roma da tutte le parti d'Europa solo allo scopo di vedere il Papa.





Perché Roma si chiama Roma? L’origine del nome della città eterna si perde nella notte dei tempi ma come ammette l’Enciclopedia Treccani, “non si può dire che la scienza moderna sia giunta a una soluzione definitiva del problema etimologico”.

Le spiegazioni più accreditate sono due: una fa risalire il nome a Rumon, attestato da Servio come antico nome del Tevere: romano dunque significherebbe "fluviale". L'altra spiegazione, completamente differente, identifica Roma con ruma (“mammella”), nome dato al Palatino per le sue due vette il cui aspetto ricorderebbe un seno. Ma ci sarebbe anche l’ipotesi etrusca secondo cui il nome della città deriverebbe dal gentilizio etrusco dei Ruma.




Parioli. È il quartiere benestante di Roma, ma un tempo i Parioli erano famosi per via degli alberi che ospitavano. Il toponimo sembra infatti che derivi da “peraioli” vista la presenza di coltivazioni di peri presenti sulle 3 alture dei Parioli: Monticello, San Valentino e San Filippo, un tempo colline coperte di frutteti, dove si coltivava anche la vite.

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