domenica 25 giugno 2017

La leggenda di Re Laurino







Una delle più suggestive leggende delle Dolomiti, spiega perché queste montagne, all'alba e al tramonto , si tingono di rosa.

Secondo questa leggenda, sul Catinaccio, la dove oggi si intravvede fino a primavera inoltrata una grande chiazza di neve raccolta in una sorta di catino, si adagiava un tempo il giardino di rose di re Laurino. Ecco perché in tedesco il Catinaccio si chiama Rosengarten, cioè giardino delle rose.






Re Laurino regnava su un popolo di nani che scavavano nelle viscere della montagna alla ricerca di cristalli, argento e oro. Il re inoltre possedeva due armi magiche: una cintura che gli forniva la forza di 12 uomini e una mantello che lo rendeva invisibile.

Un giorno il re dell'Adige decise di maritare la bellissima figlia Similde e per questo motivo invitò tutti i nobili del circondario ad una fiera di maggio. Re Laurino ,benché non fosse stato invitato, decise di partecipare comunque.

Quando fu sul campo in cui si stava svolgendo il torneo e vide Similde , se ne innamorò perdutamente, la caricò in groppa al suo cavallo e la portò con sé a spron battuto verso il suo giardino di rose.





I cavalieri presenti,  accortisi del rapimento, si lanciarono all'inseguimento dei fuggiaschi e in breve si schierarono tutto intorno al roseto. Re Laurino allora indossò la sua magica cintura e si gettò nella mischia. Ben presto  però si accorse che non avrebbe potuto sostenere da solo  l'assalto di tutti quei cavalieri, perciò si avvolse nel mantello magico che l'avrebbe reso invisibile.
 
Purtroppo , benché gli assalitori non potessero vederlo, le rose si piegavano al suo passaggio , svelando in tal modo al nemico la sua via di fuga. E così, il povero Re Laurino fu catturato e imprigionato.
 
 
Furioso nei confronti di quel roseto che lo aveva di fatto tradito, il re lanciò la sua maledizione : né di giorno né di notte alcun occhio umano avrebbe più potuto ammirarlo. Dimenticò però di citare l'alba e il tramonto ed è per questo che da allora accade che, all'alba e al tramonto, il Catinaccio si colori di rosa come un giardino colmo di rose di ineguagliabile bellezza.
 
 



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