venerdì 7 dicembre 2012

Leggende natalizie:Il vischio

 Nel linguaggio dei fiori il vischio ha significato beneaugurante.



Qual’è la storia del vischio? E perché a Natale e Capodanno ci si bacia sotto un ramo di vischio?
L’usanza di appendere un ramo di vischio all’uscio di casa nasce nel Nord Europa, dove il vischio era ritenuto di buon auspicio oltre che terapeutico.











Ecco una leggenda trentina:


C'era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante. L'uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva piu' nessun amico. Per tutta la vita era stato avido e avaro, aveva sempre anteposto il guadagno all'amicizia e ai rapporti umani. L'andamento dei suoi affari era l'unica cosa che gli importava. Di notte dormiva pochissimo, spesso si alzava e andava a contare il denaro che teneva in casa, nascosto in una cassapanca.
Per avere sempre piu' soldi, a volte si comportava in modo disonesto e approfittava della ingenuita' di alcune persone. Ma tanto a lui non importava, perche' non andava mai oltre le apparenze.
Non voleva conoscere quelli con i quali faceva affari. Non gli interessavano le loro storie e i loro problemi. E per questo motivo nessuno gli voleva bene.
Una notte di dicembre, ormai vicino a Natale, il vecchio mercante non riusciva a dormire e dopo aver fatto i conti dei guadagni, decise di uscire a fare una passeggiata.
Comincio' a sentire delle voci e delle risate, urla gioiose di bambini e canti.
Penso' che di notte era strano sentire tanto chiasso in paese. Si incuriosi' perche' non aveva ancora incontrato nessuno, nonostante voci e rumori sembrassero molto vicini.
A un certo punto comincio' a sentire qualcuno che pronunciava il suo nome, chiedeva aiuto e lo chiamava fratello. L'uomo non aveva fratelli o sorelle e si stupi'.
Per tutta la notte, ascolto' le voci che raccontavano storie tristi e allegre, vicende familiari e d'amore. Venne a sapere che alcuni vicini erano molto poveri e che sfamavano a fatica i figli; che altre persone soffrivano la solitudine oppure che non avevano mai dimenticato un amore di gioventu'.
Pentito per non aver mai capito che cosa si nascondeva dietro alle persone che vedeva tutti i giorni, l'uomo comincio' a piangere.
Pianse cosi' tanto che le sue lacrime si sparsero sul cespuglio al quale si era appoggiato.
E le lacrime non sparirono al mattino, ma continuarono a splendere come perle.
Era nato il vischio.
(http://www.pinu.it/leggenda_vischio.htm)





Altre leggende:

Il vischio affonda le sue radici nella corteccia di alcuni alberi


e in questo modo sembra nascere dal cielo anzichè dalla terra:


per questo motivo è stata considerata in varie culture una pianta magica.





Le sue foglie sono sempreverdi e le sue bacche somigliano a perle;


queste ultime si sviluppano nell’arco di nove mesi,


come un bambino,


e si raggruppano solitamente a tre a tre,


numero sacro per diverse culture.
 
 
 


I Celti favoleggiavano che il vischio fosse nato dove era caduta la folgore,


simbolo della discesa della divinità sulla terra,


e vedevano nella pianta il simbolo di immortalità e rigenerazione.


Altro mito celtico legato al vischio era la leggenda di Baldur,


figlio di Odino e della dea del matrimonio Frigg.


Per sottrarlo all’invidia omicida del genio maligno Loki,


Odino raccomandò a tutte le creature di proteggere Baldur,


ma dimenticò il vischio.



 








Proprio dal vischio Loki ricavò la freccia per uccidere Baldur.


La madre Frigg pianse il figlio


e le sue lacrime si tramutarono in perle


che da quel tempo ornarono per sempre la pianta.
 
 
 
 


Plinio il Vecchio tramanda che il Druidi usavano tagliare il vischio


(esclusivamente quello di quercia, albero sacro)


nel sesto giorno del solstizio d’inverno


indossando tuniche bianche e utilizzando un falcetto d’oro.





Dopo il taglio i rametti venivano raccolti in un drappo di lino immacolato.


La pianta veniva poi utilizzata nelle cerimonie sacre


(per propiziare buoni raccolti e protezione del bestiame)


e per combattere malattie e epidemie che flagellavano la popolazione.
 
 
 

Nella mitologia greca,


il vischio viene associato ad Atena quando viene appellata Igea per le sue capacità curative.


La dea secondo la leggenda utilizza la pianta come panacea per diverse malattie.


Secondo Virgilio, Enea scese negli Inferi con un rametto di vischio in mano,

 

“Ramo d’Oro”

sacro a Giunone Infera, per poter superare tutte le difficoltà
e tornare sano e salvo nel mondo dei vivi.
 
 
 
 
 
Con l’avvento del Cristianesimo
si svilupparono altre leggende legate
al vischio.
In opposizione alla cultura pagana,
si raccontava che,
in occasione della crocifissione,
tutte le altre piante si rifiutarono di collaborare,
tranne il vischio,
che in questo modo perse i suoi rami per sempre.

Anche se un’altra tradizione, in netto contrasto,
vuole che invece proprio per il suo nascere
dal cielo sia il simbolo di Cristo,
in generale la cultura cristiana ripudiò il culto della pianta
fino all’epoca vittoriana,
quando fu reintrodotto
il gesto del bacio sotto al vischio
 come portafortuna per gli innamorati.
 
 
 
La tradizione di appendere il vischio fuori dall’uscio di casa
per proteggere l’armonia e la serenità della famiglia
ha origine dalla mitologia celtica:
era usanza che qualora due nemici si incontrassero sotto a un vischio
avrebbero dovuto deporre le armi e concedersi una tregua.
Ha sempre un’origine celtica la leggenda
secondo la quale due fidanzati
che si baciano sotto al vischio
 si sposeranno entro un anno.
 
 


La leggenda del Vischio

Nel 1800 erano già molte le differenti tradizioni che parlavano di una figura simile a Babbo Natale ed era diffusa l'usanza di preparare il presepe. Non solo, ma alla corte dei principi e dei re di tradizione cristiana, il presepe era motivo d'orgoglio , era un simbolo che doveva rappresentare lo splendore, la potenza e insieme la fede. Perciò doveva essere un'opera d'arte. In Austria, venne un anno bandito un concorso per il presepe più bello, da esporre a palazzo. In occasione della premiazione del vincitore, ci sarebbe stato anche il matrimonio della nipote dell'imperatore. L'artista vincitore del concorso ebbe la fortunata idea di realizzare, all'ingresso del presepe (di dimensioni notevoli, quasi a grandezza naturale) un chiosco ricoperto di vischio, sotto il quale gli sposi avrebbero fatto il solenne giuramento del matrimonio. E così fu: gli sposi si baciarono sotto il vischio, e da allora si dice che chi si bacia sotto il vischio a breve si sposerà…http://www.mimina.org/Natale%20leggende.html

1 commento:

  1. Lette tutte le leggende anche le precedenti ... Non ne conoscevo nemmeno una !
    Grazie

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