lunedì 17 dicembre 2012

Altre usanze relative alle festività di fine anno

IL CAMINO
Nella famosa poesia A visit from Saint Nicholas, che contribuì a diffondere tra gli americani quasi tutti i tratti e le caratteristiche di Santa Claus, l'autore CleMoore scrive che «San Nicola venne giù per il camino con un balzo». E' questo il modo in cui generazioni di bambini i e americani hanno immaginato l'arrivo portatore di doni. Il camino è una via d'accesso anche per altri portatori di doni nel mondo
 
 
 
 
 In Italia la Befana scende per il camino (e come un vero spazzacamino porta con sé una scopa); allo stesso modo Father Christmas entra nelle case Inghilterra e Père Noèl o Le Petit Jésus in Francia. In Olanda è Black Pete, l'aiutante del portatore di doni, che va giù per il camino per evitare che San Nicola si sporchi gli abiti. Il camino è anche un mezzo per comunicare con il portatore di doni: in Inghilterra i bambini scrivono lettere a Babbo Natale e le bruciano nel focolare, inviando I loro desideri attraverso il fumo del camino; in Scozia i bambini «gridano nel camino», ovvero esprimono ad alta voce i loro desideri nel camino alla vigilia di Natale. Ma il camino non è solo una via d'ingresso per i portatori di doni. Per gli psichiatri esso rappresenta il canale di nascita, e agevola anche l'ingresso di creature non sempre gradite. I norvegesi temevano che le streghe scendessero per il camino e per impedirlo alimentavano le faville del fuoco, bruciando rami d'abete secchi o gettando sale sul fuoco. In Grecia si brucia il ceppo skarkatzalos durante tutti i Dodici Giorni del Natale per tenere lontano i KALLlKANTZAROI, che scivolano giù per il camino; e in Scozia si usa un espediente simile per tenere lontano gli elfi. I portatori di doni conoscono, però, anche altri modi per sgusciare nelle case oltre al camino.
 

In Brasile, dove il caldo tropicale fa sì che i camini siano rarissimi, Papai Noel entra dalla porta d'ingresso. Questo mezzo più diretto viene usato anche in Svezia (dove spesso i regali vengono lanciati in casa dalla soglia della porta), Finlandia e Australia. In Ungheria il Bambino Gesù porta i doni dalla finestra e, come la Befana, suona un campanellino quando ha compiuto la sua missione. Sappiamo che il Weihnachtsmann tedesco usa sia il camino che la finestra, mentre il Viejo Pascuero preferisce la finestra.
IL CEPPO
 
Anche il ceppo è un simbolo natalizio, forse perchè durante la fredda notte della vigilia tutti amano stare al caldo,radunarsi dinanzi ad uno scoppiettante focolare guardando le faville salire su per la cappa. In certe regioni il ceppo natalizio é tradizione che sia preso da un pino sradicato dal temporale, in altre da una quercia che non sia mai stata potata, in altre ancora da un albero da frutto in pieno rigoglio. Preparato in tempo perché possa bruciare bene, il ceppo é sempre oggetto di attente cure. In certi paesi vi si praticano dei fori  perchè il più piccolo membro della famiglia possa colmarli d'incenso; altrove é il nonno che asperge il legno di acqua benedetta; in altri posti ancora tocca ai giovani spennellarlo di latte o miele. 
 




 
I grandi camini dove si bruciava la legna oggi non esistono più, tranne che nelle case antiche. Nelle case moderne i caminetti sono soltanto un elemento decorativo, ma se vi si può accendere un vero fuoco, lo si fa con un piccolo ceppo dipinto in oro o argento. Anche il ceppo é aureolato di tradizioni. Eccone una toscana. In queste campagne si usava un tempo bruciare un robusto querciolo. Il ceppo bruciava tutto il giorno e continuava a bruciare la notte, mentre la famiglia era alla messa di Natale. La mattina, il capo di casa raccoglieva in un cesto i tizzoni e la cenere rimasti e metteva tutto da parte. Quella cenere, mescolata al seme del grano, veniva sparsa sui campi al tempo della semina per rendere più fertile il terreno.
 
