sabato 18 agosto 2012

Pillole

Se siete persone in cerca di stabilità e certezze, non leggete il numero di giugno di Focus  Storia; la rivista infatti pubblica un articolo intitolato "101 bugie storiche ( che tutti credono vere)".
Secondo il parere di un eminente studioso molti luoghi comuni derivano da fonti quali i racconti popolari o i racconti di viaggio,  da equivoci o peggio, dalla volontà di esaltare o denigrare personaggi più o meno potenti. Solo nell'Ottocento la storiografia ha adottato un atteggiamento più rigoroso e scientifico nel verificare documenti e testimonianze, elevando la Storia alla dignità di "Scienza della conoscenza".

Tralasciando di affrontare quelle distorsioni storiche che hanno volutamente e colpevolmente condizionato la vita e la sorte di interi popoli, riporto alcune di quelle bugie "veniali" con cui siamo cresciuti e per le quali non abbiamo mai sentito l'urgenza di verificare l'autenticità delle fonti.

"Nel 1000 si aspettava la fine del mondo"
Che la gente alla vigilia dell'Anno Mille fosse terrorizzata per l'imminente fine del mondo annunciata dall'Apocalisse è un mito nato tra il '500 e l'800. E la celebre profezia "Mille e non più Mille" attribuita a Gesù, è un'interpretazione tarda delle enigmatiche parole dell'Apocalisse " Dopo mille anni Satana sarà disciolto". Le fonti coeve non fanno menzione di alcune psicosi tra il popolo.


" La Gioconda fu trafugata da Napoleone"
Napoleone trafugò molti capolavori italiani, ma non il quadro di Leonardo, che fu portato in Francia da Leonardo stesso, quando nel 1516 si trasferì alla corte di Francesco 1.




" I feudatari godevano dello ius primae noctis"

Il "diritto della prima notte" è passato alla Storia come il diritto del feudatario di trascorrere con le mogli dei suoi servi della gleba la prima notte di nozze. In realtà si trattava di una tassa (in denaro, non in natura) chiesta dal signore in cambio del suo assenso al matrimonio. Il mito moderno relativo all'epoca medioevale si sviluppò a partire dall'Illuminismo che ebbe propensione a denigrare il Medioevo.



" I pellerossa facevano lo scalpo ai bianchi"

Al contrario: furono i coloni europei a fine '600 a diffondere nel Nord America questa pratica. Le autorità coloniali offrivano fino a 100 sterline per lo scalpo di un giovane indiano (la metà per quello di una donna).




" Gli Spartani gettavano i neonati deformi"

L'archeologia ha dimostrato che i resti trovati ai piedi del Monte Taigeto, presso Sparta, erano di adulti. Si trattava forse di condannati alla precipitazione, pena prevista per reati politici anche ad Atene nel V secolo a.C. Vero è invece che  i piccoli spartani ( come altri bimbi greci) erano esposti sui monti per fortificarli.



"Einstein andava male a scuola"

Diversamente da una diffusa leggenda ( molto tenace perchè paradossale) che lo dipinge come un pessimo studente, specialmente in matematica, Albert Einstein ebbe un rendimento scolastico sempre buono. E' vero però che in giovane età, il futuro scienziato si sentiva a disagio sui banchi per l'autoritarismo imperante nelle scuole tedesche e che i suoi atteggiamenti irritarono più di un professore.



"Vespasiano inventò i gabinetti pubblici"

Le toilettes pubbliche sono chiamate vespasiani solo dall'Ottocento, in ricordo dell'Imperatore romano che regnò dal 69 al 79 d.C. e al quale si attribuisce una tassa sull'urina, che veniva raccolta in vasi di terracotta lungo le vie. All'epoca i Fullones (tintori e lavandai) riciclavano quella merce da cui ricavavano l'ammoniaca per le loro lavorazioni, senza pagare nulla. Criticato dal figlio Tito per quella trovata fiscale, l'Imperatore avrebbe commentato "Pecunia non olet" (il denaro non puzza)



"Maria Antonietta invitò il popolo a mangiare brioches"

La tradizione attribuisce a Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena, moglie di Luigi XVI, di aver replicato con queste parole sprezzanti a chi le comunicava che il popolo affamato reclamava il pane:" Se non hanno pane, che mangino brioches". In realtà fu la storiografia rivoluzionaria ad attribuire queste parole all'impopolare sovrana (ghigliottinata nel 1793) prendendo spunto da una frase analoga che l'illuminista J.J. Rousseau, nelle sue Confessioni, attribuì a una non meglio identificata principessa.


