giovedì 13 dicembre 2012

Leggende natalizie: fiori e frutti delle feste




La stella di Natale
"Se hai dimenticato le paroleper pregare, per avvicinarti alCielo, raccogli un mazzo diStelle sulla collina di Taxco,portalo nella tua casa eaccendi una candela: sarà ilmiracolo della notte diNatale. Tratta da un antico canto messicano
Narra una leggenda messicana, che una notte di Natale di tanto tempo fa, una bambina di nome Lola, era in chiesa e ammirava i doni che le persone più ricche, portavano all'altare.La povera bimbetta soffriva di non poter fare altrettanto e piangendo chiese a Gesù, cosa potesse fare per dimostrargli il suo amore. D'improvviso, una voce emerse da una luce immensa e le suggerì di uscire e di raccogliere un fascio di sterpi di erbe qualsiasi e di portarle in chiesa, deponendole sull'altare.Lola non se lo fece dire due volte, così, una volta raccolte le sterpi e portatele in chiesa, vide quelle sterpi trasformarsi in rami che sulle proprie sommità portavano quelle meravigliose stelline rosse e che alla luce delle candele, sembravano splendere.Tutti i presenti pensarono ad un miracolo così, la Poinsettia, divenne il simbolo del donare e dell'amore verso gli altri e da quel momento si diffuse largamente, tant'è che in Messico presero a comparire un po' ovunque. il suo nome in Messico è "Flor de la Noche Buena" (Fiore della Notte Santa), proprio in virtù della leggenda .
In Francia, dove è conosciuta come "Etoile d'amour" (Stella d'Amore), viene commercializzata anche per la Festa della Mamma ed ha un largo mercato in molti periodi dell'anno.


Rosa di Natale
La figlia piccola di un pastore era intenta ad accudire il gregge del padre in un pascolo vicino Betlemme, quando vide degli altri pastori che camminavano speditamente verso la città. Si avvicinò e chiese loro dove andavano.I pastori risposero che quella notte era nato il bambino Gesù e che stavano andando a rendergli omaggio portandogli dei doni.La bambina avrebbe tanto voluto andare con i pastori per vedere il Bambino Gesù, ma non aveva niente da portare come regalo. I pastori andarono via e lei rimase da sola e triste, così triste che cadde in ginocchio piangendo.Le sue lacrime cadevano nella neve e la bimba non sapeva che un angelo aveva assistito alla sua disperazione. Quando abbassò gli occhi si accorse che le sue lacrime erano diventate delle bellissime rose di un colore rosa pallido. Felice, si alzò, le raccolse e partì subito verso la città.Regalò il mazzo di rose a Maria come dono per il figlio appena nato.
Da allora, ogni anno nel mese di dicembre fiorisce questo tipo di rosa per ricordare al mondo intero del semplice regalo fatto con amore dalla giovane figlia del pastore.
 
 




La melagrana
Simbolo della terra, questo frutto rappresenta la rigenerazione della natura. Gesù viene spesso dipinto con una melagrana in mano, che in questo caso acquista il significato simbolico di rinascita, resurrezione.









 

L'arancia

E’ tradizione delle festività natalizie addobbare la tavola con cesti colmi di arance.
L’arancia, il frutto dell’inverno per antonomasia, porta con sé il calore del sole e rappresenta il Natale a tavola per la speranza e lo splendore.




Le ghirlande
Durante la vigilia di Natale, mentre Gesù benediceva gli alberi di Natale, notò nel giardino di una casa un albero ricoperto di ragnatele. Al momento della benedizione di questo albero, le ragnatele si trasformarono in bellissime ghirlande d’oro e d’argento. Da quel giorno le ghirlande furono adoperate per addobbare gli alberi di Natale.




Il biancospino
 germoglia a Natale e fiorisce a Pasqua. Segna con il suo ciclo le tappe più importanti dell'anno cristiano.
Sono note le poetiche leggende fiorite intorno a Gesù ricordiamo quella del biancospino: la Madonna in un giorno d'inverno, stende i pannolini di Gesù nella siepe vicina alla casetta di Nazareth; la spalliera erbosa prima brulla, come per miracolo, si ricopre di fiorellini candidi e profumati: il biancospino








Nel mondo vegetale vi sono altre piante legate alla ricorrenza festiva, tra le quali il muschio, l’edera, la frutta secca... In Germania, dove foreste e boschi sono numerosi e, si dice, popolati di gnomi, fate e folletti, per evitare i loro scherzi, da secoli i tedeschi hanno l’abitudine di regalarsi delle Pigne. Sembra infatti che il loro fumo tenga lontani i folletti più dispettosi!
In Francia, invece si regalano gli Alchechengi. Questo nome non è uno scioglilingua, è il nome di una pianta che fa frutti simili a dei lampioncini cinesi.
Il Mirto, che in Sardegna viene usato per produrre un liquore ed in altri paesi è considerato il fiore delle spose, in Olanda è invece considerato un fiore di Natale e alla vigilia si usa bruciarne un ramo, in attesa della mezzanotte, quando si apriranno i regali.
Infine la tradizione, per noi più strana, è quella della Cina e del Giappone, dove per le feste natalizie, si regala il Crisantemo, fiore che per noi ha un significato completamente diverso!



Molto tempo fa tra le montagne di Hartz (Germania ) viveva una famiglia molto povera.

Non avevano niente da mangiare e niente legna per riscaldarsi dal freddo dell' inverno.

La madre decise di andare nella foresta per raccogliere delle pigne, alcune per accendere

il fuoco e le altre per venderle e comprare un pò di cibo. Mentre raccoglieva le prime pigne

improvvisamente la donna sentì una voce: " Perché rubi le pigne ? " accanto a lei c'era un elfo

al quale la donna raccontò la sua triste storia. L'elfo con un sorriso le consigliò di entrare

nella seconda foresta. Lì le pigne erano molto più belle . Quando la donna raggiunse la foresta,

visto che era molto stanca, si mise a sedere sul suo cestino per riposarsi un momento.

D'un colpo gli caddero dozzine di pigne in testa. Le raccolse e si avviò verso casa.

Mentre saliva i gradini di casa sua si accorse che le pigne si erano trasformate in pigne d'argento ,

la sua famiglia non avrebbe mai più sofferto la fame e il freddo. Da quel giorno tra le montagne

di Hartz la gente tiene una piccola pigna d'argento in casa come porta fortuna.
http://digilander.libero.it/PensieriInVolo/legstellabet/legstellabet.htm





L’uva, così succosa, zuccherina, nei suoi grappoli turgidi e colorati rappresenta l’abbondanza. Per il suo simbolismo sacro, offerta con il grano a Dio nella Messa come: “frutto della terra e del lavoro dell’uomo” rappresenta i desideri che si realizzano, le grazie ricevute…
 

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