lunedì 10 dicembre 2012

Leggende natalizie:I sempreverdi e il ginepro

La leggenda dei sempreverdi



Nei tempi passati, al termine dell'estate, un uccellino si ferì ad un'ala, restando cosi da solo nel bel mezzo del bosco.
Non potendo più volare, resto' praticamente in balia dell'inverno, che già faceva sentire i suoi primi geli.
Cosi, domando' ad un enorme faggio di potersi rifugiare tra i suoi grandi rami, sperando di poter passare l'inverno al riparo dal cattivo tempo. Ma il faggio, altezzosamente, rifiuto' all'uccellino un piccolo riparo tra le sue fronde.
Intristito, l'esserino continuo' a girovagare nel bosco, trovando di li a poco un grosso castagno e, speranzoso, ripete' la stessa domanda.
Ma anche quest'albero rifiuto' all'uccellino la sua protezione.
Cosi, nuovamente s'incammino nell'oscurità della foresta, alla ricerca di un riparo.
Di li a poco si senti' chiamare:
- Uccellino vieni tra i miei rami, affinché tu possa ripararti dal freddo.
Stupito, l'uccellino si volto' e vedendo che a parlare era stato un piccolo pino, salto' lestamente su uno dei suoi rami.
Subito dopo anche una pianta di ginepro offrì le sue bacche come sostentamento per il lungo inverno. L'uccellino ringrazio' più volte per tale generosità, che gli permise cosi di superare la cattiva stagione.
Dio, avendo osservato tutto, volle ricompensare la generosità del pino e del ginepro, ordinando al vento di non far cadere loro le foglie, e quindi da quel giorno furono "sempreverdi" (leggenda del piemonte)

http://www.pinu.it/sempreverdi.htm

IL GINEPRO

Il nome potrebbe derivare dal celtico gen (cespuglio) e prus (aspro): esprimerebbe l’asprezza dei frutti e, insieme, il difficile contatto con la pianta. Questa interpretazione, però, non è accettata da tutti i linguisti.

Il ginepro è simbolo del Cristo
Fino all’inizio del ‘900 nelle campagne emiliane si usava bruciare un ramo di ginepro la sera di Natale, di san Silvestro e dell’Epifania. Il suo carbone, come quello del ceppo, veniva poi impiegato durante l’anno in tanti rimedi superstiziosi
Un’usanza di origine precristiana, è quella dei norvegesi che fino al secolo scorso la vigilia di Natale e il giorno delle feste familiari, ornavano l’intero pavimento di ginepro affinché purificasse l’aria con il suo balsamico profumo.
Si riteneva che il profumo del ginepro allontanasse le serpi, mentre il succo delle foglie e delle bacche guarisse dai morsi delle vipere e di altri animali velenosi.
In Toscana c’era l’abitudine di appendere un ramo di ginepro alle porte delle case per allontanare le streghe che erano spinte da un irresistibile impulso a contarne le numerosissime foglie. Inevitabilmente sbagliavano e, spazientite ma anche timorose di essere riconosciute, si allontanavano.

Miti e leggende
In Germania si credeva all’esistenza di un genio femminile del ginepro, che aveva il nome della pianta. Se questo genio veniva invocato, poteva indurre i ladri a restituire quel che avevano rubato, ma occorreva prima eseguire questa strana operazione: ci si recava presso un cespuglio di ginepro, si curvava fino a terra un ramo e lo si teneva fermo con una pietra chiamando ad alta voce il ladro, che non poteva resistere a quel richiamo e doveva presentarsi rendendo il maltolto.


http://www.icponte.it/ipertesti/Erbe/ginepro_curiosit%E0.htm



Un'altra leggenda:

Tanto tempo fa, il Dio dei boschi e delle foreste LIOTTOLINO si pose un problema: "Perché le piante perdono le foglie? Sarebbe stupendo se ci fossero delle piante sempreverdi.
Il giorno dopo il dio andò nella sua libreria e prese il ricettario delle pozioni.
Preparare la pozione sempreverde era difficile: foglie di ontano, radici di olivo, corteccia di platano e legno di gesia erano gli ingredienti necessari.
Si recò in Toscana, regione ricca di boschi, dove era facile trovare degli ontani e dei platani.