" I cani sanbernardo portavano i barilotti con il brandy"


Che i sanbernardo soccorrano le vittime delle valanghe con un goccetto d'alcol è un'invenzione dell'800 : l'immagine del cane con barilotto al collo è nata infatti dalla fantasia del pittore naturalista inglese E.Landseer che nel 1831 dipinse il quadro Mastini delle Alpi che rianimano un viaggiatore in difficoltà. Nella tela uno dei due cani di San Bernardo porta al collo un barilotto da brandy. Quell'iconografia fece il giro del mondo. In realtà questi animali non hanno mai portato con sè alcol, che comunque non va mai dato in questi casi.



" Giulio Cesare nacque con un parto cesareo"

La parola "cesareo" per indicare il parto in cui il neonato viene estratto chirurgicamente dall'addome, non deriva dalla nascita di Giulio Cesare nel 101 (o nel 100) a.C. Viene invece dal latino caedere, cioè tagliare. Risaliva infatti al VII secolo A.C. la lex caesarea, una legge che prescriveva l'estrazione addominale del feto in tutte le donne che morivano a fine gravidanza o durante il parto.Secondo varie fonti, antiche e ottocentesche, Cesare fu chiamato così perchè nato in questo modo, ma anche questo è impossibile perchè il parto cesareo comportava sempre la morte della madre. Invece la mamma di Cesare, Aurelia Cotta, fece in tempo a vedere il proprio figlio diventare adulto.


" I Magi erano re ed erano tre"

L'episodio dei Magi che giunsero da Gesù appena nato richiamati da una stella è raccontato in uno solo dei Vangeli canonici, quello di Matteo. Tuttavia la tradizione differisce molto da quello che è effettivamente raccontato dall'evangelista. Da nessuna parte infatti Matteo scrisse che si trattava di re: i "magi" (o maghi) erano probabilmente sacerdoti del profeta Zoroastro, che interpretavano i sogni e studiavano gli astri. E Matteo non scrisse neppure quanti fossero. L'evangelista dice genericamente che "alcuni Magi giunsero da Oriente". Fu solo nel VI secolo che si stabilì che fossero tre. Nei secoli successivi furono loro assegnati anche dei nomi,che nella tradizione occidentale sono Gaspare, Melchiorre e Baldassarre ma, ad esempio, per la Chiesa etiope si chiamano Hor, Basanater e Karsudan.



"Le piramidi furono costruite dagli schiavi"

 
E' uno dei luoghi comuni sull'antico Egitto più duri a morire: frotte di schiavi che sotto colpi di frusta spingono i pesanti blocchi delle piramidi. E invece le tombe dei faraoni furono edificate da operai salariati. La conferma viene dagli scavi archeologici nella piana di Giza, che hanno portato alla luce le tombe dei manovali che 4.500 anni fa parteciparono alla costruzione delle piramidi di Cheope e Chefren: erano egizi e non schiavi (che in Egitto erano soltanto prigionieri di guerra stranieri).
I grandi progetti di interesse nazionale venivano affidati alla popolazione locale, tenuta a un periodo di lavoro obbligatorio in occasione delle piene del Nilo, quando i campi non erano coltivabili. Lavorare per l'ultima dimora del faraone garantiva un ottimo vitto: le famiglie più ricche inviavano ogni giorno 21 vitelli e 23 montoni al cantiere, in cambio di sgravi fiscali. Attenzione però: se vettovaglie e salari arrivavano in ritardo, gli operai si "coricavano" secondo l'espressione egizia, ovvero scioperavano.....


" I garibaldini vestivano sempre la camicia rossa"

La "divisa" fu adottata nel 1843 da Garibaldi a Montevideo, in Uruguay, per la sua Legione Italiana. Ma quando i volontari garibaldini furono inquadrati nell'esercito piemontese nel 1848, indossarono ben altra mise: tunica scura, pantaloni grigi con banda verde, cappello con tre piume su un lato.E solo 150 dei garibaldini  sbarcati a Marsala nel 1860 portavano la camicia rossa (gli altri erano vestiti come capitava).





Quelli che ho riportato sono solo alcuni dei luoghi comuni riportati dalla rivista. Non entro naturalmente nel merito nè ho verificato la veridicità delle fonti in base alle quali gli stessi sono stati "demoliti". Del resto tutto è possibile. Solo pochi giorni fa ho sentito che un famoso studioso di storia, di cui non ricordo il nome, ha affermato che la collocazione temporale della civiltà egizia è completamente sbagliata.....
sarà vero ?????

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