 
 
IL PRIMO VISITATORE
In alcune regioni europee la prima persona che metterà piede in casa a Natale o a Capodanno è un evento di grande importanza. Alcune categorie di persone sono considerate fortunate e porteranno a loro volta buona fortuna alla casa, mentre altre sono di cattivo augurio. Nelle Isole Britanniche, in generale, erano benvenuti i maschi dai capelli scuri, carini e non sposati. Un piede arcuato era il preferito, un piede «sotto il quale scorresse l'acqua». In alcune zone dell' Inghilterra, la persona più gradita era lo "stupido" uno di cui era risaputo che era nato per i piedi. Di solito non erano gradite le donne, le persone dai capelli biondi o rossi di entrambi i sessi, chi aveva i piedi piatti, le sopracciglia che si incontravano sul naso.
In alcuni luoghi le donne erano indesiderate come primi visitatori e in qualsiasi momento del primo gennaio; se una donna si presentava in casa di qualcuno durante il giorno poteva incorrere nell'accusa di essere la causa di nascite anomale o morti in famiglia che si sarebbero verificate nel nuovo anno. Ma c'erano delle eccezioni: al confine tra l'Inghilterra e la Scozia erano bene accetti i maschi dai capelli chiari, mentre in diverse zone della Scozia erano augurio le donne, in particolare quelle scalze, i bambini. Nel West Riding, Yorkshire, un uomo dai capelli rossi (un primo visitatore non gradito in tutte le altri parti ) era il benvenuto, come lo erano quelli dai capelli chiari. Piuttosto che lasciare al caso una visita di tale importanza il saggio padrone di casa si metteva d'accordo con un amico, che aveva le caratteristiche adatte ,affinché fosse il primo a varcare la soglia o si arrivava addirittura a pagare qualcuno "per accompagnare'" il Natale o il Capodanno. Nel XIX secolo, nel Lancashire, un uomo dai capelli scuri poteva guadagnare anche 10 scellini, presentandosi dai vicini benestanti dopo la mezzanotte. Alcuni assoldavano gruppi di ragazzi perché fossero loro i primi ad entrare in casa.
Nell'Acadia i ragazzini andavano in giro il 31 dicembre a tarda ora per accompagnare il Nuovo Anno in cambio di dolcetti; nella zona di Capo Breton i ragazzi più adulti andavano in giro colpendo gli angoli delle case «per cacciare dentro il nuovo Anno» . Alcuni di questi visitatori, secondo la tradizione, dovevano portare un regalo, fare un brindisi o attizzare il fuoco; altri invece dovevano entrare dalla porta principale e uscire dal retro per far entrare il nuovo anno.
Nella contea di Durham, il primo a mettere piede casa doveva portare un po' di liquore, del pane dire: "Felice anno nuovo a voi! Che Dio vi mandi tanta grazia! Dove avete una banconota da una sterlina vi auguro di trovarne venti". Nei paesi slavi dell'Europa dell'Est il polaznik è il primo a mettere piede in casa all'alba della vigilia di Natale e porta con sé una manciata di grano. Egli getta il grano sui membri della famiglia e augura loro un felice Natale. Poi colpisce il ceppo fino a far scaturire le scintille e si ferma per la festa prenatalizia della famiglia; la sera, prima di andare via, riceve un dono. Il rituale assicura prosperità per il nuovo anno. In Grecia il primo visitatore deve fare bene attenzione ad entrare con il piede destro. 