Appena arrivato trovò un ontano.
LIOTTOLINO strappò qualche foglia.
Percorse alcuni chilometri e vide due platani.
Il dio prese il suo coltello e cercò di scortecciarlo ma non ci riuscì perché l'albero era molto duro, allora dovette prendere la spada e finalmente ottenne il risultato sperato.
Per trovare delle radici di olivo dovette andare là dove c'era un'ampia macchia mediterranea.
C'erano molti olivi, però il dio non voleva abbattere l'albero solo per prendere le radici.
Allora decise che doveva trovare un olivo secco.
Percorse molti chilometri di costa ma non ne trovò.
Poi, finalmente, ne trovò uno e poté abbatterlo e prendergli le radici.
Ora gli mancava solo il legno di gesia.
Tornò quindi in montagna dove pensava che ci fossero quelle piante.
Scoprì che le gesie non crescono là e dovette andare in pianura.
Finalmente ne trovò un intero bosco.
Spaccò cinque alberi, li scortecciò e portò il legno nella sua casa.
Ce ne voleva una dose abbondante.
Mescolò gli ingredienti finché non diventarono liquidi.
La pozione era pronta!


Bastava darne un bicchiere a un albero e tutti quelli della sua specie sarebbero stati dei sempreverdi.
Il dio LIOTTOLINO disse:"Sceglierò le specie di alberi a estrazione.
Quattro tipi andranno bene!".
C' era scritto larice, pino, abete e leccio.
Prese la pozione e ne diede un bicchiere a ogni pianta.
Tutte queste piante divennero sempreverdi e, da quel giorno, esistono i sempreverdi.
http://www1.popolis.it/ictrecasali/miti2003/s_verdi.htm

Il Ginepro

Narra la storia che quando Erode fece fare la Strage degli Innocenti e voleva uccidere Gesù, la Madonna e San Giuseppe fuggirono in Egitto. Una notte durante il viaggio, reso aspro dalla neve, la Madonna chiese a una ginestra un po' di riparo per il bambino. La ginestra rifiutò seccamente e anzi drizzò i propri rami ancora più in alto, così che i viandanti non si potessero riparare. Allora il sacro trio riprese il cammino, mentre i soldati di Erode si facevano sempre più vicini. Ma tutti gli alberi rifiutavano, avevano paura che i soldati dessero loro fuoco per aver offerto riparo ai viaggiatori ricercati. Infine la Madonna si rivolse disperata a un ginepro: “Per pietà, permetti che ci ripariamo sotto i tuoi rami: abbiamo freddo e i soldati di Re Erode si avvicinano, se ci trovano uccideranno il bambino.”

“Venite! Venite pure, ci penserò io” rispose il ginepro. E per proteggerli piegò i rami fino a terra e infittì e indurì le sue foglie, rendendole pungenti. Quando i soldati arrivarono frugarono tutto il bosco, controllarono anche il ginepro ma si punsero e lasciarono stare. Il mattino dopo aveva smesso di nevicare e il sacro trio ringraziò il ginepro e riprese il cammino.La leggenda narra che la croce di Gesù fosse fatta di ginepro

Il ginepro era considerato magica, perché si pensava tenesse lontano i serpenti e curasse dal loro morso. Nella tradizione cristiana, questa sua qualità venne interpretata come purificazione dai peccati.

Fino ai primi anni del Novecento nelle campagne dell'Italia centrale vigeva l'abitudine di bruciare un ramo di ginepro la sera di Natale, di S. Silvestro e dell'Epifania. Il suo carbone veniva poi impiegato durante l'anno in tanti rimedi magici. Sempre nella notte di Natale, rami di ginepro venivano appesi sulla porta delle stalle per proteggere gli animali dai malefici. Mentre fino al secolo scorso molti norvegesi la vigilia di Natale ornavano la casa con rami di ginepro, spargendone anche sul pavimento
http://www.mimina.org/Natale%20leggende.html

2 commenti:

  1. grazie mi piace proprio questo tuo raccontare di leggende... lavorando anche con i bambini so che davanti a questi racconti loro sono affascinati!!
    ... speriamo che quest'anno si regalino più libri che giocattoli ....perchè è un momento di grande intimità alla sera leggere tutti insieme nel lettone!!!
    ciao e ancora grazie per quello che ci regali
    Patty

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  2. fosse per me....oggi ho dovuto uscire di corsa perchè mi sono resa conto di aver comprato solo libri e Santa Lucia arriva giovedì!!!

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