IL PANETTONE


In tempi assai lontani, viveva un povero garzone di fornaio di nome Toni. La vigilia di Natale aveva lavorato molto ad impastare pane e focacce. Era stanchissimo,la schiena gli doleva ma la sua giornata non era ancora finita. Si accinse ad impastare l'ennesimo blocco di pasta di pane e intanto preparò all'estremità della lunga asse le uova, l'uvetta, lo zucchero per la torta natalizia del padrone e per i suoi invitati. Quanto a lui, avrebbe trascorso un triste Natale accanto al letto della madre malata. Mentre tagliava le forme, per un movimento maldestro, rovesciò il barattolo dello zucchero. Nel tentativo di salvare il salvabile schiacciò le uova e si ritrovò con la pasta del pane intrisa di zucchero, uova e uvetta. Non gli rimase che impastare il tutto con le lacrime di disperazione che gli caddero sulle grosse forme che tagliò e mise a cuocere.

 


Quando le grosse pagnotte, profumate e soffici, uscirono dal forno, il " Pan de Toni", come lo chiamò subito il padrone furbo, gli fece fare affari d'oro,l'indomani quando fu venduto ai signori del paese. Fuori dalla leggenda, la storia ufficiale vuole che il panettone apparisse sulla tavola di Ludovico il Moro al castello degli Sforza, il Natale del 1495. Si teneva quel giorno un banchetto per celebrare il nuovo potere conferito al duca da un decreto dell'imperatore Massimiliano. Alla fine del banchetto venne portato in tavola il panis quidam acinis uvae confectus, il pane confezionato con acini di uva. Piacque molto al duca il nuovo dolce ideato dal cuoco Antonio Toni, che ben presto, tutti i milanesi poterono assaggiare,perché con atto munifico Ludovico il Moro ne fece distribuire la ricetta a tutti i cuochi di Milano. E il pan di Toni venne sbrigativamente chiamato "panettone".

I BIGLIETTI NATALIZI

I tradizionali biglietti illustrati che ogni anno vengono inviati agli amici per augurare loro un Felice Natale e un sereno Anno Nuovo,sono una tradizione occidentale recente. Infatti i primi bigliettini furono stampati e messi in vendita nel 1843 in Inghilterra. Fra tutti coloro che hanno dichiarato di essere stati gli inventori dei biglietti natalizi, gli inglesi sono propensi a riconoscere il diritto di precedenza a Henry Cole, un simpatico antiquario di Londra.


Il gentiluomo infatti, nel novembre del 1843, aveva scritto sulle pagine del suo diario: " Mr. Horsley mi ha consegnato il disegno che gli ho commissionato per i biglietti natalizi!". Cole si riferiva ad un disegno che raffigurava una famigliola riunita a tavola. Sotto due piccole scene natalizie, si potevano leggere queste frasi:" Vestite chi non ha abiti" e : " Date da mangiare a chi ha fame". Cole fece stampare mille biglietti, li fece colorare a mano e li mise in vendita. I biglietti piacquero molto e furono venduti, ma prima che l'idea si diffondesse, passarono circa dieci anni. I primi bigliettini natalizi riproducevano scenette invernali, con paesaggi ammantati di neve candida e bambini intenti nei loro giochi, addormentati nei lettini o seduti sotto l'albero accanto ai doni. Un soggetto ricorrente nei disegni era il pettirosso, un uccellino che ancora oggi frequenta i giardini delle case inglesi.
 

Il colore vivace del petto di questo uccellino, la simpatia che suscita, la disinvoltura con cui si spinge fin sul davanzale delle case senza timore, lo hanno fatto diventare un simbolo dell'inverno e del Natale. A quell'epoca in Inghilterra, il portalettere si distingueva per la sua divisa rossa. Da quando incominciò a consegnare biglietti natalizi, gli inglesi presero l'abitudine di chiamarlo " Postino pettirosso", per via del colore della divisa, ma anche perché il portalettere si fermava per qualche minuto sulla soglia delle case, come fa il tenero pettirosso, quando saltella sui davanzali per pochi istanti, il tempo necessario per beccare qualche briciola prima di riprendere il volo.




 
 

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